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Martedì 1 Luglio 2025 11:07

Madre Rosetta Marchese verso gli altari



Il 4 luglio la conclusione dell’inchiesta diocesana sulla religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che nel 1981 fu superiora generale. Pochi mesi dopo, le prime avvisaglie della leucemia

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Si terrà il prossimo venerdì 4 luglio, alle ore 12, nell’Aula costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense, la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, fama di santità e dei segni della serva di Dio Rosetta Marchese, religiosa professa dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice. A presiedere il rito sarà il vescovo Renato Tarantelli Baccari, vicegerente della diocesi. Il Tribunale che ha condotto l’inchiesta diocesana è invece composto da monsignor Giuseppe D’Alonzo, delegato episcopale; don Giorgio Ciucci, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaro attuario. Postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione è don Pierluigi Cameroni, salesiano, mentre la vice postulatrice è suor Francesca Caggiano, delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Tutti gli atti processuali, in doppia copia conforme, chiusi in contenitori sigillati, saranno consegnati a don Cameroni il quale, da quel momento, sarà nominato “portitore” e avrà il compito di trasmetterli al dicastero delle Cause dei Santi.

La causa è stata aperta il 30 aprile 2021. Madre Rosetta Marchese nacque ad Aosta il 20 ottobre 1922. Fin da bambina conobbe e frequentò le Figlie di Maria Ausiliatrice, maturando così la sua fede e il suo ideale di consacrazione totale a Dio. Dopo la prima professione religiosa, nel 1941, completò gli studi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, laureandosi in Lettere. Dal 1947 al 1958 fu insegnante e vicaria nella casa missionaria “Madre Mazzarello” di Torino, dove seguì con particolare attenzione le giovani suore che si preparavano a partire per le missioni. Dal 1958 al 1974 svolse compiti di animazione e di governo in Sicilia, a Roma, in Lombardia. Il Capitolo generale del 1975 la elesse consigliera visitatrice. Ancora, il Capitolo generale, al primo scrutinio del 24 ottobre 1981, la eleggeva superiora generale. A distanza di soli otto mesi dalla sua elezione, giunsero le prime avvisaglie della leucemia che si rivelerà subito nella sua inesorabilità.

Nella circolare del 24 ottobre 1982, madre Rosetta concludeva il suo insegnamento augurando a tutte le sue figlie di lasciarsi contagiare da Don Bosco «di nostalgia acuta del “bel Paradiso”», per entrare nella via della santità «con una volontà senza ritorni». Disse ancora: «La meta è unica: arrivare in Paradiso con tutti i giovani per cui abbiamo donato e consumato l’esistenza». Morì l’8 marzo 1984, a Roma.

1° luglio 2025

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