Martedì 1 Luglio 2025 12:07
A Roma il Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina


L'apertura il 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo, con la Messa del Papa. Al centro dei lavori, la pastorale della famiglia in condizioni di guerra. «Vogliamo che il mondo ci ascolti e ci sostenga»
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È iniziato a Roma domenica 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, con la Messa presieduta dal Papa, il Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina del 2025. Il tema principale scelto è la pastorale della famiglia in condizioni di guerra. Al centro dell’attenzione, le anime ferite, le perdite, la migrazione, le famiglie separate e il ruolo della Chiesa come madre e rifugio spirituale per il popolo in tempo di sofferenza. Le sessioni di lavoro si svolgono presso il Pontificio Collegio ucraino di San Giosafat.
La Chiesa greco-cattolica ucraina «vuole essere la voce del popolo che soffre, ma non perde la fede. Vogliamo parlare a Roma, al Vaticano e al mondo del nostro dolore, delle nostre sofferenze, ma anche dell’eroismo del nostro popolo, del nostro spirito incrollabile, della nostra forza. Vogliamo che il mondo ci ascolti e ci sostenga», sono le parole dell’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, pronunciate prima di partire per Roma. Con lui in questi giorni gli oltre 50 vescovi che rappresentano eparchie ed esarcati in Ucraina, Europa Occidentale, Nord e Sud America e Australia.
Ieri, 30 giugno, ha partecipato alla prima sessione del Sinodo il cardinale Kurt Koch, prefetto del dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani, che ha espresso profonda solidarietà con l’Ucraina e ha sottolineato il ruolo importante della Chiesa greco-cattolica ucraina nel dialogo ecumenico. «Il mio messaggio principale – ha detto – è il sostegno nel cuore e nella preghiera per tutta la Chiesa greco-cattolica ucraina e per tutto il Popolo ucraino, che sta soffrendo molto». Nella stessa giornata, anche il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le Chiese cattoliche orientali, ha fatto visita alla seconda riunione dei lavori. Nel suo discorso ha espresso gratitudine alla Chiesa greco-cattolica ucraina per il suo ministero in tempo di guerra e di numerose sfide. «Il mio messaggio principale è il ringraziamento per quello che fate, per quello che siete e per il coraggio che donate alle persone, ai sacerdoti, alle loro famiglie e ai fedeli. Grazie, perché siete sempre presenti sul posto e siete sempre un’unica fonte di speranza», ha affermato.
Gugerotti ha anche assicurato che la Santa Sede continuerà a fornire il proprio sostegno alla Chiesa greco-cattolica ucraina: «Siamo pronti a fare tutto il possibile per aiutarli in tutte le loro necessità, con i mezzi limitati che sono a nostra disposizione». Ancora, si legge in una nota diffusa dalla Chiesa greco-cattolica ucraina, il porporato ha ricordato il ruolo importante delle Chiese cattoliche orientali nella conservazione del patrimonio cristiano, esprimendo allo stesso tempo preoccupazione per la minaccia della sua scomparsa a causa delle guerre, dei fondamentalismi e difficoltà legate alla migrazione di massa e alla vita in diaspora.
1° luglio 2025
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