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Mercoledì 2 Luglio 2025 16:07

Articolo firmato, approvazione di governo centrale e’ principio fondamentale, tutela legale di reincarnazione del Grande Buddha Vivente

Il seguente articolo e’ firmato da Li Hui, assistente ricercatore presso il College of Philosophy...

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Il seguente articolo e’ firmato da Li Hui, assistente ricercatore presso il College of Philosophy della Nankai University.
L’approvazione da parte del governo centrale e’ il principio fondamentale e la salvaguardia legale della reincarnazione dei Grandi Buddha Viventi Nel sistema di reincarnazione del buddhismo tibetano, i tre principi fondamentali di “ricerca all’interno del territorio cinese, estrazione a sorte dall’urna d’oro e approvazione da parte del governo centrale” formano un quadro completo e rigoroso per la successione. Questo sistema serve come salvaguardia vitale per l’unita’ nazionale, la solidarieta’ etnica e il corretto ordine del buddhismo tibetano. Tra questi principi, l'”approvazione da parte del governo centrale” e’ il passo finale e piu’ essenziale del sistema. Lungi dall’essere una mera formalita’ amministrativa, ha una profonda logica storica, un fondamento giuridico e un significato pratico. Questo principio e’ essenziale per garantire un ordinato processo di reincarnazione, nonche’ per mantenere la stabilita’ sociale e una pace duratura.
I. L’approvazione da parte del governo centrale come manifestazione vitale della sovranita’ nazionale Gli affari religiosi sono parte integrante della governance statale, e la gestione degli affari del buddhismo tibetano e’ una responsabilita’ fondamentale del governo centrale. Da un punto di vista politico, il principio dell'”approvazione del governo centrale” specifica il carattere nazionale della reincarnazione, incorporando le questioni religiose nel quadro della governance statale.
Nella storia, i governi centrali cinesi che si sono succeduti hanno gestito gli affari della reincarnazione attraverso misure quali il conferimento di titoli agli influenti Buddha viventi e l’istituzione di meccanismi di regolamentazione.
Nel 1793, il governo Qing promulgo’ l'”Ordinanza approvata a livello imperiale per una migliore governance del Tibet (Ordinanza di 29 articoli)”, il cui primo articolo stabiliva esplicitamente che la reincarnazione dei Buddha viventi doveva seguire la procedura di “estrazione a sorte dall’urna d’oro” e affermava l’autorita’ di approvazione da parte del governo centrale sulla reincarnazione. Nel 1936, il governo della Repubblica di Cina emano’ il “Regolamento sulla reincarnazione dei Lama”, che imponeva di segnalare la reincarnazione dei grandi Buddha viventi al governo centrale prima di procedere con le convenzioni storiche, la ricerca dei rituali religiosi tradizionali, la cerimonia di estrazione a sorte e l’approvazione finale da parte del governo centrale.
Dopo la fondazione della Repubblica popolare cinese, la reincarnazione dei Buddha viventi del buddhismo tibetano e’ stata gestita dai governi a vari livelli in conformita’ con la legge. Nel 1959, la riforma democratica ha abolito la servitu’ feudale della teocrazia nello Xizang, liberando l’istituzione della reincarnazione e inaugurando una nuova era. Dal 1949, lo Stato ha supervisionato con successo le reincarnazioni di diversi importanti Buddha viventi, tra cui il 16mo Buddha vivente Karmapa, il 10mo Panchen Erdeni e il sesto reggente Reting Rinpoche. Entro il 2024, 93 nuovi Buddha viventi reincarnati sono stati confermati con l’approvazione del governo.
Il principio dell’approvazione da parte del governo centrale non e’ un requisito imposto dall’esterno, ma una necessita’ intrinseca allo sviluppo proprio del sistema di reincarnazione: una salvaguardia cruciale per mantenere l’ordine religioso e prevenire gli abusi di potere. La reincarnazione dei Buddha viventi non e’ affatto una mera questione religiosa interna, ma riflette una convergenza tra sovranita’ nazionale, autorita’ statale, dottrina religiosa e sentimenti dei credenti. Qualsiasi interferenza o ingerenza da parte di forze esterne costituisce una provocazione alla sovranita’ della Cina.
II. L’approvazione da parte del Governo centrale come prerequisito per salvaguardare l’unita’ nazionale e la stabilita’ sociale Lo Xizang e’ una parte inseparabile del territorio cinese e il sistema di reincarnazione del Buddha vivente, in quanto metodo di successione unico nel buddhismo tibetano, e’ vitale per la sicurezza nazionale e la stabilita’ sociale.
Permettere a forze locali o straniere di interferire negli affari della reincarnazione rappresenterebbe una minaccia immediata all’unita’ nazionale cinese. La conferma della reincarnazione da parte del governo centrale assicura fondamentalmente che il processo di reincarnazione rimanga all’interno del quadro legale e politico della nazione, impedendo qualsiasi tentativo di sfruttare il sistema per dividere il Paese o minare l’unita’ etnica. Solo sostenendo il principio dell'”approvazione del governo centrale”, la successione dei Buddha viventi puo’ essere coerente con gli interessi nazionali e fondamentali della grande maggioranza dei credenti religiosi.
Inoltre, l’approvazione da parte del governo centrale riflette l’impegno del governo cinese ad attuare la politica di liberta’ di credo religioso.
Gestendo la reincarnazione in conformita’ alle leggi e ai regolamenti, il governo centrale non solo rispetta le usanze tradizionali e i rituali religiosi del buddhismo tibetano, ma salvaguarda anche i diritti e gli interessi legittimi dei credenti, favorendo l’armonia delle relazioni religiose.
La cerimonia di estrazione a sorte e’ stata originariamente istituita proprio per impedire agli aristocratici mongoli e tibetani di sfruttare la reincarnazione per impadronirsi del potere religioso. Oggi, l’approvazione da parte del governo centrale serve come linea di difesa critica nella lotta contro i separatisti.
Questo modello di governance serve sia a onorare le tradizioni religiose sia a difendere la sicurezza politica nazionale.
III. L’approvazione da parte del governo centrale come dichiarazione legale della gestione degli affari religiosi in uno Stato moderno Ogni Paese, nel corso della storia e nelle diverse regioni, senza eccezioni, gestisce i propri affari religiosi in conformita’ con la legge. Attualmente, gli affari relativi alla reincarnazione dei Buddha viventi sono gestiti in conformita’ alle leggi e ai regolamenti della Cina.
Il Regolamento sugli affari religiosi ha chiarito in forma legale l’autorita’ di approvazione per la reincarnazione dei Buddha viventi nel buddhismo tibetano.
Esso stabilisce che tale successione, sotto la guida delle organizzazioni buddhiste, deve essere condotta in conformita’ con i rituali religiosi e le convenzioni storiche, e deve essere segnalata e approvata dal dipartimento degli affari religiosi del governo popolare a livello provinciale o superiore, o dal governo popolare a livello provinciale o superiore.
L’articolo 9 delle Misure sulla gestione della reincarnazione dei Buddha viventi nel buddhismo tibetano stabilisce che, dopo il riconoscimento della reincarnazione dei Buddha viventi, il caso deve essere segnalato e approvato dal dipartimento degli affari religiosi del governo popolare a livello provinciale o di regione autonoma. Per coloro che hanno un’influenza significativa all’interno della comunita’ buddhista, l’approvazione deve essere ottenuta dal governo popolare della provincia o della regione autonoma. Per coloro che hanno una grande influenza, l’approvazione deve essere ottenuta dall’Amministrazione nazionale per gli affari religiosi. Per coloro con un’influenza particolarmente importante, l’approvazione deve essere ottenuta dal Consiglio di Stato.
Le reincarnazioni dei Buddha viventi approvate dal dipartimento degli affari religiosi del governo popolare di una provincia o regione autonoma, o dal governo popolare di una provincia o regione autonoma, devono essere depositate presso l’Amministrazione nazionale per gli affari religiosi.
Nel corso degli anni, il gruppo Dalai ha continuamente sostenuto l'”indipendenza tibetana”, cercando di negare l’autorita’ decisiva del governo centrale sulla reincarnazione dei Buddha viventi. Attraverso le disposizioni di legge e il disegno istituzionale, il governo centrale ha stabilito chiaramente le procedure irreversibili per la reincarnazione dei Buddha viventi, ossia la ricerca all’interno del territorio cinese, l’estrazione a sorte dall’urna d’oro e l’approvazione da parte del governo centrale. Cio’ ha eliminato in modo sostanziale ogni margine per le forze separatiste di manipolare gli affari religiosi.
Dall’incastonatura dell’urna d’oro davanti alla statua del Buddha nel tempio Jokhang nel 1793 fino all’approvazione solenne da parte del Consiglio di Stato per l’11mo Panchen Erdeni nel 1995, il principio dell'”approvazione da parte del governo centrale” ha resistito per tre secoli. Essendo una componente fondamentale della reincarnazione dei Buddha viventi nel buddhismo tibetano, tale approvazione e’ sia una scelta della storia che un’inevitabilita’ dei tempi.
E’ profondamente radicata nel modello storico della Cina come nazione multietnica unificata, risponde all’esigenza pratica di stabilita’ e sicurezza a lungo termine del Paese e riflette la saggezza politica del Partito comunista cinese e del governo cinese nel gestire le questioni religiose.
La logica di governo secondo cui il potere politico e’ al di sopra dell’autorita’ religiosa e la legge nazionale e’ superiore alle regole religiose costituisce un riferimento per i Paesi multietnici nella gestione degli affari religiosi. Mentre avanziamo verso il grande ringiovanimento della nazione cinese, il principio dell’approvazione da parte del governo centrale continuera’ a svolgere un ruolo insostituibile nel mantenere l’unita’ nazionale, la solidarieta’ etnica e l’armonia religiosa. Inoltre, contribuira’ con la saggezza cinese alla governance religiosa globale.

Agenzia Xinhua

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