Giovedì 3 Luglio 2025 11:07
Fine vita, “Ditelo sui tetti”: «Le Regioni fermino le procedure fai da te»


L'appello del coordinatore Domenico Menorello, dopo l'avvio dell'iter della legge in Senato con il via libera al testo-base. «Condivisibile divieto di dare la morte per mano pubblica»
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Dopo la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, il Senato ha dato il via libera al testo base del disegno di legge sul fine vita, il cui iter proseguirà con la disamina degli emendamenti, in agenda per il prossimo 8 luglio. «Si potrà ora almeno chiedere che le Regioni fermino le procedure fai-da-te “para-eutanasiche”, di cui si sono rese protagoniste?», domanda, in una nota, Domenico Menorello, coordinatore del network “Ditelo sui tetti”. Oppure, prosegue, «l’unità del Paese è un valore solo per contestare la legge sull’autonomia differenziata, ma quando si parla della cura e della vita va bene il far west?».
Proprio per questo, ricorda Menorello, «abbiamo chiesto da mesi ai decisori parlamentari che non si indichi per legge che una vita fragile non ha più valore, come accadrebbe se fosse il Sistema sanitario pubblico a prestare assistenza a un atto suicidario». Da questo punto di vista, «il testo base contiene un condivisibile divieto di dare la morte per mano pubblica e conferma illecita, quindi non meritevole di approvazione, un’azione, anche privata, che aiutasse un proprio simile a darsi la morte. È poi apprezzabile che la proposta ribadisca che il compito della Repubblica è assicurare sempre la cura, introducendo stringenti disposizioni affinché le terapie palliative divengano finalmente per tutti e non vi sia età senza terapie appropriate».
La speranza del network, a cui dà voce il coordinatore, è che «l’iter parlamentare consenta una maggior riflessione sul Comitato di valutazione dei requisiti per la non punibilità di un atto volontario di assistenza a morte, che potrebbe comportare difficoltà di funzionamento significative. Non possiamo, infine, non ricordare – è la conclusione della nota – che il Parlamento è costretto a legiferare a causa di un improprio reiterato intervento della Corte costituzionale su un perimetro proprio di un diverso potere, nonché dal conseguente dilagare di prassi nei territori che, come detto, minano il contenuto minimo dell’unità nazionale, il che chiede a tutte le forze parlamentari di convergere in modo ampio almeno sui principali contenuti di “inderogabile solidarietà” (art. 2 costituzione) propri della cultura e della tradizione italiane, fra i quali vi é la cura ai malati e ai più fragili, “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” (art. 32 Costituzione)».
3 luglio 2025
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