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Sabato 5 Luglio 2025 07:07

Metropolitane: perché il servizio si blocca se c’è un malore a un passeggero?

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“Servizio rallentato causa malore a passeggero”, “servizio interrotto per soccorso sui binari”, quante volte abbiamo sentito questo annunci sulla metropolitana? Eventi, quelli del soccorso ad una persona, che a volte sono molto più impattanti dei guasti tecnici ai treni o alla linea e che spesso sono il sinonimo di stop per diverse ore del servizio.


Ma cosa succede quando una persona si sente male oppure cade sui binari? La macchina dei soccorsi è un sistema complesso, che in questo approfondimento cercheremo di raccontarvi.


È innanzitutto necessario distinguere i casi di malore dai casi di caduta sui binari più o meno volontaria.


Se il passeggero si sente male a bordo del treno, il macchinista, che è il diretto e primo responsabile dell’incolumità dei passeggeri, deve proseguire – laddove possibile – fino alla prima stazione aperta e fermare il convoglio con le porte aperte per un’eventuale evacuazione dalla stazione. Durante il soccorso il macchinista chiede se ci sono medici a bordo, anche eventualmente utilizzando la filodiffusione del treno, e accerta lo stato del passeggero (cosciente o incosciente) disponendo la richiesta del soccorso al 118 mediante una comunicazione con il DCO (Dirigenza Centrale Operativa, dalla quale viene regolata la circolazione dell’intera linea). A coadiuvare il macchinista è anche il personale di stazione.


In attesa dell’intervento medico il passeggero, se incapace di muoversi, non deve essere spostato per evitare che riporti possibili lesioni interne. Di conseguenza il servizio viene rallentato sull’intera linea, per mantenere i treni equidistanti ed evitare che si accumulino in una sola tratta con ulteriori disagi dopo la rimozione del passeggero soccorso.


Esistono casistiche anche di malori lievi, dove l’utente dopo un momento di scompenso si riprende ed è in grado di camminare. In queste eventualità il passeggero può essere affidato al solo personale di stazione, oppure ancora manifesta la propria volontà di non essere soccorso, riducendo evidentemente l’entità del rallentamento al servizio metropolitano.


Molto più impattante è la caduta di un passeggero sui binari, per la quale, oltre ai soccorsi, è necessaria anche un’indagine da parte della magistratura. In questo caso il magistrato dispone il sequestro dei binari, con un inevitabile stop parziale o totale al servizio, per eseguire i necessari accertamenti irripetibili. Oltre a questo il giudice richiede ed ottiene le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, per comprendere se la caduta sia stata accidentale o volontaria.


L’entità del blocco dipende sia dalla dinamica dell’evento, sia dalla sezionabilità della linea: sulla metro A i treni possono limitare la corsa e girarsi a Cinecittà, Colli Albani, San Giovanni, Termini, Lepanto e Ottaviano, mentre sulla linea B le località d’inversione sono EUR Fermi/EUR Palasport, EUR Magliana, Garbatella, Castro Pretorio, Quintiliani e Conca D’Oro. Per questa ragione, ad esempio, se un passeggero tenta il suicidio alla stazione di Circo Massimo, il servizio sarà interrotto tra Garbatella e Castro Pretorio coinvolgendo anche stazioni non direttamente interessate dall’evento.


Come tristemente noto un passeggero sui binari può finire travolto dal treno. Per questa eventualità le procedure si complicano ulteriormente, in quanto il soccorso del 118 avviene con il supporto specialistico dei vigili del fuoco per estrarre il corpo tra i binari e il convoglio.


I malori e la caduta di un passeggero sui binari sono eventi che, benché forieri di disagi, sono particolarmente critici e delicati da gestire. Comprenderli è il primo passo per affrontare più serenamente la quotidianità della metropolitana.



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