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Domenica 6 Luglio 2025 15:07

Le pillole di Polly: recensione di “La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker

Talvolta, si ha la fortuna di incontrare qualcuno che entra nella nostra vita e la...

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Talvolta, si ha la fortuna di incontrare qualcuno che entra nella nostra vita e la illumina come il più splendido dei raggi di sole.
Non sempre quella persona rimane a lungo nella nostra esistenza. Magari, la sua strada si si incrocia con la nostra per qualche anno, o addirittura solo per qualche mese.

Ma se quel qualcuno è veramente speciale, ci lascia una ricchezza che ci dà la forza di andare avanti anche quando un destino crudele ce lo ha strappato. Certo, perdere una persona così non è facile, perché la sua assenza lascia un vuoto profondo come un abisso, e il rischio è di vivere di ricordi, perdendosi le tante cose belle che la vita può ancora regalare.

Eppure, anche di fronte a questa prospettiva molti non accetterebbero di rinunciare ad un incontro del genere, perché conoscere il vero amore è probabilmente la più grande fortuna che possa capitare ad un essere umano.

Anche se nessuno lo sa, la pensa così anche Harry Quebert, un uomo vicino alla settantina che vive da solo ad Aurora, una cittadina nel New Hampshire.

Pur avendo scritto un romanzo che ha riscosso un successo strepitoso, diventando un classico della letteratura statunitense, Harry passa quasi tutto il giorno rinchiuso nella sua villetta di fronte alla spiaggia. La sua unica compagnia sono i gabbiani, leggiadre creature dell’oceano che sono le uniche che sembrano capirlo. In effetti, inspiegabilmente se c’è un oggetto da cui Harry non si separa mai è una vecchia scatola di latta, in cui conserva il becchime destinato ai suoi amici alati.
Eppure, Quebert potrebbe permettersi di possedere oggetti ben più preziosi e, in generale, di condurre tutt’altro tenore di vita.

Il suo romanzo “Le radici del male”, infatti, gli ha fatto guadagnare una cifra imbarazzante di denaro. Lui, però, dei soldi sembra non sapere che farsene, e continua a vivere un’esistenza frugale. Un amico ce l’ha, certo; è Marcus Goldman, un ex allievo di Harry che ha seguito i suoi corsi presso l’Università di Burrows, dove Quebert insegna tuttora. Lo ha aiutato a trovare se stesso e gli ha dato dei consigli di scrittura preziosissimi, grazie ai quali Marcus è diventato, a sua volta, uno scrittore di successo. Ma il giovane, al quale Harry vuole bene come a un figlio, ha poco tempo a disposizione, quindi non è che lo frequenti più di tanto.

Un brutto giorno, però, un evento del tutto inatteso sconvolge la tranquilla routine che caratterizza la vita di Harry.
Vicino al suo giardino, viene trovato il cadavere di Nola Kellergan, una ragazzina sparita nel nulla più di trent’anni prima. Ben presto si scopre che Nola, a suo tempo, era stata la luce nella vita di Harry; era stata lei a regalargli la scatola di latta dalla quale non si separa mai.

Ora, però, la presenza del cadavere della giovane vicino alla abitazione di Quebert sembra provare che sia stato lui ad averla assassinata; infatti, la polizia procede al suo arresto subito dopo il ritrovamento del corpo.

Eppure, Marcus non crede nella colpevolezza del suo mentore; così, stavolta toccherà a lui dare qualcosa ad Harry. Se vuole salvare l’uomo a cui deve tutto, infatti, dovrà fare chiarezza sul mistero dell’omicidio di Nola.

“La verità sul caso Harry Quebert” è il romanzo che ha regalato la fama internazionale allo scrittore svizzero Joël Dicker. L’opera ha venduto milioni di copie in tutto il mondo ed ha ispirato anche una serie televisiva con Patrick Dempsey nei panni di Harry Quebert.
Il successo stellare del romanzo è giustificato, e per molte ragioni.

Innanzitutto, i personaggi. I due protagonisti hanno una personalità magistralmente delineata, quindi del tutto realistica. Harry e Marcus sono due creature sole, tremendamente insicure ed insoddisfatte di se stesse, e nascondono segreti inconfessabili. Proprio per questo sono profondamente umani, e il lettore li sente straordinariamente vicini.

Intrigante è anche il personaggio di Nola. La vera personalità della ragazzina che aveva fatto battere il cuore di Harry è un mistero che viene chiarito poco a poco, tenendo il pubblico incollato alla lettura.

L’altro grande pregio del romanzo, in effetti, è proprio la trama. Scorrendo le pagine del libro, il lettore si immerge sempre di più nel mistero legato all’omicidio della giovane Kellergan, strappando uno dopo l’altro i veli che sembrano avvolgerlo con la sensazione, tuttavia, di non arrivare mai a sbrogliare la matassa.

Sì, perché Dicker ha saputo costruire un intreccio complicato come un labirinto, ma allo stesso tempo affascinante come la luce delle stelle.
Al lettore, rimane la sfida di capire la soluzione dell’enigma sulla scomparsa di Nola prima dei protagonisti. Sempre se ci riesce.

Federica Focà

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