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Venerdì 1 Agosto 2025 11:08

Dall’Est del Congo sotto attacco, un messaggio al Giubileo dei giovani e a Papa Leone



Dalla regione tutt'altro che pacificata - nonostante gli accordi in corso - parla don Davide Marcheselli, fidei donum originario di Bologna: «Fate festa, consapevoli di vivere nella parte fortunata del mondo»

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«È bello che siate tutti insieme a Roma a gioire e festeggiare, ma non dimenticate, vi prego, i tantissimi vostri coetanei che non hanno la stessa fortuna e non potranno radunarsi liberamente o permettersi un viaggio per uscire dai loro confini nei Paesi in guerra». A parlare da Kitutu, villaggio del Sud Kivu in provincia di Bukavu, è don Davide Marcheselli, fidei donum originario di Bologna. «Pensate a coloro che trascorrono infanzia e giovinezza nelle milizie armate, costretti a buttare via la propria vita morendo – dice don Davide -. Fate festa adesso a Roma, ma che sia una festa equilibrata e consapevole che vivete nella parte fortunata del mondo!”. E mentre parla al telefono con noi dal Sud Kivu, arriva la notizia (e la foto) dell’ennesima morte.

Un trentenne originario di Kitutu, padre di famiglia di religione cristiana, è stato ammazzato da un soldato a bordo della propria auto, la sera del 30 luglio. «Si chiamava Muderwa, faceva la spola per lavoro con la moto, aveva portato un passeggero a Bukavu, qualcuno gli ha intimato di fermarsi, lui non lo ha fatto perché il territorio è infestato di miliziani, e gli hanno sparato!». Don Davide commenta questa atrocità (che purtroppo si va ad aggiungere alle molte altre degli ultimi giorni), nell’est della Repubblica democratica del Congo. La notte del 26 luglio scorso, poco più a nord del Kivu, nell’Ituri (parte orientale dell’ex Zaire) una mattanza ad opera dell’Adf islamista legata all’Uganda ha ucciso oltre 40 persone riunite in chiesa per pregare, a Komanda. Il Papa anche mercoledì scorso ha rivolto un pensiero di dolore per le vittime. Scenari analoghi sono quotidiani nel Sud Kivu, dove invece a dominare è la milizia M23 (23 Marzo), filo-ruandese. Proprio un uomo dell’M23 sembra avere sparato i colpi di fucile che hanno ucciso Muderwa, il giovane di cui parla il missionario.

Don Davide, che è associato ai saveriani e si batte per la giustizia nei siti estrattivi dell’oro, si rivolge direttamente a Papa Leone: «Chiedo al Santo Padre che in questo Giubileo faccia sentire sempre di più la voce di chi non ha voce. Che la Chiesa sia sempre meno eurocentrica nelle sue espressioni ufficiali, e diventi sempre più voce dei miliardi di cristiani e non che vivono nelle regioni del mondo “meno avanzate”. Sono paradossalmente proprio queste che consentono ai Paesi avanzati di continuare a esserlo». Il riferimento è al destino del suo ex Zaire, ricchissimo di minerali rari, per estrarre i quali si schiavizzano intere generazioni di esseri umani. Una delle ragioni per cui nel Nord e Sud Kivu e nell’Ituri decine di milizie acefale e alla deriva, impermeabili agli accordi di pace, continuano a occupare il territorio di confine è che dal sottosuolo si estraggono illegalmente oro, coltan, diamanti, cassiterite e cobalto. «È lo scandalo geologico congolese – dice ancora don Davide -. Perciò arruolarsi nelle milizie o estrarre minerali è spesso la prospettiva unica di guadagno facile per tantissimi adolescenti e giovani africani. E pensate a tutte le vittime di guerra e violenza connesse, soprattutto qui in Congo». (Ilaria De Bonis)

1° agosto 2025

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