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Venerdì 1 Agosto 2025 09:08

Dal Myanmar a Roma per il Giubileo dei giovani, nello «spirito della fraternità»



Ei Mon Myint Maung (San Vincenzo De Paoli) racconta il terremoto del 28 marzo. «I ragazzi non sono solo destinatari degli aiuti, ma protagonisti». Ai pellegrini: «Portiamo avanti la speranza»

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È arrivata a Roma per prendere parte al Giubileo dei giovani, Veronica Ei Mon Myint Maung, coordinatrice dei Giovani della Società di San Vincenzo De Paoli in Myanmar. E ai tanti pellegrini che in questi giorni affollano la Capitale affida un messaggio di fraternità e speranza. A partire dal terremoto che il 28 marzo scorso ha colpito «in modo devastante» le regioni di Mandalay e Sagaing. «Oltre 3.500 persone hanno perso la vita, migliaia sono ferite o disperse. I giovani, in particolare, si trovano ad affrontare traumi profondi, lutti, la perdita della casa e l’interruzione della scuola. Il caldo estremo, le scosse di assestamento e le restrizioni militari agli aiuti umanitari complicano ulteriormente la situazione», è il racconto di Veronica.

Grazie a una donazione iniziale di 20mila euro da parte della Società di San Vincenzo De Paoli sono stati acquistati materiali da costruzione (cemento, mattoni, calce, lamiere zincate) e sono stati coperti i costi della manodopera, spesso inaccessibili per molte famiglie. «L’assistenza in denaro diretto è il mezzo più efficace e dignitoso per aiutare le famiglie ad acquistare ciò di cui hanno davvero bisogno», spiega la coordinatrice dei Giovani vincenziani del Myanmar, sottolineando che proprio i giovani «non sono solo destinatari degli aiuti, ma protagonisti attivi. I membri più giovani dell’associazione in Myanmar si dedicano a visite domiciliari, assistenza a malati, anziani e sfollati, distribuzione di cibo e materiali essenziali. Con l’avvio della ricostruzione il loro coinvolgimento sarà ancora più centrale, soprattutto per chi possiede competenze tecniche. Inoltre – aggiunge -, sono stati attivati gruppi di supporto tra pari per condividere l’elaborazione dei traumi».

Guardando al coraggio dei giovani della San Vincenzo del Myanmar, la presidente della Federazione nazionale italiana della Società San Vincenzo De Paoli Paola Da Ros parla di «esempio concreto di solidarietà attiva. Come Federazione italiana – aggiunge -, ci impegniamo a rafforzare il legame con le realtà più fragili, perché crediamo in una rete mondiale capace di sostenere e ispirare. Il Giubileo dei giovani ci ricorda che la speranza si costruisce insieme e che ogni giovane è chiamato a essere luce in un mondo che sembra diventare sempre più buio», rimarca.

Anche per Veronica, costruire ponti solidali con la Federazione italiana «sarebbe un’occasione straordinaria per condividere esperienze, rafforzare la formazione dei giovani volontari e testimoniare la solidarietà vincenziana globale». E ai giovani del Giubileo lancia «un messaggio di profonda fraternità e speranza dal Myanmar. Siamo parte di una grande famiglia vincenziana, unita dalla fede e dalla volontà di servire i più poveri. La vostra solidarietà ci ricorda che non siamo soli. Abbracciamo insieme lo spirito della fraternità, impariamo gli uni dagli altri e portiamo avanti la fiaccola della speranza. Che San Vincenzo De Paoli vi ispiri a essere strumenti dell’amore e della misericordia di Dio in un mondo che ne ha bisogno».

1° agosto 2025

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