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Venerdì 1 Agosto 2025 15:08

Il Circo Massimo, confessionale a cielo aperto per il Giubileo dei giovani



200 tende bianche allestite per la giornata penitenziale e un continuo via vai di ragazzi, che attendono in lunghe code ordinate. Il sindaco Gualtieri: «Sono la luce della speranza». L'arcivescovo Fisichella: «Bellissimo vedere come Roma li sta accogliendo»

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Cinque lunghe file con 200 piccole tende bianche a cupola all’interno delle quali ci sono un tavolino, due sedie, un ventilatore. Il Circo Massimo oggi, venerdì 1° agosto, è un confessionale a cielo aperto dove mille sacerdoti di varie lingue si alternano ogni due ore per amministrare il sacramento della riconciliazione, nella giornata penitenziale organizzata nell’ambito del Giubileo dei giovani. Alle due estremità e nel centro, tre tendoni. Il primo e l’ultimo regolano accesso e deflusso all’area dove è un continuo via vai di giovani. Al centro vengono distribuite bottigliette d’acqua e libricini dell’edizione Youcat dedicati alla confessione. Montate in più punti anche delle tende con nebulizzatori dove è possibile rinfrescarsi. Davanti ai confessionali lunghe code ordinate.


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
«È un’emozione grandissima», esordisce il sindaco Roberto Gualtieri, arrivato nell’area intorno a mezzogiorno con il pro prefetto del dicastero dell’Evangelizzazione l’arcivescovo Rino Fisichella. Intorno a lui si radunano decine di ragazzi, soprattutto romani, che gli chiedono un selfie. «Tutti questi giovani – afferma il primo cittadino della Capitale – esprimono veramente la speranza, sono la luce della speranza e i loro valori, la loro allegria, la loro fraternità danno fiducia nel mondo. Il Circo Massimo visto dall’alto è bellissimo. In questi giorni i ragazzi attraversano Roma e i romani li accolgono con grande gioia».


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Radunati dalle 10 di questa mattina ci sono i ragazzi «delle nostre parrocchie e delle nostre realtà associative – aggiunge Fisichella -. Sono espressione della vitalità delle nostre comunità e ci dicono che è possibile guardare al futuro con speranza. Sono disponibili e presenti tanto nei momenti di gioia quanto in quelli di spiritualità. È bellissimo vedere come Roma li sta accogliendo».


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
I ragazzi arrivano al Circo Massimo cantando, sventolando le bandiere, alcuni fanno una breve catechesi con il proprio sacerdote prima di accostarsi al confessionale. Per Sofia, da Livorno, è stato «un momento talmente intenso da vivere che ne è valsa la pensa aver affrontato la fila di oltre 20 minuti sotto al sole prima di entrare. Mi sono sentita tanto ascoltata e compresa». Laura, da Parigi, è contenta di vedere attorno a sé tanti ragazzi. «Prima di essere francesi, tedeschi, italiani – dice – siamo cristiani. Qui c’è tutto il popolo cristiano».


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Isabella, di Roma, ha voluto cogliere quest’occasione per confessarsi «con un sacerdote sconosciuto perché a volte è più semplice aprirsi completamente con una persona che non hai mai visto prima». Gabriele invece è «affascinato da questa immagine di Chiesa universale riunita in un unico punto». Sara non si confessa da 5 anni. Ha deciso di mettersi in fila perché «altrimenti sarebbe un’opportunità sprecata. Voglio vivere pienamente questo Giubileo. Parlare con un sacerdote che non incontrerò più ha influito sulla mia decisione. Per quanto io sappia che in confessionale trovo misericordia e non giudizio, parlare con il mio parroco mi mette sempre in imbarazzo». Giovanni è appena uscito dal confessionale e «all’indomani della Professio fidei in piazza San Pietro è stato davvero un colloquio speciale con il confessore. In questi giorni sto ascoltando tanto e facendo luce nella mia vita».


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
In uno dei confessionali c’è don Alfredo Tedesco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile di Roma, il quale ha constatato che da parte dei ragazzi c’è «desiderio di ascolto. La Chiesa ha questa chiave fortissima del sacramento della riconciliazione. Un richiamo che risponde in modo forte a questo desiderio di essere ascoltati».







1° agosto 2025

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