Il capo della Protezione civile Ciciliano: «I soccorritori ci hanno messo l'anima ma non sempre si può essere efficaci». La ragazza colta da malore sul bus che la riportava ad Artena dove alloggiava.

L'articolo proviene da .

«I soccorritori ci hanno messo l’anima ma non sempre l’attività di soccorso riesce a essere efficace. Alla famiglia esprimo la mia vicinanza personale, quella del capo del Dipartimento e del sistema di protezione civile». Così il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano in merito alla morte di Pascale Rafic, la 18enne originaria dell’Egitto, morta ieri, 1° agosto, in seguito a un malore. La ragazza era arrivata a Roma per il Giubileo dei giovani e si è sentita male all’altezza di Valmontone mentre, a bordo di un bus, rientrava nella struttura di Artena dove alloggiava il suo gruppo. «Aveva già delle gravi patologie cardiologiche ed era risaputo che, ovviamente, non stesse nelle migliori condizioni possibili – prosegue Ciciliano -. Purtroppo è accaduto ciò che non ci si augura mai che accada. I soccorsi sono stati tempestivi, la ragazza è stata portata all’ospedale di Colleferro ma purtroppo i tentativi sono stati vani».

Per il capo della Protezione civile, la morte di una ragazza che ha affrontato un viaggio e che sta partecipando a un momento di gioia e fraternità «è particolarmente doloroso». Il Dipartimento è stato vicino al vescovo Jean-Marie Chami, ausiliare della Chiesa patriarcale di Antiochia dei Greco-Melkiti per l’Egitto, il Sudan e il Sud Sudan, che accompagnava il gruppo. «Per loro questo Giubileo dei giovani sarà segnato inevitabilmente da un momento molto molto doloroso – aggiunge -. Abbiamo già organizzato l’assistenza della Protezione civile e faremo tutto quanto è necessario per riconsegnare la salma ai familiari in Egitto».

Oggi, 2 agosto, e domani, si svolgono a Tor Vergata gli eventi conclusivi del Giubileo dei giovani, ovvero la veglia e la Messa presiedute da Papa Leone XIV. «Sta filando fortunatamente tutto liscio», le parole di Ciciliano, il quale ha spiegato che una delle criticità era la concentrazione di ragazzi «prima dell’arrivo e quindi durante il controllo di polizia». Ma le attività di pianificazione «sono state perfettamente realizzate, non c’è stato fortunatamente l’accumulo». Numeri precisi sulle presenze non ne fornisce: parla di «un enorme, sterminato, splendido numero di ragazzi che hanno preso posto» nell’area di 105 ettari, pari a oltre 100 campi di calcio. «Siamo in linea con gli oltre 500mila giovani di cui abbiamo parlato –  conclude -. Un altro elemento di criticità sarà determinato dal deflusso. Abbiamo realizzato una differenziazione di partenze all’interno dei settori a seconda delle zone, in maniera tale che in modo ordinato si possa defluire». Al momento si sono verificati alcuni svenimenti dovuti al gran caldo, eventi «assolutamente nella norma in questo tipo di situazione. C’è una buona sinergia con l’Ares 118».

2 agosto 2025ro

L'articolo proviene da .