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Domenica 3 Agosto 2025 14:08

Linea B: la stazione Colosseo diventerà accessibile e sicura grazie alla Linea C

La stazione Colosseo della Linea B, aperta nel 1955, nonostante la ristrutturazione effettuata negli anni ’80 rimane una stazione di vecchia concezione: senza scale mobili e ascensori, con una sola via di fuga per entrambe le banchine, che confluiscono in un atrio piccolo e pericoloso, con un numero di tornelli del tutto insufficiente. Ma tutto sta per cambiare con l’apertura della Linea C. IL PROGETTO ANTINCENDIO DEL NODO COLOSSEO Con la nuova stazione della Linea C sono stati realizzati due nuovi cunicoli di esodo dalla Linea B, andando a raddoppiare le vie di fuga dalle banchine. Questi cunicoli, di cui uno sovrappassa la Linea B con un ponte vetrato, sono stati dotati di sistemi di prevenzione degli incendi e di gestione dell’evento incendiario, che permettono alle persone di fuggire in sicurezza e, allo stesso tempo, impediscono all’incendio di propagarsi. In particolare, il progetto del nuovo nodo di scambio tra Linea C e Linea B ha anche tenuto conto del caso limite, sebbene il più probabile, di un possibile incendio di un treno in sosta alle banchine della Linea B. Le simulazioni hanno dimostrato che anche in questo caso limite le condizioni di vivibilità nei cunicoli di esodo verso la linea C rimangono al di sotto delle soglie di rischio, permettendo ai passeggeri di fuggire in ambienti sicuri. Si tratta di un miglioramento radicale rispetto ad oggi, in cui la Linea B, in caso di incendio di un treno o di un incendio al piano atrio, non dispone di nessuna alternativa sicura di esodo. E se prendesse fuoco la Linea C? Anche in questo caso è stata progettata una specifica strategia di incendio, che prevede che dei portoni anticendio si chiudano in automatico separando le due stazioni, evitando così che l’esodo dei passeggeri della Linea C passi per la meno sicura linea B, e che in generale l’incendio si possa propagare dalla C verso la B, potendo far uscire le persone, in maniera invece sicura, dalle nuove discenderie di stazione che si trovano su via dei Fori Imperiali. Tali strategie di incendio, che innalzano di molto i livelli di sicurezza della Linea B, sono infatti state approvate dai Vigili del Fuoco, nell’ambito delle fasi di progettazione della Tratta T3 della Linea C.   IL CONFRONTO CON IL NODO SAN GIOVANNI Il nodo di scambio tra Linea C e Linea B è molto diverso dall’esistente nodo di scambio tra Linea A e Linea C di San Giovanni, sia come concezione, sia come articolazione delle stazioni. La Linea B è infatti molto superficiale e la galleria di linea si trova a quello che per la Linea C è il piano atrio, dove ci sono i tornelli, e c’è un solo punto di contatto tra le due stazioni (ovvero i cunicoli di esodo e scambio), senza una comunicazione diretta tra gli atri. Tra le due stazioni, infatti, si può passare senza uscire dai tornelli, ma gli atri che contengono le aree dei tornelli sono posti in luoghi totalmente diversi e su livelli diversi, con accessi del tutto distinti e non comunicanti. Non c’è, insomma, un piano “corrispondenze”, come tra Linea A e Linea C a San Giovanni, purtroppo in quel caso mai aperto. Ma va detto che in quel caso si è potuto decidere di non aprire le corrispondenze proprio perché il collegamento al solo piano atrio, in mancanza dell’adeguamento antincendio della Linea A, costituisce la il collegamento più “sicura” in assoluto, dal punto di vista della strategia antincendio. Infatti, il nodo di San Giovanni è un nodo molto “stretto”, potremmo dire, dove atri e corrispondenze sono del tutto continui e collegati e dove è impossibile individuare delle strategie di esodo che non obblighino ad adeguare la Metro A. Diverso è il caso del nodo tra C e B a Colosseo, dove i due cunicoli permettono la creazione di un ambito separato tra le due stazioni ed una necessaria compartimentazione degli incendi, che permette da un lato di evitare la propagazione delle fiamme e dei fumi, e dall’altro l’esodo in sicurezza. LA RIVOLUZIONE DELL’ACCESSIBILITÀ Con la Linea C, inoltre, arriveranno anche scale mobili e ascensori. Dalla banchina della Linea B in direzione Rebibbia/Jonio sarà possibile accedere al piano atrio della Linea C direttamente, senza salire o scendere, e basterà uscire dai tornelli e prendere un solo ascensore o scala mobile per arrivare alla superficie. Leggermente più complessa è l’uscita dalla direzione Laurentina, in cui per scavalcare la Linea B si dovrà prendere una coppia di ascensori o scale mobili. Ma in ogni caso non vedremo più quelle scene vergognose che accadono oggi, di persone con disabilità motorie costrette ad essere tirate su di peso, di anziani affaticati aggrappati ai mancorrenti, di montascale che nulla hanno a che vedere con un vero concetto di accessibilità. Rendere accessibile la Linea B attraverso il collegamento con la Linea C è uno dei risultati più importanti che si raggiungerà grazie al nuovo nodo di scambio. I NUOVI TORNELLI Il nuovo atrio della Linea C è un atrio molto grande che, come dicevamo, si trova allo stesso livello delle banchine in direzione Rebibbia/Jonio, e quindi in direzione Termini, della Linea B. Anche se distinto dall’atrio della Linea B, l’atrio della Linea C può essere usato perfettamente per accedere alla B, ampliando, e di molto, l’infelice accesso esistente al di sotto di Largo Gaetana Agnesi. La nuova stazione dispone di numerosi tornelli di accesso e di corridoi molto ampi che daranno agli utenti, come di ampi spazi per inserire macchine emettitrici di biglietti e punti informativi. Finalmente anche al Colosseo avremo una stazione come si deve, con un’esperienza di viaggio per gli utenti che sia degna dei luoghi attraversati. NON RIMANE CHE ASPETTARE CHE APRA Ci siamo quasi, l’apertura della stazione Colosseo si avvicina e al più nel mese di dicembre, potremo usare il nuovo nodo di scambio. Su come sarà l’interno della stazione si sa poco, a parte quello che emerge dai rendering di progetto ed alcune tavole che, purtroppo, non danno del tutto l’idea di quello che sarà. Di certo sarà una stazione diversa dalle altre, iconica, particolare, che rimarrà nella mente di chi la visiterà. Una stazione in oro e nero, diversa da quelle bianche e verdi viste finora. Nei report di cantiere, regolarmente pubblicati da Metro C e da Roma Metropolitane, sono passate pochissime immagini, soprattutto di alcune finiture minori e delle banchine, più o meno simili a quelle passate a parte i colori. L’attesa è tanta, non ci rimane che aspettare.    

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La stazione Colosseo della Linea B, aperta nel 1955, nonostante la ristrutturazione effettuata negli anni ’80 rimane una stazione di vecchia concezione: senza scale mobili e ascensori, con una sola via di fuga per entrambe le banchine, che confluiscono in un atrio piccolo e pericoloso, con un numero di tornelli del tutto insufficiente.

Ma tutto sta per cambiare con l’apertura della Linea C.

Con la nuova stazione della Linea C sono stati realizzati due nuovi cunicoli di esodo dalla Linea B, andando a raddoppiare le vie di fuga dalle banchine.

Questi cunicoli, di cui uno sovrappassa la Linea B con un ponte vetrato, sono stati dotati di sistemi di prevenzione degli incendi e di gestione dell’evento incendiario, che permettono alle persone di fuggire in sicurezza e, allo stesso tempo, impediscono all’incendio di propagarsi.

In particolare, il progetto del nuovo nodo di scambio tra Linea C e Linea B ha anche tenuto conto del caso limite, sebbene il più probabile, di un possibile incendio di un treno in sosta alle banchine della Linea B.

Le simulazioni hanno dimostrato che anche in questo caso limite le condizioni di vivibilità nei cunicoli di esodo verso la linea C rimangono al di sotto delle soglie di rischio, permettendo ai passeggeri di fuggire in ambienti sicuri.

Si tratta di un miglioramento radicale rispetto ad oggi, in cui la Linea B, in caso di incendio di un treno o di un incendio al piano atrio, non dispone di nessuna alternativa sicura di esodo.

E se prendesse fuoco la Linea C? Anche in questo caso è stata progettata una specifica strategia di incendio, che prevede che dei portoni anticendio si chiudano in automatico separando le due stazioni, evitando così che l’esodo dei passeggeri della Linea C passi per la meno sicura linea B, e che in generale l’incendio si possa propagare dalla C verso la B, potendo far uscire le persone, in maniera invece sicura, dalle nuove discenderie di stazione che si trovano su via dei Fori Imperiali.

Tali strategie di incendio, che innalzano di molto i livelli di sicurezza della Linea B, sono infatti state approvate dai Vigili del Fuoco, nell’ambito delle fasi di progettazione della Tratta T3 della Linea C.

 

Il nodo di scambio tra Linea C e Linea B è molto diverso dall’esistente nodo di scambio tra Linea A e Linea C di San Giovanni, sia come concezione, sia come articolazione delle stazioni.

La Linea B è infatti molto superficiale e la galleria di linea si trova a quello che per la Linea C è il piano atrio, dove ci sono i tornelli, e c’è un solo punto di contatto tra le due stazioni (ovvero i cunicoli di esodo e scambio), senza una comunicazione diretta tra gli atri.

Tra le due stazioni, infatti, si può passare senza uscire dai tornelli, ma gli atri che contengono le aree dei tornelli sono posti in luoghi totalmente diversi e su livelli diversi, con accessi del tutto distinti e non comunicanti.

Non c’è, insomma, un piano “corrispondenze”, come tra Linea A e Linea C a San Giovanni, purtroppo in quel caso mai aperto.

Ma va detto che in quel caso si è potuto decidere di non aprire le corrispondenze proprio perché il collegamento al solo piano atrio, in mancanza dell’adeguamento antincendio della Linea A, costituisce la il collegamento più “sicura” in assoluto, dal punto di vista della strategia antincendio.

Infatti, il nodo di San Giovanni è un nodo molto “stretto”, potremmo dire, dove atri e corrispondenze sono del tutto continui e collegati e dove è impossibile individuare delle strategie di esodo che non obblighino ad adeguare la Metro A.

Diverso è il caso del nodo tra C e B a Colosseo, dove i due cunicoli permettono la creazione di un ambito separato tra le due stazioni ed una necessaria compartimentazione degli incendi, che permette da un lato di evitare la propagazione delle fiamme e dei fumi, e dall’altro l’esodo in sicurezza.



Con la Linea C, inoltre, arriveranno anche scale mobili e ascensori.

Dalla banchina della Linea B in direzione Rebibbia/Jonio sarà possibile accedere al piano atrio della Linea C direttamente, senza salire o scendere, e basterà uscire dai tornelli e prendere un solo ascensore o scala mobile per arrivare alla superficie.

Leggermente più complessa è l’uscita dalla direzione Laurentina, in cui per scavalcare la Linea B si dovrà prendere una coppia di ascensori o scale mobili.

Ma in ogni caso non vedremo più quelle scene vergognose che accadono oggi, di persone con disabilità motorie costrette ad essere tirate su di peso, di anziani affaticati aggrappati ai mancorrenti, di montascale che nulla hanno a che vedere con un vero concetto di accessibilità.

Rendere accessibile la Linea B attraverso il collegamento con la Linea C è uno dei risultati più importanti che si raggiungerà grazie al nuovo nodo di scambio.

Il nuovo atrio della Linea C è un atrio molto grande che, come dicevamo, si trova allo stesso livello delle banchine in direzione Rebibbia/Jonio, e quindi in direzione Termini, della Linea B.

Anche se distinto dall’atrio della Linea B, l’atrio della Linea C può essere usato perfettamente per accedere alla B, ampliando, e di molto, l’infelice accesso esistente al di sotto di Largo Gaetana Agnesi.

La nuova stazione dispone di numerosi tornelli di accesso e di corridoi molto ampi che daranno agli utenti, come di ampi spazi per inserire macchine emettitrici di biglietti e punti informativi. Finalmente anche al Colosseo avremo una stazione come si deve, con un’esperienza di viaggio per gli utenti che sia degna dei luoghi attraversati.

Ci siamo quasi, l’apertura della stazione Colosseo si avvicina e al più nel mese di dicembre, potremo usare il nuovo nodo di scambio.

Su come sarà l’interno della stazione si sa poco, a parte quello che emerge dai rendering di progetto ed alcune tavole che, purtroppo, non danno del tutto l’idea di quello che sarà.


Rendering dell’allestimento museale

Di certo sarà una stazione diversa dalle altre, iconica, particolare, che rimarrà nella mente di chi la visiterà. Una stazione in oro e nero, diversa da quelle bianche e verdi viste finora.

Nei report di cantiere, regolarmente pubblicati da Metro C e da Roma Metropolitane, sono passate pochissime immagini, soprattutto di alcune finiture minori e delle banchine, più o meno simili a quelle passate a parte i colori.

L’attesa è tanta, non ci rimane che aspettare.

 

 

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