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Lunedì 4 Agosto 2025 11:08

Cucina e Astrologia nell’Antica Roma! – Luglio

Benvenuti alla rubrica mensile Cucina e Astrologia nell’Antica Roma! Ispirata al libro “L’arte della tavola nella Roma Imperiale” di P. Drachline e C. Petit-Castelli, rinnoviamo l’appuntamento della rubrica culinaria per il mese di Luglio. Nell’antica Roma, sebbene non esistessero “ricette zodiacali”, si credeva che la dieta fosse influenzata dagli astri e dalle divinità. Nel Satyricon […]

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Ispirata al libro “L’arte della tavola nella Roma Imperiale” di P. Drachline e C. Petit-Castelli, rinnoviamo l’appuntamento della rubrica culinaria per il mese di Luglio.

Nell’antica Roma, sebbene non esistessero “ricette zodiacali”, si credeva che la dieta fosse influenzata dagli astri e dalle divinità. Nel Satyricon di Petronio, il celebre episodio di Trimalcione descrive un vassoio con i dodici segni zodiacali, ciascuno accompagnato da un piatto specifico, intrecciando cucina e simbolismo astrale.

Unisciti a noi ogni mese per scoprire la storia, i sapori e i segreti della cucina dell’antica Roma, celebrando le tradizioni della nostra capitale attraverso piatti che raccontano la sua ricca cultura!


Roma Parco Archeologico del Colosseo – Palatino, Casa di Livia

Petronio nel suo scritto associa il segno zodiacale del Cancro ad una Corona. Non troviamo quindi una ricetta, bensì un elemento fondamentale che veniva indossato durante i banchetti: Le Corone Convivialis.

Questa tipologia di corona vegetale, chiamata corona convivialis, aveva origine dalla Grecia: inizialmente un filo di lana stretto intorno alla testa per attenuare gli effetti dell’ubriachezza, trasformandosi poi in ghirlande decorative composte da fiori (rosae, violae, myrtus, ivy, selinon), foglie di edera, prezzemolo, viti o fronde aromatiche. Questa corona era esclusivamente creata ed utilizzata durante feste e bevute conviviali (commisatio) e mai utilizzate in pubblico; infatti chi le portava all’esterno rischiava punizioni legali!

Esse simboleggiavano e onoravano Dioniso (Bacco) durante i baccanali, ed erano segno di allegria e convivialità. Venivano quindi indossate dagli eleganti e importanti ospiti per decorare ed enfatizzare il divertimento del momento.

Insieme alle corone vegetali, le ghirlande erano elementi scenografici che arricchivano la sala e il banchetto. Queste contribuivano a creare un’ambientazione sensoriale raffinata, musiva e profumata: scenografie con petali di rosa, fragranze di viole e mirto rendevano l’atmosfera immersiva e festosa. Nei dipinti e nei mosaici pompeiani, le ghirlande pendevano dai soffitti o dai telai, sistemate dai Cupidi raffigurati intenti a intrecciarle. Inoltre a volte i vasi e i piatti di servizio erano decorati con motivi vegetali o festoni.

A Roma le scene più belle che possiamo ammirare che rappresentano le decorazioni dei baccanali e che celebrano Dioniso, si trovano al Museo Nazionale Romano, con gli affreschi del ninfeo sotterraneo della villa di Livia. Scene di verde incredibili, rigogliose… uno scorcio di ricchezza e bellezza tra gli aranceti.

Insieme a questi, altri affreschi della Casa di Livia si trovano anche sul Palatino occidentale nei pressi del Tempio di Cibele, dove troviamo le ghirlande tipiche che venivano create per allestite e decorare le sale per i banchetti.


Roma, Museo Nazionale romano, affreschi Casa di Livia

 

  • Pierre Drachline – Claude f’etit-Castelli, L’arte della tavola nella Roma Imperiale – S. Edizioni 1984
  • Plauto (Amphitruo, III.4.16) ricorda come l’origine fosse una fascia di lana usata per limitare l’ebrezza, mutando nel tempo in una corona di piante e fiori.
  • Plinio il Vecchio (Naturalis Historia 21.6–8) spiega come alcune corone erano vietate in pubblico e quali piante venissero usate per le feste.
  • Athenaeus, Deipnosophistae, descrive l’abitudine di incoronare testa, piedi o addirittura i vasi e i compagni con le ghirlande durante le bevute in onore di Dioniso.
  • https://www.dattilioteca.it/la-domus-transitoria-la-casa-di-livia-e-di-augusto/
  • https://museonazionaleromano.beniculturali.it/palazzo-massimo/la-galleria-delle-pitture-e-dei-mosaici/
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