Giovedì 7 Agosto 2025 10:08
L’allegro cimitero colorato di Săpânța nel Maramureș
L’allegro cimitero colorato di Săpânța nel Maramureș
Nel cuore del Maramureș, una delle regioni più autentiche e tradizionali della Romania, si trova un luogo davvero unico: il cimitero allegro di Săpânța (Cimitirul Vesel). Qui, la morte non è rappresentata dal consueto grigiore del lutto, ma da croci di legno coloratissime, dipinte con toni vivaci e decorate con ironia, poesia e uno sguardo […]
L’allegro cimitero colorato di Săpânța nel Maramureș
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L’allegro cimitero colorato di Săpânța nel Maramureș
Nel cuore del Maramureș, una delle regioni più autentiche e tradizionali della Romania, si trova un luogo davvero unico: il cimitero allegro di Săpânța (Cimitirul Vesel). Qui, la morte non è rappresentata dal consueto grigiore del lutto, ma da croci di legno coloratissime, dipinte con toni vivaci e decorate con ironia, poesia e uno sguardo sorprendentemente sereno sulla fine della vita.
![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/01_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]Tutto ebbe inizio nel 1908, proprio a Săpânța, con la nascita di Ion Stan Pătraș, figlio di un’antica famiglia del villaggio. Orfano di padre, caduto durante la Prima guerra mondiale, Pătraș si dedicò fin da giovane alla lavorazione del legno: fu boscaiolo, ebanista e infine insegnante presso la scuola d’arte locale, dove formò nuove generazioni di falegnami.
Ma fu a partire dalla metà degli anni Trenta del Novecento che Pătraș lasciò un segno indelebile nella cultura popolare: iniziò a scolpire croci tombali, che dipingeva con colori brillanti non solo per proteggerle dalle intemperie, ma anche per celebrare in modo originale la memoria dei defunti.
![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/02_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]Oltre al nome e alla data di morte, Pătraș aggiungeva brevi frasi, poi divenute epitaffi in versi, scritti in prima persona dal defunto, spesso con ironia e sorprendente autoironia. In cima a ogni croce si trova un bassorilievo scolpito, che raffigura il defunto nel suo mestiere, nei gesti quotidiani o persino nel momento della morte.
![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/05_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]
Lo sfondo azzurro intenso delle croci è ornato da motivi geometrici e floreali – rossi, verdi, gialli, neri, bianchi – prima delicati, poi sempre più vivaci e contrastanti. Le iscrizioni sono incise in maiuscoletto nel legno, dipinte di bianco.
Ogni croce era realizzata su commissione della famiglia del defunto, che, a seconda delle possibilità economiche, si occupava della riverniciatura ogni dieci anni circa. La posa della stele poteva avvenire mesi, persino anni dopo la morte. In alcuni casi, le croci venivano preparate prima ancora del decesso, oppure dedicate a più membri di una stessa famiglia.
![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/06_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]
Quando una croce si degrada, viene rimossa e bruciata ritualmente. Altre, ormai abbandonate dai parenti, vengono conservate nella casa memoriale di Pătraș oppure cedute a musei o a collezionisti privati. I luoghi lasciati liberi vengono poi rimessi in vendita dalla chiesa parrocchiale, in un continuo processo di trasformazione del cimitero.
Pătraș è morto nel 1977, ma la tradizione è stata portata avanti dai suoi allievi, tra cui Gheorghe Stan, Toader Stan e il nipote Toader Turda, che hanno mantenuto viva l’eredità del maestro. Talvolta il nome degli artisti è riportato lateralmente.
![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/03_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]
Il cimitero è anche uno specchio dei rituali funebri locali. Il lutto prevedeva una veglia di tre giorni e due notti, con momenti persino giocosi durante il pranzo rituale. Il trasporto della bara fuori dalla casa avveniva il terzo giorno, in una sorta di “tiro alla fune” simbolico tra chi voleva trattenere il defunto e chi lo conduceva via.
Il vero cuore del cimitero di Săpânța sono gli epitaffi, che raccontano le vite (e le morti) con una sincerità disarmante e spesso esilarante.
![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/04_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]Eccone alcuni, tra i più curiosi, qui sintetizzati:
- Husar Ion: “Lavoravo in distilleria e facevo țuică in barile. Se venite, vi metto țuică nella borraccia per portarla alla morosa. Vi do țuică di prugne e ciliegie… Bevetene tutti, ché un’altra volta non mi vedrete!”
- Braicu Toader: “Tanto bere quanto vivere bene mi sono piaciuti. E le donne, pure. Ma quando son diventato vecchio, tutte mi hanno rifiutato…”
- Călin Mărie: “Ho lavorato tutta la vita con le mucche, ma senza figli. Ho lasciato la vita a 87 anni.”
- Dumitru figlio di Nofor: “Chiamato in guerra nel 1914, mi sono ammalato e sono morto poco dopo, a 32 anni.”
- Holdiș Petre: “Mescolavo nel tino una soluzione per far sparire mosche e insetti. La vita la lasciai a 82 anni.”
- Ion Stan Oncu: “Amavo le pecorelle di primavera, quando facevano il latte. Ma ora vi devo lasciare.”
- Anuta Mogoci: “Per lo più mi sono riposata e ho chiacchierato sulla gente. Non ho avuto figli, ma ho vissuto a lungo.”
- Pop Anută, madre di dieci figli: “Non uscivo granché, cucinavo e servivo nelle scodelle. Ho vissuto 72 anni.”
- Pop Ion Osu: “Andavo in collina a falciare il fieno. Se mi nutrivo, falciavo, come fanno i contadini. Ho vissuto 68 anni.”
- Tărășan Ioană: “Con le api ho passato i miei giorni. Marito mio, il posto accanto a me è tuo, ma non ti affrettare troppo!”
- Pop Georgită: “Solo sette mesi ho vissuto. Mamma mia, non mi avrai più. Fatti un altro bimbo se vorrai.”
Alcuni epitaffi del cimitero di Săpânța sono brevi e taglienti, altri più malinconici o scherzosi. Ma ce ne sono alcuni che sembrano vere micro-opere teatrali, come quello del dottor Scubli. Lo riportiamo integralmente per dare un’idea della ricchezza espressiva e narrativa di queste iscrizioni:
“Qui riposo io, dottor Scubli è il nome mio.
Su con la mucca dal dottore, che se muore la stalla mi resta vuota.
Signor dottore la pregherei di guarire questa mia mucca,
non so cosa le sia preso che il cibo più non le occorre.
Da tre giorni sta patendo e il rimedio io non lo so.
Il dottor Scubli esamina allora la testa dell’animale e sospira.
Medico molto noto sono stato,
le mucche io ho curato.
E dal villaggio sono stato amato.”
Su con la mucca dal dottore, che se muore la stalla mi resta vuota.
Signor dottore la pregherei di guarire questa mia mucca,
non so cosa le sia preso che il cibo più non le occorre.
Da tre giorni sta patendo e il rimedio io non lo so.
Il dottor Scubli esamina allora la testa dell’animale e sospira.
Medico molto noto sono stato,
le mucche io ho curato.
E dal villaggio sono stato amato.”
Con questo tono a metà tra il comico e il tenero, anche un personaggio come un veterinario diventa immortale, trasformato in leggenda popolare, scolpito nel legno e nella memoria del villaggio.
Per visitare il cimitero allegro di Săpânța vi consigliamo di prendervi almeno un paio d’ore: il luogo non è vastissimo, ma ogni croce racconta una storia, e osservare le croci con i bassorilievi e gli epitaffi è un’esperienza che merita tempo e attenzione.
E se siete appassionati di arte sacra popolare, ecco un’altra curiosità che non tutti notano: come in molte altre chiese della Romania (ne abbiamo parlato nel blog dedicato alle
Chiese affrescate della Bucovina
), anche nella chiesa del cimitero di Săpânța si può osservare un dipinto raffigurante il Giudizio Universale. La particolarità?![Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]](https://www.appasseggioblog.it/wp-content/uploads/2025/08/07_Sapanta_Cimitero_Allegro.jpg)
Cimitero allegro di Sapanta [Foto: Maria Teresa Natale, 2025, CC BY NC SA]Tra i dettagli della scena, si vedono defunti raffigurati nei loro sepolcri e, dietro di loro, le iconiche croci colorate, proprio quelle che popolano il cimitero: un suggestivo gioco di rimandi tra la pittura murale e il paesaggio reale. Un’ulteriore testimonianza di come a Săpânța la vita e la morte dialoghino continuamente, attraverso l’arte, la memoria e un pizzico di ironia.
Visitando il Cimitero Allegro di Săpânța si ha la sensazione che le persone qui non siano mai del tutto scomparse: continuano a raccontarsi, tra colori, sorrisi e versi in rima.
[Maria Teresa Natale]
Per approfondire si consiglia la lettura di Le iscrizioni parlanti del cimitero di Săpânța, edizione a cura di Bruno Mazzoni, Pisa: ETS, 1999, da cui abbiamo anche tratto le traduzioni dei testi delle epigrafi citate.
L’allegro cimitero colorato di Săpânța nel Maramureș