Mercoledì 27 Agosto 2025 09:08
Roma perde un pezzo di storia della danza: lo IALS chiude dopo oltre 50 anni
La comunità della danza romana si trova oggi di fronte a una notizia che segna...
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La comunità della danza romana si trova oggi di fronte a una notizia che segna la fine di un’epoca: lo Istituto Addestramento Lavoratori dello Spettacolo (IALS) ha annunciato la chiusura della storica sede di via Cesare Fracassini, al Flaminio.
Per oltre mezzo secolo, lo IALS è stato un punto di riferimento per ballerini, coreografi e appassionati, un luogo di formazione e incontro che ha contribuito a far crescere generazioni di artisti. Nelle sue sale si sono alternati professionisti di fama e giovani promesse, creando un patrimonio culturale e umano che oggi sembra destinato a spegnersi.
Il comunicato ufficiale parla chiaro: “Dopo oltre 50 anni la cooperativa IALS ha cessato la sua attività, non avendo più il supporto pubblico. Negli ultimi quattro anni prima le sono stati tolti i fondi già assegnati e poi negati per il prossimo triennio”.
Alla base della decisione ci sono quindi la mancanza di contributi pubblici per i progetti triennali 2025-2027, le difficoltà debitorie accumulate nel tempo e gli effetti della pandemia, che hanno aggravato una situazione economica già fragile.
Lo IALS aveva provato a trattare con la proprietà per mantenere l’attuale sede, ma l’accordo è saltato di fronte a condizioni ritenute insostenibili. La scuola aveva anche individuato una nuova sede alternativa, ma i tempi di adeguamento non avrebbero permesso l’avvio del nuovo anno accademico.
Fondato nel 1962 da Mimmo Del Prete, lo IALS non è mai stato solo una scuola di danza, ma un laboratorio permanente di creatività e formazione. Dalla danza classica al contemporaneo, dal jazz al tango fino alle discipline urbane ed etniche, le sue aule hanno accolto migliaia di professionisti e studenti.
La notizia della chiusura ha provocato una forte reazione nel mondo della danza. Ex allievi e insegnanti hanno espresso dolore e incredulità, ricordando con nostalgia le sale in cui hanno mosso i primi passi o affinato il proprio talento.
“La sala 1 dello IALS era la più prestigiosa e ambita. Quanta gente ha fatto lezione lì! Era un luogo di crescita e lavoro. Ho il cuore spezzato”.
La chiusura dello IALS non rappresenta solo la fine di una scuola, ma la perdita di un presidio culturale che ha intrecciato arte, formazione e inclusione sociale. Un simbolo della danza italiana che, dopo oltre mezzo secolo, rischia di rimanere soltanto un ricordo.
