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Giovedì 28 Agosto 2025 07:08

Cotral: la nostra intervista al Direttore Generale Enrico Dolfi

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Dopo l’intervista al Presidente Manolo Cipolla
, abbiamo incontrato il Direttore Generale di Cotral Enrico Dolfi, per capire le azioni che l’azienda sta introducendo per far fronte ai disservizi sulle ferrovie Roma-Lido (Metromare) e Roma-Civita Castellana-Viterbo.



 

Direttore, buongiorno. La prima domanda viene dal cuore: “Come vanno ‘sti treni?”


Rispetto a inizio luglio direi abbastanza bene: come sapete la Roma-Lido fino a maggio aveva tenuto un servizio con treni ogni 20 minuti, ma spesso intervallati con corse sottiletta e treni straordinari “spazzola” da Acilia nelle ore di punta. Poi ci sono stati lo stop temporaneo delle MA200 e, successivamente, i problemi agli impianti di climatizzazione dei CAF che ci hanno costretto in alcuni giorni a ridurre il servizio con soli 3 treni in linea.


Mi sono personalmente attivato e, d’accordo con il Presidente, abbiamo pianificato una terapia d’urto che ci consentisse di uscire rapidamente dalla crisi. La prima azione è stata quella di approvvigionarci dei pezzi di ricambio, per poi affidare a un fornitore privato la gestione della manutenzione degli impianti di climatizzazione. In seconda battuta abbiamo finalizzato con Atac un protocollo d’intesa che ci assicura due binari e una parte del magazzino al deposito officina di Magliana Nuova, dove noi siamo ospiti di Atac e non possediamo infrastrutture [in attesa della costruzione del deposito di Lido Centro ndr]: di questi due binari, uno è dedicato alla manutenzione ciclica dei nostri rotabili, mentre il secondo lo abbiamo dedicato al pronto intervento.


Questo è un fatto molto importante, ve lo spiego con un esempio pratico. Se noi adesso abbiamo un treno guasto in linea, che necessita della sostituzione di un piccolo pezzo, noi possiamo farlo rientrare in deposito avendo già il binario di arrivo e il ricambio pronto. Con poche ore di lavori riusciamo, quindi, a rimetterlo a disposizione dei viaggiatori, mentre prima ci sarebbe voluto qualche giorno.


Il 12 agosto abbiamo completato l’intervento straordinario di manutenzione degli impianti di aria condizionata, aggiungendo un secondo compressore del gas refrigerante per ogni carrozza, in maniera tale da assicurare un clima adeguato a bordo. Adesso abbiamo a volte il problema opposto, cioè treni troppo freddi: stiamo lavorando affinché gli impianti siano tarati adeguatamente, visto che parliamo di climatizzatori del 2004, ma sicuramente è un segnale che la cura ha funzionato.


Per maggiore garanzia ai passeggeri le navette integrative andranno avanti fino a fine agosto, ma le cose per la Roma-Lido cominciano ad assestarsi.


Non c’è il rischio che il prossimo anno si ripeta il disastro della Roma-Lido?


No, l’estate del 2026 sarà molto più tranquilla di quella appena trascorsa. E lo dico perché la ferrovia e i suoi passeggeri non possono più tollerare una gestione in costante emergenza.


Superata la crisi, abbiamo già riorganizzato la manutenzione ciclica dei treni, dopodiché a marzo/aprile procederemo con la manutenzione pre-estiva, che consisterà nel controllo dei filtri, della messa a vuoto degli impianti di AC e nella ricarica del gas refrigerante.


Per quanto riguarda le MA200 abbiamo attivato un tavolo tecnico con Astral e il manutentore per individuare sia il motivo dei problemi persistenti, sia per definire delle procedure precise nella gestione dei rotabili.


Quei treni circolano dal 2012 con molti problemi sulla Roma-Lido, dopo essere stati scartati dalle metropolitane. Vale veramente la pena investirci?


Allo stato attuale delle cose, le MA200 sono una risorsa necessaria per la Roma-Lido, in attesa dello sblocco della fornitura dei nuovi convogli Firema, pertanto è necessario farli funzionare. Per questa ragione abbiamo preso contatti sia con la Ansaldo Trasporti di Napoli, che dispone ancora dei progetti di questi treni, sia con la ATM di Milano, che fa servizio con un lotto di treni simili agli MA200 (ma di successiva generazione), per comprendere le lavorazioni che sono state fatte sui loro treni.


Il mio intendimento è procedere con un vero e proprio upgrade di questi mezzi, equipaggiandoli ad esempio con un sistema di diagnostica di bordo, e di adottare una check-list da controllare ogni qual volta il treno viene abilitato o subisce un guasto: con procedure strettamente definite saremo in grado di gestire meglio questi convogli.


Intanto siamo in procinto di rimettere in servizio il terzo MA200 revisionato, dopo che era tornato dalle lavorazioni con un software non aggiornato e che ci ha costretto ad attendere per poterlo rimettere in linea.


Invece per quanto riguarda il CAF stornato dalla metro A? Ad un anno dalla “cessione” ancora non è stato messo in servizio.


Si è trattato di una vicenda non semplice. Inizialmente il treno doveva essere “affittato”, nel senso che per questo convoglio revisionato noi ne avremo ceduto uno da revisionare alla metro. D’intendimento con l’assessore Ghera e il presidente Cipolla, abbiamo chiuso proprio a inizio agosto il protocollo d’intesa definitivo con Atac per acquisire la piena proprietà al prossimo CdA di settembre. Così i CAF aumenteranno da 8 a 9 unità.


Sarò franco, l’immissione in servizio non sarà un fatto di pochi giorni perché parliamo di un treno che è fermo da un anno e che va controllato prima di rimetterlo sotto tensione elettrica. C’è anche la procedura di immatricolazione e marcatura ANSFISA che andrà affrontata avendo pronte le risposte a tutte le domande sulla sicurezza che l’agenzia potrebbe porre.


Realisticamente il nono CAF sarà un dono di Natale sotto l’albero di quest’anno.


A proposito della sicurezza, sicuramente avrà letto l’articolo in cui veniva mosse pesanti accuse sulla gestione dell’esercizio ferroviario.


Sì, ma erano delazioni: sulla sicurezza non si scherza. A dimostrazione di ciò, ricordo che sono stato io per primo a ritirare le MA200 a inizio maggio, quando ho valutato che era necessario ricontrollarle: una decisione che non mi è valsa alcun plauso.


Inoltre, dopo quell’articolo, abbiamo ricevuto un controllo straordinario dall’ANSFISA che non ha riscontrato carenze alla sicurezza dei convogli.


Considerando che i tempi per la consegna dei nuovi treni Titagarh Firema sono incerti, che servizio si può offrire disponendo di soli 13 treni?


Secondo me un servizio comunque buono e un viaggio dignitoso. Lo dobbiamo agli utenti, che con il loro biglietto contribuiscono al nostro stipendio, e alla Regione Lazio che ci ha assegnato questo importante compito e i finanziamenti necessari.


Certamente non posso assicurare la frequenza ottimale a 7 minuti, per la quale ci servirebbero 18/20 treni: sarebbe già un successo tornare alla situazione ante-crisi, con corse esatte ogni 20 minuti e potenziate dalle “sottilette” e dalle “spazzole”.


Passando alla Roma-Viterbo, un treno sicuramente atteso è l’Alstom revisionato.


Sì, la partita della revisione dei treni della Roma-Viterbo ha un’importanza strategica per l’azienda: per questa ragione ogni 20 giorni mandiamo a Piacenza i nostri tecnici, insieme a quelli di Astral. Per quanto riguarda il primo Alstom revisionato, la messa in servizio è imminente, ma stiamo lavorando anche per revisionare anche gli altri convogli.


Il nostro intendimento è, a tendere, internalizzare la manutenzione straordinaria e le revisioni generali di tutti i rotabili delle ferrovie. Stiamo cercando un’area adatta per realizzare un’officina di Cotral, che potrebbe essere individuata nella zona di Colleferro. Pensiamo ad un collegamento via ferrovia, per consentire ai treni di viaggiare trainati e senza necessità di scomporli per trasportarli su gomma. Sulla Roma-Lido possiamo sfruttare il raccordo esistente di via Matteucci, mentre per quanto riguarda la Roma-Viterbo immaginiamo una connessione funzionale con l’infrastruttura di RFI all’altezza di Viterbo Porta Fiorentina.


Un’altra opzione è l’acquisto di treni usati.


Sì, siamo a conoscenza della manifestazione d’interesse pubblicata dalla FCE per i vecchi treni della metro di Catania, tuttavia non abbiamo valutato di parteciparvi per diverse motivazioni. Al di là dell’affidabilità dei convogli e del costo del traghettamento attraverso lo Stretto, questi treni non sarebbero stati pienamente compatibili con le nostre linee. Per la Roma-Lido e la Roma-Viterbo, così come per le linee isolate in genere, i treni vengono progettati su misura per rispettarne le caratteristiche peculiari. Ne consegue che il mercato dell’usato è difficilmente utilizzabile, tant’è che la manifestazione d’interesse di Catania è andata deserta nonostante il prezzo fosse buono.


Quindi cosa si può fare per la Roma-Viterbo?


Come ho detto in più occasioni, noi dobbiamo fare la guerra con i soldati che abbiamo. Sulla Roma-Viterbo i soldati sono gli Alstom, in revisione, e i Firema. Di questi selezioneremo i 5 convogli più affidabili e meglio messi per effettuare un upgrade strutturale: i treni saranno riportati al ferro, ovvero spogliati di tutti gli apparati, e verranno rimontati con le tecnologie più recenti. Sui Firema vogliamo, ad esempio, installare degli impianti di climatizzazione moderni: non possiamo più permetterci treni che diventano gabbie bollenti d’estate.


Altro aspetto sul quale dobbiamo lavorare sono i tempi. Non è accettabile che per una manutenzione straordinaria ci vogliano più di 2 anni, come è stato per le MA200: per una revisione ci devono volere 6 mesi, massimo 9 per lavori di rifacimento più radicale come prevediamo per i Firema.


A suo giudizio, quale delle due linee sta messa peggio?


Queste ferrovie sono speculari perché sono state dimenticate da troppo tempo. Probabilmente la Lido ha una maggiore visibilità mediatica, sia per numero di passeggeri, sia perché si trova interamente dentro il Comune di Roma, ma anche la Roma-Viterbo è ridotta male.


…e come vede le ferrovie tra 3 anni?


Con tre anni si possono fare tante cose: penso che le nostre ferrovie staranno bene anche se non dovessero arrivare i treni i nuovi. Il mio impegno condiviso col presidente Cipolla nei confronti della Regione Lazio è quello di consegnare alla fine del nostro mandato una flotta completamente rinnovata. E non parliamo solamente di un cambio di colori, parliamo di treni riportati al ferro che saranno pienamente affidabili per almeno 10 anni. Non dobbiamo neanche dimenticarci della storia centenaria di queste linee: quando sarà risolta l’emergenza del servizio ordinario vorrò riproporre i treni turistici come è stato durante la mia esperienza in TUA. Per la Lido immaginiamo un treno per gli scavi di Ostia Antica, per la linea della Viterbo ci sono tante esperienze possibili, per esempio in collaborazione con l’associazione che gestisce il bunker del Soratte.


Grazie mille Direttore.



Ascolta "Metro C: tra promesse e ritardi, il punto sull’opera" su Spreaker.




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