L'appello del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose: proseguire l'impegno umanitario. «Particolarmente drammatica la questione dei bambini deportati in Russia»

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Dal Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose è arrivata una lettera indirizzata a Papa Leone XIV, diffusa dal Segretariato dell’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina. Un appello a proseguire il suo impegno umanitario affinché tutti i prigionieri di guerra e i civili ucraini possano tornare a casa dalla detenzione in Russia. In particolare, si citano i combattenti del battaglione “Azov”, i difensori di Mariupol, i medici militari, i rappresentanti delle Chiese, i tatari di Crimea, i giornalisti e, soprattutto, i bambini ucraini deportati.

«Da oltre tre anni e mezzo – si legge nel messaggio – l’Ucraina subisce la guerra su vasta scala scatenata dalla Federazione russa. Il nostro popolo affronta enormi perdite umane, la distruzione di città e villaggi, la deportazione e lo spostamento forzato di bambini ucraini. È una delle più gravi catastrofi umanitarie in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Una delle ferite più dolorose resta la detenzione di migliaia di prigionieri di guerra e ostaggi civili in Russia». Ancora, viene definita «particolarmente drammatica» per la società ucraina «la questione dei bambini deportati e portati con la forza in Russia, dove molti di loro vengono trattenuti in istituti speciali e crescono in un ambiente ostile alla propria identità nazionale e allo Stato ucraino».

Contestualmente, i leader delle Chiese e delle organizzazioni religiose esprimono la loro gratitudine al Papa «per la sua posizione coerente in difesa di una pace giusta, per il sostegno alla cessazione dell’aggressione armata russa contro l’Ucraina e per gli sforzi compiuti per affrontare le gravi conseguenze umanitarie della guerra».

1° settembre 2025

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