Il telegramma di Leone XIV, tramite il cardinale segretario di Stato Parolin. «Profondamente rattristato dall’ingente perdita di vite, invoca le divine benedizioni della consolazione e della forza»

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«Profondamente rattristato dall’ingente perdita di vite causata dal terremoto nell’area orientale dell’Afghanistan», il Papa «offre ferventi preghiere per le anime dei defunti, per i feriti e per coloro ancora dispersi». Sono le parole del telegramma di cordoglio inviato da Leone XIV, tramite il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.

«Affidando coloro che sono colpiti dalla tragedia alla Provvidenza dell’Onnipotente», il pontefice esprime vicinanza e solidarietà «in particolare a coloro che piangono la perdita dei loro cari, al personale di emergenza e ai civili convolti negli sforzi di salvataggio e recupero. In quest’ora di difficoltà per la nazione»,  si lege ancora nel testo, il Papa «invoca sul popolo afgano le divine benedizioni della consolazione e della forza».

Il sisma, di magnitudo 6.0, ha colpito l’Afghanistan orientale nella tarda serata del 31 agosto, con epicentro a nord-est della città di Jalalabad, nella provincia di Nangarhar. Le prime notizie indicano un numero significativo di vittime e danni diffusi in alcune zone delle province di Nangarhar e Kunar. Il bilancio delle vittime è in fase di verifica. I team dell’Unicef sono sul campo e si stanno coordinando con i partner locali e con le agenzie delle Nazioni Unite per valutare l’impatto sulle zone più colpite e determinare la risposta necessaria. L’attenzione è rivolta all’identificazione delle priorità urgenti in materia di salute, acqua potabile, servizi igienico-sanitari, protezione dell’infanzia, alloggi temporanei e sostegno psicosociale per i bambini e le famiglie colpiti.

1° settembre 2025

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