Lunedì 1 Settembre 2025 15:09
“L’invisibile filo rosso”: un trionfo di emozioni e memoria alla Mostra di Venezia
L’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata la cornice di un evento cinematografico
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L’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata la cornice di un evento cinematografico di rilievo: la proiezione de “L’invisibile filo rosso”. Il film, diretto da Alessandro Bencivenga, ha rivelato profonda sensibilità e coraggioso approccio narrativo ed ha saputo conquistare tutti, confermandosi come una delle rivelazioni della Mostra. L’accoglienza nella storica Sala Pasinetti, lo scorso 28 agosto, ha superato ogni aspettativa.
Prodotto da SLY Production di Silvestro Marino, in coproduzione con Screen Studio di Elio Voltolini, il film si è distinto per la sua capacità di affrontare temi delicati e complessi con una maestria rara, un’attenta visione nell’importanza di raccontare storie necessarie.
“L’invisibile filo rosso” non è solo una pellicola, ma un atto di profonda riflessione sulla memoria storica e sull’impegno civile. La storia di Gennaro, giovane infermiere ischitano che si confronta con le dure verità del manicomio di Pergine Valsugana, è stata narrata con una delicatezza e un realismo che hanno toccato le corde più intime. L’operato del regista Alessandro Bencivenga è stato fondamentale per la riuscita del film, riuscendo a trasformare una storia complessa in un’esperienza visiva toccante e autentica.
Il successo del film è indubbiamente merito, innanzitutto, di un cast di primissimo livello a partire da Massimo Bonetti, un gigante del cinema e della televisione italiana che ha saputo interpretare con maestria il suo personaggio. Con una lunga e luminosa carriera che lo ha visto lavorare con il gotha del cinema italiano, Bonetti ha regalato una prova attoriale di grande spessore e intensità. Fondamentale per la riuscita della pellicola. Con lui una vera e propria costellazione di talenti italiani che ha saputo diffondere vita e autenticità ad ogni personaggio: Ornella Nuti, Paco de Rosa, Lello Arena, Antonio Catania, Francesco Villa (del Duo Ale e Franz), Gino Rivieccio, Rosario Terranova, Carlo Di Maio, Roberto Fazioli, Tommaso Bianco, Luisa Mariani, Vincenzo Leto, Antonio Riscetti.
Un ruolo di rilievo ha avuto anche la voce narrante di Luca Ward, che ha impreziosito la pellicola con il suo timbro solenne e carismatico.
La sceneggiatura, frutto di un anno di meticolosa ricerca storica da parte di Irene Cocco e Alessandro Bencivenga sotto la supervisione di Giacomo Scarpelli, ha permesso di ricostruire con fedeltà vicende realmente accadute, tra cui quelle di Giovanni Giulio Anesini e di Ida Dalser, la donna legata a Benito Mussolini. Il talento del regista Alessandro Bencivenga ha trasformato questa visione in un’autentica opera d’arte.
Le location scelte – Pergine Valsugana, Levico Terme e Ischia – e la colonna sonora firmata da Giovanni Block, arricchita dalla partecipazione del trombettista Nello Salza e dall’omaggio a Ennio Morricone, hanno reso ancora più potente l’impatto emotivo.
Il regista Alessandro Bencivenga descrive il film come un atto di resistenza contro l’oblio, una metafora della battaglia di un popolo che non vuole dimenticare le proprie ferite. Attraverso un realismo crudo ma al tempo stesso delicato, il film mostra le pratiche manicomiali e le cure non convenzionali diffuse nella realtà degli anni ’50, invitando lo spettatore a riflettere sul ruolo della società e delle istituzioni nel processo di emarginazione dell’individuo.
Bencivenga con questo film – lavoro che segue tanti altri precedenti di alto livello – non si è limitato a raccontare una storia, ma è riuscito ad unire intrattenimento e riflessione senza mettere in secondo piano la memoria storica e parlare con forza al presente.
Venezia ha consacrato “L’invisibile filo rosso” come una rivelazione, ma il suo percorso è appena iniziato: un viaggio che si preannuncia ricco di soddisfazioni.
Photo Credits Matteo Ferrari
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