Martedì 2 Settembre 2025 12:09
Simit: a Gaza «corridoi umanitari, accesso a farmaci e vaccini, tutela strutture sanitarie»


L'appello della Società italiana malattie infettive e tropicali per la popolazione della Striscia, vittima di una «catastrofe sanitaria di proporzioni drammatiche». Trasparenza su dati epidemiologici
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Anche la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) si unisce al coro di quanti chiedono l’apertura di corridoi umanitari nella Striscia di Gaza, l’accesso sicuro a farmaci e vaccini, la tutela delle strutture sanitarie e la diffusione trasparente di dati epidemiologici, a supporto della popolazione in difficoltà.
Nella posizione espressa dalla Simit, la ferma condanna per l’attacco terroristico di Hamas contro Israele, il 7 ottobre 2023, va di pari passo con la profonda preoccupazione per la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, «che si sta protraendo da mesi e che, al netto delle dispute semantiche e legali, sembra configurare uno scenario genocidario». La definiscono una «catastrofe sanitaria di proporzioni drammatiche»: bambini, donne, anziani, persone con disabilità, cronici o immunocompromessi, sottolineano, «vivono ora in condizioni di vulnerabilità estrema, dove la minima infezione può diventare letale. La scarsità di vaccini, antibiotici, antivirali, antimicrobici in generale e dispositivi di protezione individuale rende ardua la prevenzione e il contenimento delle epidemie, mentre le patologie croniche rimangono spesso senza trattamento».
Nei rifugi improvvisati come negli ospedali sovraffollati il rischio di trasmissione di infezioni respiratorie, gastrointestinali e cutanee si moltiplica. La carenza di acqua potabile favorisce malattie come colera, febbre tifoide, epatite A ed E e dissenteria. Sovraffollamento e scarsa ventilazione aumentano il rischio di tubercolosi, infezioni virali e Covid-19. Anche le malattie da vettore, come la leishmaniosi, si trasmettono con maggiore facilità. La copertura vaccinale non è stata raggiunta e la mancanza di sanitari, molti dei quali colpiti direttamente dal conflitto o costretti a lavorare in condizioni proibitive, limita ulteriormente la capacità di risposta alle emergenze mediche e infettivologiche.
L’appello della Simit è allora per «l’apertura immediata di corridoi sanitari e umanitari, garantendo l’accesso sicuro e libero di farmaci, presidi medici, vaccini, materiale per dialisi, trasfusioni e terapia intensiva, con priorità alle categorie più vulnerabili. Il rispetto assoluto delle convenzioni internazionali che tutelano la neutralità del personale e delle strutture sanitarie, impedendo ogni forma di violenza o ostacolo al loro lavoro. La mobilitazione di risorse per il trattamento delle malattie infettive acute e croniche, il ripristino delle campagne vaccinali e la distribuzione di kit igienico-sanitari fondamentali per prevenire epidemie».
Ancora, la Società scientifica chiede «la raccolta e diffusione trasparente di dati epidemiologici, per orientare in modo efficace la risposta internazionale e monitorare l’evoluzione delle principali emergenze infettivologiche». Da parte sua, in linea con il suo mandato istituzionale, attiverà campagne di sensibilizzazione presso la comunità medica e la società civile italiana, sosterrà la creazione di reti di solidarietà e advocacy a livello europeo e internazionale, ed è disponibile a «supportare un piano strutturato di formazione a distanza per operatori sanitari locali, al fine di rafforzare competenze nella diagnosi, gestione delle emergenze infettive».
2 settembre 2025
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