Giovedì 4 Settembre 2025 13:09
A Parigi la riunione dei “Volenterosi”


Il vertice aperto all'Eliseo dal presidente Macron, con la partecipazione di 35 leader mondiali, alcuni in videoconferenza. L'obiettivo: «Finalizzare garanzie di sicurezza robuste per l'Ucraina», ha spiegato. Nella notte, attaccata Odessa
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In corso a Parigi la riunione della Coalizione dei volenterosi sull’Ucraina, presieduta dal presidente francese Emmanuel Macron, nei saloni dell’Eliseo, e dal premier britannico Keir Starmer, a distanza. Presente anche Steve Witkoff, inviato del presidente Usa Donald Trump. Complessivamente, sono 35 i leader mondiali che partecipano, alcuni presenti e altri in videoconferenza, come la premier italiana Giorgia Meloni. Presenti anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen
«Questa riunione ci consentirà di finalizzare delle garanzie di sicurezza robuste per l’Ucraina», ha affermato Macron aprendo il vertice, dopo che alla vigilia, ricevendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aveva anticipato che i “Volenterosi” per l’Ucraina sanciranno che sono «pronti» per la fornitura delle garanzie nel caso di una tregua tra Mosca e Kiev. Affidato ai social il commento della presidente della Commissione europea Von der Leyen. «A Parigi per un incontro cruciale della Coalizione dei Volenterosi sulle garanzie di sicurezza – scrive -. Abbiamo lavorato su tre compiti fondamentali: trasformare l’Ucraina in un porcospino d’acciaio, costruire una forza multinazionale per l’Ucraina sostenuta dagli Stati Uniti, rafforzare la posizione difensiva dell’Europa. Ora andiamo avanti».
Da Mosca invece la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova dichiara che «le garanzie di sicurezza richieste dall’Ucraina rappresentano una minaccia per il continente europeo e sono assolutamente inaccettabili», riferisce la Tass. Per Zakharova, «le idee del leader di Kiev, una copia carbone delle iniziative del partito europeo della guerra, come abbiamo già detto più di una volta, sono assolutamente inaccettabili. Mirano a preservare l’Ucraina come trampolino di lancio per il terrore, per le provocazioni contro il nostro Paese». La Russia dunque «non discuterà l’idea di un intervento militare straniero in Ucraina in nessuna forma», assicura, aggiungendo che «la possibile vendita da parte degli Usa di oltre 3mila missili contraddice l’aspirazione di risolvere il conflitto diplomaticamente». Sulla stessa linea il vice ministero degli Esteri russo Mikhail Galuzin, anche lui ripreso dalla Tass. «Ci dispiace constatare che Kiev e i suoi sponsor europei non hanno ancora la volontà di cercare soluzioni pacifiche alla crisi». Ferma la posizione del segretario generale Nato Marc Rutte: «Non è la Russia che può decidere sullo schieramento di truppe occidentali in Ucraina».
Nella notte intanto Mosca ha lanciato attacchi sulla città portuale meridionale di Odessa e sulla regione nord-orientale di Kharkiv. Stando all’aeronautica militare, sul Paese sono stati lanciati 112 droni Shahed. 84 sono stati abbattuti.
4 settembre 2025
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