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Giovedì 4 Settembre 2025 12:09

Fondazione Magis accanto alle vittime del terremoto in Afghanistan



Già presente nel Paese a sostegno delle comunità più fragili, con il JRS del Paese, porta avanti un progetto a Herat con gli sfollati dei campi, per permettere ai giovani di continuare a sperare

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Il terremoto che ha colpito l’Afghanistan nella notte tra domenica 31 agosto e lunedì 1° settembre «inasprisce la situazione di un Paese che vive da anni condizioni di grave difficoltà». A sottolinearlo è la Fondazione Magis, in una nota diffusa questa mattina, 4 settembre. Il bilancio del violento sisma di magnitudo 6.0 che ha devastato una serie di città nella provincia di Kunar, vicino a Jalalabad, nell’est del Paese, ricordano, è salito a oltre 1.400 morti, mentre più di 3.200 persone sono rimaste ferite. «La nuova tragedia si riflette gravemente sulla crisi economica e sociale del Paese, con ulteriori conseguenze anche su quella umanitaria. E tra le realtà presenti nel Paese a sostegno delle comunità più fragili vi è da tempo la Fondazione Magis, in collaborazione col JRS Afghanistan, che si trova a operare in particolare in aiuto di popolazioni sfollate».

Da Magis fanno il punto della situazione, a 4 anni dal ritorno al potere dei Talebani, con il consolidamento dell’Emirato islamico, che portato a dei progressi sul piano interazionale, come il riconoscimento da parte della Federazione russa e la graduale normalizzazione dei rapporti con i Paesi della regione. «Si accentua tuttavia la distanza con la comunità euro-atlantica, che contesta al regime in primo luogo le discriminazioni di genere;  distanza su cui pesa anche la decisione dell’amministrazione Trump di porre fine agli aiuti umanitari», riflettono.

Nel frattempo però la maggior parte della popolazione fa i conti una realtà economica e sociale estremamente dura, a causa della grave crisi finanziaria e delle restrizioni. «Povertà e disoccupazione sono in aumento. Alle donne e alle ragazze sono vietati il lavoro e lo studio. Secondo il rapporto 2023 dell’Unicef, 28,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, di cui oltre 15 milioni di bambini. Gli sfollati interni a causa del conflitto erano fino agli anni scorsi 3,4 milioni, di cui il 58% bambini», i numeri riferiti dalla Fondazione.

Ad aggravare la situazione, il fenomeno dei “rifugiati di ritorno”. «La crisi finanziaria e sociale in Afghanistan è stata ulteriormente appesantita dall’aumento delle deportazioni dal Pakistan e dall’Iran. Dall’inizio dell’aprile 2025, oltre 100mila rifugiati afghani (per la maggior parte donne e bambini) sono stati costretti a rimpatriare dai due Paesi. A tali numeri vanno aggiunti gli altri 850mila costretti a rimpatriare dall’ottobre 2024. Si prevede che nel 2025 arrivino in tutto altri due milioni di rifugiati da Iran e Pakistan. E su tutto questo si aggiungono ora le pesanti ricadute del sisma», rimarcano ancora dal Magis.

Di qui l’invito a sostenere quanti nel Paese operano in favore degli sfollati. A cominciare, appunto, dal JRS Afghanistan, presente a Herat – terza città del Paese per popolazione e già vittima del terremoto del 2023, che ha causato circa 2.400 morti – con un progetto volto a «promuovere comunità sostenibili e creative», sostenuto da Fondazione Magis. L’obiettivo è sostenere le comunità dei campi per sfollati di Kor-e-milli e Kahdeshtan, alla periferia della città di Herat, «mediante programmi di nutrizione e di community building che comprendono la salute mentale e il supporto psicosociale, programmi di empowerment giovanile, creazione di spazi sicuri per i bambini, mezzi di sussistenza e coesione sociale».

Un’attenzione particolare è dedicata all’educazione e al supporto di bambini e ragazze. «La popolazione dei campi sfollati di Kor-e-milli e Kahdeshtan, alla periferia di Herat, vive in condizioni estremamente precarie. I bambini sono malnutriti a causa della situazione economica delle famiglie e vanno in strada a mendicare invece di partecipare alle attività del Centro per bambini», si legge nella nota del Magis. Per questo motivo il progetto assicura anche un supplemento di nutrizione a 860 bambini sfollati tra i 6 e i 12 anni, in modo che possano frequentare le attività organizzate per loro dal Centro per bambini, fondamentali per sostenerli nel loro percorso di sviluppo integrale e di resilienza nel contesto di povertà e violenza in cui vivono».

Il progetto, in corso dall’inizio del 2024, ha 2.353 beneficiari diretti e ha come beneficiari indiretti 3.333 persone sfollate. «Le comunità di sfollati, vedendo i benefici ottenuti a livello di nutrizione, educazione, leadership e gestione sociale, formazione professionale e avvio di attività generatrici di reddito, saranno motivate a sostenere le attività di volontariato giovanile che contribuiscono al benessere psicosociale, alla resilienza e alla coesione sociale delle comunità», commenta ancora il Magis. E i referenti locali riferiscono che «i giovani afghani continuano a sperare contro ogni previsione grazie alla generosa solidarietà di donatori e collaboratori come voi. Il vostro sostegno fa la differenza nella vita di questi giovani».

Tutte le informazioni e le modalità per sostenere il progetto – così come gli altri della Fondazione – sono disponibili
online
, sul sito del Magis (email 
magis@fondazionemagis.org
, tel. 06.69700327).

4 settembre 2025

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