Le parole del Papa nell'Angelus al termine della Messa per la canonizzazione di Frassati e Acutis. L'appello ai governanti delle nazioni: «Ascoltare la voce della coscienza»

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«Dio non vuole la guerra, Dio vuole la pace». Lo ha quasi urlato Papa Leone XIV al termine della Messa con il rito della canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati che ha celebrato questa mattina, 7 settembre, in piazza San Pietro, alla quale, secondo gli addetti ai lavori, hanno partecipato oltre 80mila fedeli. Poco prima della recita dell’Angelus, Prevost ha affidato all’intercessione dei santi e della Beata Vergine Maria, «l’incessante preghiera per la pace specialmente in Terra Santa e in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalla guerra».

Rivolgendosi direttamente ai governanti delle nazioni, il pontefice  ha chiesto di ascoltare «la voce della coscienza. Le apparenti vittorie ottenute con le armi, seminando morte e distruzione, sono in realtà delle sconfitte e non portano mai pace e sicurezza! Dio non vuole la guerra, vuole la pace – ha quindi detto interrotto dagli applausi dei fedeli -. Dio sostiene chi si impegna a uscire dalla spirale dell’odio e a percorrere la via del dialogo».

Al termine della celebrazione «tanto attesa» ha quindi ricordato che «la Chiesa ieri si è arricchita anche di due nuovi beati», due martiri del ‘900. «A Tallinn, capitale dell’Estonia, è stato beatificato l’arcivescovo gesuita Edoardo Profittlich, ucciso nel 1942 durante la persecuzione del regime sovietico contro la Chiesa – ha detto -. E a Verszprém, in Ungheria, è stata beatificata Maria Maddalena Bódi, giovane laica, uccisa nel 1945 perché resistette a dei soldati che volevano farle violenza. Lodiamo il Signore per questi due martiri, testimoni coraggiosi della bellezza del Vangelo». Tolti i paramenti ha fatto un lungo giro in papamobile salutando i fedeli «venuti così numerosi a festeggiare i nuovi santi».

7 settembre 2025

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