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Mercoledì 10 Settembre 2025 11:09

Campi Flegrei -IA individua anello di faglie a Pozzuoli e nel Golfo

Un gruppo internazionale di scienziati del Dipartimento di Geofisica della Doerr School of Sustainability di...

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Un gruppo internazionale di scienziati del Dipartimento di Geofisica della Doerr School of Sustainability di Stanford, dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OV) e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha appena pubblicato, su Science, una ricerca che offre una visione più chiara della fase di attività sismica in corso ai Campi Flegrei.

L’area studiata comprende le zone densamente popolate della periferia occidentale di Napoli e la città di Pozzuoli, dove negli ultimi anni si è registrato un deciso aumento dell’attività sismica, delle emissioni di gas e del sollevamento del suolo. I risultati dello studio hanno mostrato che la quasi totalità degli eventi sismici ha un’origine tettonica.  Gli eventi si verificano a  profondità che non sono inferiori a 3,7 chilometri  e non ci sono evidenze dirette di una risalita significativa del magma.

L’unica sismicità non puramente tettonica, composta da eventi cosiddetti “ibridi” è stata osservata a profondità inferiori ad un chilometro, vicino al duomo lavico di Accademia.

“Questi eventi – afferma Anna Tramelli dell’INGV – provengono dall’interazione tra roccia, fluidi e gas durante una frattura. Analisi più approfondite suggeriscono che i fluidi coinvolti sarebbero di tipo idrotermale”.

L’applicazione di tecniche di intelligenza artificiale hanno ampliato il catalogo della sismicità da 12mila a 54mila eventi che si sono verificati dal 2022 al 2025. E’ stato anche individuato un sistema di faglie attive sconosciute, tra cui una sotto la città di Pozzuoli e, per la prima volta, è stato scoperto un sistema di faglie ad anello che circonda la zona di sollevamento della caldera e che si estende sia sulla terraferma, sia nel Golfo di Napoli.

“All’interno di tale struttura ad anello la sismicità osservata evidenzia per la prima volta sulla terraferma vicino a Pozzuoli delle faglie specifiche e ben definite, che potrebbero portare a stime più precise della pericolosità e del rischio sismico in questa area”, ha spiegato Warner Marzocchi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Gli scienziati per arrivare a questi risultati hanno utilizzato tecniche di intelligenza artificiale (AI) sviluppate all’Università di Stanford e applicate ai sismogrammi registrati dall’INGV nell’area dei Campi Flegrei. In dettaglio, l’AI è stata istruita utilizzando il catalogo sismico compilato dall’INGV-OV dal 2000 e si è avvalsa della densa rete sismica potenziata negli anni dall’Ente anche in risposta all’aumento della sismicità.

Il nuovo sistema di analisi dei segnali sismici, implementato durante la ricerca, è già in funzione e sarà determinante per valutare il rischio sismico e pianificare interventi di protezione civile. “Questo sistema – confermano i ricercatori – una volta superata la fase di verifica, potrebbe permettere di identificare in tempo quasi reale anche i più piccoli cambiamenti nel comportamento sismico dei Campi Flegrei e, di conseguenza, permettere migliori stime del rischio sismico e vulcanico”. (Rita Lena)

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