Mercoledì 10 Settembre 2025 14:09
Riforma dei cartelloni o pateracchio della giunta Gualtieri?
L'assessora Lucarelli continua a ripetere affermazioni non verificate sui piani di localizzazione approvati nel 2017, confondendo i municipi che devono esprimere un parere sulla proposta di riforma
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Continuiamo ad occuparci della proposta di nuovo regolamento degli impianti pubblicitari a Roma e cominciamo a farlo aggiornando gli articoli da noi finora pubblicati sul tema, dove abbiamo:
–
fortemente criticato, nel metodo e nel merito, la proposta di riforma
,–
pubblicato la lettera dell’assessora Monica Lucarelli
, responsabile delle attività produttive nella giunta capitolina, in risposta alle nostre critiche,–
replicato alla lettera dell’assessora
(senza ricevere ulteriore risposta),–
formalizzato i nostri rilievi e le nostre proposte di emendamento al testo
, inviandole a tutti i municipi,–
segnalato le affermazioni non verificate fornite dall’assessora Lucarelli
in diverse commissioni municipali dedicate alla proposta.In particolare nell’ultimo articolo abbiamo sottolineato la gravità di fornire ai consiglieri municipali, da parte dell’assessora Lucarelli, informazioni discutibili sui piani di localizzazione degli impianti pubblicitari approvati nel novembre 2017 sulla base del regolamento del 2014 (quello che si vuole abrogare con la proposta attuale).
Di seguito un estratto dell’ultimo articolo in cui spieghiamo la nostra contestazione:
“Nel dettaglio, il punto da noi contestato riguarda i piani di localizzazione degli impianti pubblicitari approvati nel 2017 e redatti sulla base delle norme del 2014. Tali piani furono redatti materialmente da Aequa Roma, poi presentati in tutti i municipi raccogliendo le osservazioni di consiglieri, associazioni di cittadini e ditte pubblicitarie, e quindi approvati dalla giunta capitolina nel novembre 2017 (
DGC n.243 del 13/11/2017
). Questi piani contengono l’indicazione esatta di ogni singolo impianto pubblicitario previsto, inclusa la tipologia e la geolocalizzazione esatta (con latitudine e longitudine), e potevano essere utilizzati per pubblicare i bandi di gara con cui dare in concessione gli impianti, cosa che né l’amministrazione Raggi né quella Gualtieri hanno voluto fare.Nel suo intervento l’assessora Lucarelli affronta il tema dei piani di localizzazione esistenti e questo è il passaggio del suo intervento che conterrebbe due informazioni a nostro avviso non corrette:
“… ricordiamo che i piani di localizzazione del 2017 non furono mai approvati in via definitiva e quindi non era possibile sulla base di quei piani andare a gara, ma non furono mai approvati in via definitiva perché non individuavano fin dall’inizio l’ubicazione precisa degli impianti da mettere a gara …””
Sempre in quell’articolo scrivevamo: “… riterremmo indispensabile che l’assessora Lucarelli spiegasse la sua affermazione alla luce di quanto da noi dimostrato.”
Purtroppo l’assessora non ha ritenuto il caso di rispondere ai nostri documentati rilievi ed anzi nell’ambito della seduta delle commissioni congiunte Commercio e Bilancio del Municipio I, tenutasi lunedì 8 u.s., è tornata a ripetere le stesse affermazioni riguardo gli esistenti piani di localizzazione. Questa volta le sue parole sono state (verificabili nella
registrazione della seduta
al minuto 10’10”):“… purtroppo non era stato possibile approvare i vecchi piani di localizzazione così come erano stati definiti nel 2017 perché non individuavano fin dall’inizio le ubicazioni precise degli impianti da mettere a gara, questo era un vulnus giuridico che ne ha impedito l’approvazione definitiva …”
Nel caso della seduta del Municipio I però era presente la presidente della commissione bilancio, la consigliera Nathalie Naim, che si era preparata adeguatamente ed ha obiettato all’assessora l’esistenza della delibera di Giunta Capitolina n.243/2017 con la quale si era proceduto ad approvare i piani di localizzazione con la Relazione definitiva. La cosa ha colto un po’ di sorpresa l’assessora che ha chiesto qualche minuto per recuperare la delibera e l’allegata Relazione definitiva (di cui, incredibilmente ma evidentemente, non conosceva l’esistenza).
Passato qualche minuto l’assessora ha ripreso la parola e abbozzato qualche spiegazione per cui, nonostante quella delibera, a suo dire i piani non erano stati approvati(!?!). Tali spiegazioni hanno riguardato una presunta mancata chiusura della conferenza dei servizi (difficile da credere se la Giunta Capitolina decise di approvare tutti i piani nel 2017), la mancanza dell’indicazione esatta di una serie di impianti previsti (anche questa difficile da credere se c’è stata l’approvazione del provvedimento da parte della Giunta e comunque facilmente verificabile scaricando l’elenco completo degli impianti previsti dai piani, disponibile sugli
Open Data
del comune di Roma) oppure la mancanza di alcuni dei pareri delle soprintendenze/sovrintendenza (riguardo questo, quand’anche fosse vero, ha senso buttare al macero un intero lavoro di anni, certosino, o non sarebbe meglio integrarlo con gli eventuali pareri mancanti e procedere velocemente con i bandi?).All’assessora deve anche essere sfuggito il seguente testo di chiusura della Relazione:
“Inoltre successivamente all’approvazione dei PiaLMIP, si potranno, finalmente, costruire i lotti di gara e, previa approvazione delle necessarie Norme tecniche di attuazione ex art 19 co. 2 della Deliberazione n. 50/2014, preparare i titoli da rilasciare in coerenza alle procedure dell’art. 49 e 153 del DLGS 42/04.”
Le Norme tecniche di attuazione degli impianti sono state approvate nel 2020 e quindi sono passati 5 anni senza che il Comune abbia provveduto ad indire i bandi di gara, pur potendolo fare.
Chi volesse prendere visione dei 15 piani di localizzazione approvati (APPROVATI, lo ripetiamo) nel 2017, può scaricarli dal
sito web del Comune di Roma
cercando la delibera di giunta capitolina n.243 del 2017:
Ed ecco un esempio delle mappe contenute nei piani (in questo caso del Municipio I) dove l’indicazione di ogni singolo impianto non potrebbe essere più precisa (i colori e le forme dei pallini si riferiscono alla tipologia e al circuito di ciascun impianto):

Per comprendere l’importanza di chiarire la valenza dei piani di localizzazione esistenti, mostriamo i numeri della superficie espositiva degli impianti su suolo pubblico relativi al Municipio I.
Questo è quello previsto dal piano di localizzazione (APPROVATO!!!) del 2017:

Questo è invece quello che prevede la proposta presentata dall’assessora Lucarelli:

Per chiarire, il piano del 2017 prevede di passare da 8.229 mq a 2.649 mq, mentre la proposta attuale prevede la bellezza di 6.923 mq, ossia ben oltre il doppio di quanto pianificato nel 2017!?!
Questo è il motivo per cui noi diciamo che la riduzione del 25% della superficie sbandierata dall’amministrazione Gualtieri è una fregatura colossale, visto che i piani (APPROVATI!!!) del 2017 prevedono già una riduzione circa doppia!?!
Segnaliamo da ultimo una riflessione fatta dall’assessora Lucarelli durante la citata seduta delle commissioni del Municipio I: all’insistenza di chi le faceva notare l’esistenza di piani di localizzazione approvati e validi, l’assessora ha obiettato che se quei piani fossero stati veramente validi, l’amministrazione avrebbe già provveduto a suo tempo a emettere i bandi di gara.
Evidentemente l’assessora non sa che la lobby delle ditte pubblicitarie ha da sempre contrastato ogni ipotesi di riforma, sia con una serie infinita di ricorsi al giudice amministrativo che con attività di lobbying (del tutto legittime, ci teniamo a chiarirlo) che devono essere state tanto efficaci da bloccare il processo virtuoso avviato nel 2014 e poi lentissimamente bloccatosi.
Ma che l’assessora se ne renda conto o meno, anche la proposta da lei tanto magnificata non è che l’ennesimo calcio alla lattina, facendo ripartire da zero un percorso già fatto e che necessita di molti anni, col solo risultato di mantenere lo status quo tanto caro alle ditte pubblicitarie romane.
Altro che bandi nel 2026, la verità, per chi vuole vederla, è che la proposta dell’amministrazione Gualtieri rimanda alle calende greche qualsiasi intervento organico sugli impianti pubblicitari a Roma.
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