Giovedì 11 Settembre 2025 13:09
Il Parlamento europeo approva una risoluzione comune sulla crisi di Gaza


305 i voti a favore, 151 contrari e 122 gli astenuti. Intanto 5 divisioni dell'esercito israeliano, con decine di migliaia di soldati, sono pronte a partecipare alla prossima offensiva a Gaza City
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Per la prima volta da oltre un anno, il Parlamento europeo ha approvato, con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, una risoluzione comune presentata da Verdi, Socialisti e Liberali sulla crisi umanitaria a Gaza. Un via libera arrivato dopo una lunga pausa chiesta dagli eurodeputati per valutare il risultato dello scrutinio sugli emendamenti.
Intanto l’esercito israeliano informa che 5 divisioni, composte da decine di migliaia di soldati, sono pronte a partecipare alla prossima offensiva a Gaza City. Lo riferisce il Times of Israel, annunciando che la 36ª divisione è stata ritirata da Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, dopo diversi mesi di operazioni contro Hamas, e ora si sta preparando per l’imminente offensiva di Gaza City.
Nonostante gli ordini di evacuazione, resteranno a Gaza City l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i gruppi partner, annuncia su X il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. «L’Oms è scioccata dall’ultimo ordine di evacuazione, che chiede che un milione di persone si trasferiscano da Gaza City in una cosiddetta “zona umanitaria” nel sud designata da Israele», scrive. La zona «non ha né le dimensioni né la portata dei servizi per supportare coloro che sono già lì, per non parlare dei nuovi arrivi». Oltretutto, ricorda il direttore generale Oms, «quasi la metà degli ospedali funzionanti si trova a Gaza City». Ancora, Tedros chiede alla comunità internazionale di agire, anche attraverso un cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi e di chi è «arbitrariamente detenuto», garantendo la protezione dell’assistenza sanitaria, degli operatori umanitari e dei civili nel territorio palestinese. «Questo disastro è causato dall’uomo – conclude – e la responsabilità rimane di tutti noi».
Sulla situazione in Medio Oriente è intervenuto in un’informativa al Senato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Quello che succede a Gaza, ha detto, «continua a rappresentare una ferita aperta per tutta la comunità internazionale. Voglio essere chiaro: quello che accade nella Striscia è sempre più inaccettabile. Lo abbiamo ribadito in tutte le sedi – ha continuato – e lo voglio ribadire anche qui in quest’Aula: siamo fermamente contrari al piano israeliano di occupazione della città di Gaza e a ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi dalla Striscia».
11 settembre 2025
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