Venerdì 12 Settembre 2025 10:09
L’Europa chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina


Nella risoluzione del Parlamento Ue, preoccupazione per la «catastrofica» situazione umanitaria a Gaza. Condannato il blocco degli aiuti e chiesta l'apertura di tutti i valichi. Chiesti anche il cessate il fuoco immediato e permanente e il rilascio degli ostaggi
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Con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti il Parlamento europeo ha approvato ieri, 11 settembre, la risoluzione “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati”, presentata in maniera congiunta da Verdi, Socialisti e Liberali. È il primo via libera a una risoluzione unitaria, a quasi 2 anni dal riacutizzarsi delle tensioni, dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023. Un testo frutto di lunghe mediazioni tra i gruppi politici, in cui si chiede agli Stati membri di «valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina» e si esprime sostegno all’approccio annunciato da Ursula von der Leyen, che nel Discorso sullo stato dell’Unione ha annunciato una «svolta» sulla questione mediorientale, con sanzioni ai ministri estremisti del governo di Benjamin Netanyahu e la sospensione parziale degli accordi commerciali Ue-Israele.
Tra i nodi più discussi, la richiesta di inserire nel testo della risoluzione il termine “genocidio”, avanzata da Socialisti, Versi e Sinistra, con una menzione diretta alle responsabilità in capo a Israele. L’opposizione dei Popolari e dell’ala destra dell’Eurocamera ha portato a un nulla di fatto. Numerosi anche gli emendamenti ritirati nel tentativo di mettere d’accordo le diverse anime del Parlamento, tanto che il testo approvato è più blando rispetto a quanto proposto. Si tratta comunque della prima, ufficiale presa di posizione di Strasburgo sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
Il punto di partenza è proprio la seria preoccupazione per la «catastrofica» situazione umanitaria a Gaza, per la quale si sollecita un’azione urgente da parte dell’Unione europea. Il Parlamento condanna il blocco degli aiuti umanitari da parte del governo israeliano, «che ha provocato una carestia nel nord di Gaza», e chiede l’apertura di tutti i pertinenti valichi di frontiera. Invita a ripristinare con urgenza il mandato e i finanziamenti dell’Unrwa, con un controllo rigoroso, e si oppone fermamente all’attuale sistema di distribuzione degli aiuti, chiedendo «accesso pieno, sicuro e senza ostacoli a cibo, acqua, forniture mediche e riparo, nonché il ripristino immediato delle infrastrutture vitali», per fare fronte alle gravi carenze alimentari e alla malnutrizione prodotte dalle restrizioni.
Rivolto a tutte le parti il monito a rispettare i propri obblighi umanitari ai sensi del diritto internazionale. I deputati chiedono quindi un cessate il fuoco immediato e permanente e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, invitando l’Ue e gli Stati membri ad avvalersi della loro influenza diplomatica «per esercitare pressioni su Hamas affinché accetti di liberare tutti gli ostaggi». Nella risoluzione si condannano duramente i «crimini barbari» di Hamas contro Israele e si chiedono sanzioni concrete contro il gruppo terroristico, riaffermando l’impegno per la sicurezza di Israele e il suo «inalienabile diritto all’autodifesa» nel rispetto del diritto internazionale. Diritto che però non può giustificare azioni militari indiscriminate nella Striscia, dove le continue operazioni militari «si sono tradotte in sofferenze insopportabili per la popolazione civile». Parallelamente però si denuncia l’uso degli stessi civili come scudi umani da parte di Hamas.
Il Parlamento europeo invita quindi le istituzioni e i Paesi Ue a compiere passi diplomatici per garantire l’impegno verso la soluzione dei due Stati, con progressi politici concreti verso la sua realizzazione, in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ancora, sottolinea la necessità di una completa smilitarizzazione a Gaza e dell’esclusione di Hamas dal governo, chiedendo il ritorno di un’Autorità palestinese riformata come unico organo di governo. La creazione di uno Stato di Palestina, si legge nella risoluzione, «è fondamentale per la pace, la sicurezza di Israele e la normalizzazione regionale».
12 settembre 2025
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