Sabato 13 Settembre 2025 17:09
La rinascita della metro B
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In un breve short
, l’assessore alla mobilità Eugenio Patané
ha ripercorso la recente storia del crollo di servizio sulla linea B della metropolitana,
evidenziando che nelle scorse giornate erano in servizio 26 treni sui 30 a
disposizione.Un numero che segna l’avvicinarsi del ritorno alla normalità
del servizio dopo 4 anni sofferti, dopo che nel 2023 si era raggiunto il livello
minimo di servizio, evidenziato in particolar modo
durante la Ryder Cup quando fu necessario chiudere la diramazione per Jonio
per assicurare una frequenza sufficiente
verso Rebibbia e il nodo di Ponte Mammolo.
In quell’anno horribilis i convogli atti al servizio erano
solo 15, di cui 13 in linea: oggi i numeri sono sostanzialmente raddoppiati e riallineati
al programma di esercizio ordinario che prevede l’utilizzo di 27 materiali.

Nel diagramma ben è evidente come il servizio nel 2023 si
sia ridotto di circa un terzo rispetto alla media ante crisi (2017-2021) e che
nel 2014 si sia usciti dal “fondo del barile”: i dati del 2025 saranno resi
fruibili solo a luglio, con la chiusura del bilancio di Atac, visto che il nuovo
contratto di servizio non prevede l’obbligo di pubblicazione dei rapporti
mensili di servizio.
Tuttavia, il ritorno al servizio ordinario non basta.
Già nel 2013 si ipotizzava la necessità di dover portare la flotta totale a 45 treni, di cui 30 in linea
per una frequenza di 3 minuti sulla tratta centrale e
6 sulle diramazioni. Incrementare il numero di mezzi è essenziale non solo per
aumentare le corse e le riserve calde, ma anche per organizzare correttamente i
cicli manutentivi, evitando che lo storno di un treno per le revisioni determini
un calo della regolarità.
Un obiettivo che adesso sarà possibile raggiungere
grazie ai 36 nuovi treni Hitachi che sono in consegna sulla linea
, a patto che i mezzi
non vengano stornati sulla Roma-Lido (anche se le ricostruzioni de Il Messaggero
lasciano intendere che si stia lavorando per un aumento del quantitativo
).
In attesa della fine dei collaudi sul treno-prototipo, che
sta richiedendo molti mesi, i pendolari della linea B (ma anche della A) dal
prossimo anno potranno tirare un sospiro di sollievo, certo che per i prossimi
10 anni il servizio sarà solido.
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