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Domenica 14 Settembre 2025 13:09

A piazza San Pietro le note di “Grace for the World”



Artisti internazionali, spettacolo di droni, parole e musica. Si è conclusa così la III edizione del World meeting on human fraternity. Per «mandare al mondo il messaggio della fraternità universale»

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Il primo applauso è arrivato già prima che il concerto iniziasse. Quando è stato annunciato che lo spettacolo sarebbe cominciato a momenti. Impressionante il colpo d’occhio. Piazza san Pietro è stata chiusa perché non c’era più neanche uno spiraglio libero. Più di 80mila persone in attesa. All’improvviso le luci hanno cambiato colore. Sono diventate più calde, più soffuse. Sui maxischermi è comparso un piccolo conto alla rovescia. E Andrea Bocelli ha iniziato a cantare. Ad accompagnarlo, il coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina. Sono partite le note di “Amazing Grace” e nel cielo è iniziato anche lo spettacolo di droni e luci curato da Nova Sky Stories. Sopra la cupola è apparsa per due volte anche l’immagine sorridente di Papa Francesco. Lo stupore si è aggiunto al canto.

È iniziato così, ieri sera, 14 settembre, il concerto “Grace for the World”, l’appuntamento internazionale che ha segnato la chiusura della terza edizione del “World meeting on human fraternity”, promossa dalla basilica di San Pietro, dalla Fondazione Fratelli tutti e dall’associazione Be Human. L’evento che nei giorni scorsi ha promosso 15 tavoli tematici e l’Assemblea dell’umano, con la partecipazione di personalità di rilievo internazionale, per «mandare al mondo il messaggio della fraternità universale». L’ha gridato a gran voce il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica vaticana, che è salito sul sagrato subito dopo Bocelli. Con il suo discorso ha dato ufficialmente inizio alla serata.

«Buonasera a tutti. Che sia davvero una bella serata per tutti», ha esordito, ricordando poi le parole di Leone XIV nell’udienza ai partecipanti del Meeting che si è tenuta venerdì scorso. Il Papa, ha sottolineato Gambetti, «ha ribadito il coraggioso no alla guerra e il sì alla pace e alla fraternità, e lo ha fatto richiamando le parole di Papa Francesco nell’Enciclica “Fratelli tutti”». Da questa piazza, ha continuato, «dal simbolico abbraccio disegnato dal colonnato del Bernini, vogliamo mandare al mondo il messaggio della fraternità universale. Non ci sentiamo semplicemente parte dell’umanità, ma sentiamo l’umanità intera come parte di noi». Soprattutto «quella che soffre, quella violata, affamata, malata, denudata, incarcerata». Tante donne, ma non solo, ha ricordato il cardinale, «ci insegnano ogni giorno a sentire l’umanità intera come parte di noi».

Poi ha aggiunto: «Papa Leone ci ha incoraggiato a proseguire in questo lavoro. Abbiamo bisogno, ci ha detto, di “un’estesa alleanza dell’umano, fondata sulla cura, sul dono, sulla fiducia”». Stare insieme come fratelli e sorelle, ha continuato, «è gioioso, ma per viverlo dobbiamo riscoprire cosa significa essere autenticamente umani». La strada è guardare a Gesù, ha spiegato Gambetti: «Desideriamo spandere profumo, diffondere luce, dire parole buone come Lui: be grace. Desideriamo essere costruttori di pace, capaci di compassione, di dialogo e di perdono come Lui: be peace». E ancora: «Desideriamo promuovere la dignità, essere giusti, scegliere il bene come Lui: be justice. Desideriamo essere veri limpidi, liberi come Lui, be freedom». In una parola, ha concluso, «desideriamo essere umani come Lui: be human».

Poi sul palco hanno cominciato ad alternarsi artisti e personalità internazionali. Sullo sfondo, lo spettacolo dei droni. Tra gli altri, oltre al coro diocesano, che ha eseguito anche “Pacem in terris”, “Magnificat” con Il Volo” e l’Ave Maria di Schubert con Bocelli, presenti Pharrell Williams insieme al coro gospel Voices of Fire, John Legend, i tre tenori italiani de Il Volo, la cantautrice colombiana Karol G, che insieme a Bocelli ha cantato “Vivo per Lei”, Jennifer Hudson, BamBam, Teddy Swims, Angélique Kidjo, Clipse e Jelly Roll.

Salito sul sagrato, Pharrell Williams ha invitato tutti ad accendere le torce dei telefonini. Piazza san Pietro si è improvvisamente illuminata. «Alzate le mani, fatevi vedere dal mondo – ha detto il cantante -. La grazia è una luce che nasce dalla fraternità e vive in ciascuno di noi, una forza da offrire agli altri». Toccante anche la testimonianza di Graça Machel Mandela, attivista e politica mozambicana. «La Palestina, il Sudan, l’Ucraina, la Repubblica democratica del Congo, il Myanmar, il Mozambico ci ricordano quanto sia urgente portare ovunque una pace giusta – ha detto -. La giustizia deve essere il sangue vitale della riconciliazione, l’architettura della pace e la promessa di un futuro condiviso». Mentre monsignor Renzo Pegoraro, presidente della Pontificia Accademia per la vita (Pav), ha esortato a promuovere «un’autentica ecologia umana» anche di fronte alle sfide della tecnologia e dell’Intelligenza artificiale.

Alla fine del concerto, “Happy” di Pharrell Williams ha fatto ballare tutti. Nel cielo, i droni hanno formato la parola “Joy”. È rimasta per diversi minuti disegnata nel cielo.

14 settembre 2025

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