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Lunedì 15 Settembre 2025 09:09

Paolo VI “pellegrino alle catacombe”, raccontato in una mostra



L’inaugurazione con il presidente Cei Zuppi che ha presieduto la Messa nel complesso di Domitilla, nella commemorazione della visita di Montini. La persecuzione, «storia antica ma ancora attuale»

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Le catacombe: un luogo di fede e storia, dove Paolo VI si fece pellegrino, recandosi per “bere alle sorgenti”. Lo racconta la mostra fotografica e documentaria intitolata proprio “1965-2025. Bere alle sorgenti. San Paolo VI pellegrino alle catacombe”, inaugurata venerdì 12 settembre a 60 anni dalla visita di Papa Montini alle catacombe di Domitilla e di San Callisto, nella Tricora Occidentale del Comprensorio di San Callisto. A presiedere l’evento, promosso dalla Pontificia Commissione di archeologia sacra nella commemorazione della visita del pontefice santo, il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi.

«Ricordare la visita di Paolo VI è un modo per ricordare che bisogna ripartire dalle origini – ha affermato il porporato -. Allora il Papa diede un messaggio “interno” alla Chiesa, pochi mesi prima della fine del Concilio, ovvero che bisogna essere una comunità unita, affrontare le difficoltà del mondo con una fede che testimonia che l’amore è più forte di ogni violenza e di ogni male». Il presidente dei vescovi ha sottolineato anche la «vicinanza con la commemorazione dei nuovi martiri e testimoni della fede», celebrata ieri sera, 14 settembre, da Papa Leone a San Paolo fuori le Mura. «Una storia antica ma purtroppo ancora attuale se pensiamo ai tanti martiri, cristiani e non, vittime di odio e conflitti – le sue parole -. Siamo chiamati a predicare l’amore e la fratellanza sempre, , come duemila anni fa nelle catacombe».

Proprio l’attualità ha fatto nascere l’idea della mostra, ha spiegato il presidente della Pontificia Commissione Pasquale Iacobone. «Siamo nel Giubileo della Speranza ma anche in un tempo di conflitti e sono più attuali che mai le parole che il Papa pronunciò qui quando parlò di speranza, di ricerca della pace, di guerre sotterranee dalle quali dovevano fuggire i cristiani e che toccavano tutti i popoli». La mostra, aperta fino al 16 novembre, ha «l’obiettivo di donare al visitatore l’atmosfera di quella storica giornata attraverso un ricco percorso di foto, documenti e rari manufatti – ha spiegato – ed è stata realizzata grazie alla collaborazione tra il dicastero per la Comunicazione, l’Istituto Paolo VI di Brescia, i Salesiani e i Missionari del Verbo Divino, custodi delle due catacombe. Vuole restituire – ha chiosato – un senso di fede e fratellanza a chi, come noi nella società attuale, è volenteroso di pace ma spesso imperfetto».

Infine, di nuovo Zuppi, durante la commemorazione nella basilica ipogea dei Santi Nereo e Achilleo nella catacomba di Domitilla, ha ricordato la storica Messa presieduta da Paolo VI, nella quale proprio il pontefice parlò di sorgenti alle quali bere per «ritrovare la forza, l’autenticità e le origini più profonde e vere del cammino della Chiesa».

15 settembre 2025

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