Il parroco della comunità cattolica racconta al Sir le ultime ore, dopo l'operazione militare su Gaza City. «Ringraziando Dio stiamo bene». La comunità cattolica resta compatta intorno alla parrocchia

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Dopo che, nella notte, Israele ha lanciato un’, con raid aerei e attacchi di artiglieria, «la situazione continua a essere molto grave in tutta la Striscia, particolarmente nella città di Gaza». A raccontarlo all’agenzia Sir in un video è padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, l’unica comunità cattolica locale. Gli attacchi, diretti sulle infrastrutture di Hamas, erano accompagnati da un avvertimento ai residenti perché lascino la zona e si dirigano verso il sud della Striscia.

«Ringraziando Dio stiamo bene», rassicura il religioso, raccontando il dolore delle ultime ore. «Ci sono operazioni militari molto forti nella zona ovest e nord-ovest della città. Si sentono tanti colpi, soprattutto di notte», riferisce al Sir. La parrocchia si trova nella zona est, dove la situazione sembra al momento meno critica, ma «in tutta la città si avverte tristezza, angoscia». Molti quartieri sono stati evacuati, altri resistono. Il perché, lo spiega il religioso: «La maggior parte della popolazione non vuole andarsene, perché hanno già vissuto l’esperienza dello sfollamento. All’inizio della guerra sono partiti in 700mila, ma si continua a bombardare ovunque: nord, sud, centro. Si distruggono case, tende, si perdono vite».

Compatta intorno alla parrocchia tutta la comunità cattolica. «Siamo circa 450 persone. Cerchiamo di fare del bene, di servire molto semplicemente i nostri anziani, i bambini, le famiglie, gli ammalati», riferisce Romanelli, che a chi ascolta il suo video rivolge un ultimo appello: «Vi ringraziamo per la vostra preoccupazione. Pregate ancora per la pace, affinché il Signore conceda a questa parte della Terra Santa – e a tutta la Terra Santa – un periodo senza guerra. Come inizio di un periodo di pace».

16 settembre 2025

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