Martedì 16 Settembre 2025 13:09
VIAGGIO LETTERARIO SU DUE RUOTE Dall’Umbria alla Sardegna in moto (e in poesia): il viaggio culturale di Marco Ambrosi
A cura di Ilaria Solazzo Con una Yamaha, un libro e un sogno: così il
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VIAGGIO LETTERARIO SU DUE RUOTE Dall’Umbria alla Sardegna in moto (e in poesia): il viaggio culturale di Marco Ambrosi
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A cura di Ilaria Solazzo
Con una Yamaha, un libro e un sogno: così il “centauro poeta” unisce due terre nel segno della cultura
Quando la passione per le due ruote incontra l’arte della parola, nasce qualcosa di speciale. È il caso di Marco Ambrosi, poeta e motociclista umbro, protagonista di un’iniziativa originale che fonde viaggio, cultura e scoperta. Associato all’Associazione Culturale Sarda SHARDANA, nata a Perugia per promuovere l’identità e la cultura sarda in Umbria, Ambrosi ha deciso di trasformare il suo prossimo itinerario in moto in un vero e proprio percorso letterario.

La meta è la Sardegna, ma il viaggio ha un significato che va ben oltre il semplice turismo su due ruote. Il “centauro poeta”, come già lo chiamano alcuni, ha scelto di lasciare una copia del suo libro in ogni luogo toccato dal suo itinerario, tracciato dalla sua inseparabile Yamaha. Un gesto semplice ma simbolico: portare la poesia fuori dai salotti, nei bar, nei rifugi, sulle panchine o davanti al mare, là dove la cultura può sorprenderti, anche quando non la stai cercando.
«Chi troverà quei libri? Non lo so», racconta Ambrosi. «Ma mi piace pensare che saranno persone curiose, aperte, pronte a lasciarsi ispirare. La cultura non è per pochi, non è solo per chi frequenta certi ambienti: è di tutti, e può arrivare ovunque, anche grazie a un viaggio in moto.»
Il progetto ha anche un valore simbolico: collegare idealmente l’Umbria alla Sardegna, due regioni lontane geograficamente, ma unite da una comune voglia di riscoperta delle proprie radici e della propria voce artistica. L’Associazione SHARDANA, promotrice di numerose iniziative culturali tra le due regioni, accoglie con entusiasmo l’iniziativa di Ambrosi, che incarna perfettamente lo spirito dell’associazione: creare ponti culturali là dove apparentemente ci sono distanze.

Il viaggio partirà nei prossimi giorni, con un gruppo di motociclisti amanti della natura e delle due ruote al seguito. Ma, tra tutti, sarà Marco Ambrosi a portare qualcosa in più: una missione culturale, poetica e profondamente umana.
E chissà, magari proprio tra i lettori fortuiti dei suoi libri abbandonati ci sarà qualcuno pronto a rimettersi in viaggio, con una poesia nel cuore.
Intervista a Marco Ambrosi, il centauro poeta che unisce Umbria e Sardegna con la cultura
Signor Ambrosi, come nasce l’idea di unire un viaggio in moto alla diffusione della poesia?
L’idea nasce da due passioni che mi accompagnano da sempre: la scrittura e la moto. A un certo punto mi sono chiesto: perché non unire queste due dimensioni e farle diventare un messaggio? Così ho deciso di lasciare una copia del mio libro in ogni tappa del viaggio, perché la poesia possa raggiungere anche chi non la cerca.
L’idea nasce da due passioni che mi accompagnano da sempre: la scrittura e la moto. A un certo punto mi sono chiesto: perché non unire queste due dimensioni e farle diventare un messaggio? Così ho deciso di lasciare una copia del mio libro in ogni tappa del viaggio, perché la poesia possa raggiungere anche chi non la cerca.
Che significato ha per Lei questo viaggio dall’Umbria alla Sardegna?
È un ponte simbolico tra due terre a cui sono profondamente legato. L’Umbria è la mia casa, la Sardegna è una terra che sento spiritualmente vicina. Attraversare l’Italia in moto per collegarle significa unire culture, emozioni, identità. È un gesto che vuole parlare di condivisione.
È un ponte simbolico tra due terre a cui sono profondamente legato. L’Umbria è la mia casa, la Sardegna è una terra che sento spiritualmente vicina. Attraversare l’Italia in moto per collegarle significa unire culture, emozioni, identità. È un gesto che vuole parlare di condivisione.
Perché ha scelto proprio la moto come mezzo per questo viaggio culturale?
La moto rappresenta la libertà, il contatto diretto con il paesaggio, il tempo che si dilata. Viaggiando su due ruote si è più esposti, più ricettivi. Ogni tappa, ogni curva, ogni sosta è un’occasione per entrare in sintonia con i luoghi e le persone. È il mezzo perfetto per un viaggio che ha anche un’anima poetica.
La moto rappresenta la libertà, il contatto diretto con il paesaggio, il tempo che si dilata. Viaggiando su due ruote si è più esposti, più ricettivi. Ogni tappa, ogni curva, ogni sosta è un’occasione per entrare in sintonia con i luoghi e le persone. È il mezzo perfetto per un viaggio che ha anche un’anima poetica.
Il suo progetto ha una componente quasi “randomica”: chiunque potrebbe trovare una copia del suo libro. Cosa si aspetta da questi incontri casuali?
Non mi aspetto nulla di preciso, ed è proprio questo il bello. Mi affido al caso, al destino, alla curiosità di chi si imbatterà in quelle pagine. Spero solo che possano regalare un momento di riflessione, di bellezza, magari di ispirazione. Un piccolo seme lasciato lungo la strada.
Non mi aspetto nulla di preciso, ed è proprio questo il bello. Mi affido al caso, al destino, alla curiosità di chi si imbatterà in quelle pagine. Spero solo che possano regalare un momento di riflessione, di bellezza, magari di ispirazione. Un piccolo seme lasciato lungo la strada.
Come ha reagito l’Associazione Culturale Sarda SHARDANA a questa sua iniziativa?
Con grande entusiasmo. SHARDANA è un’associazione che crede fortemente nella cultura come strumento di connessione. La mia iniziativa è stata accolta con calore, perché rispecchia esattamente la loro visione: abbattere confini, creare ponti, diffondere la cultura in modo accessibile.
Con grande entusiasmo. SHARDANA è un’associazione che crede fortemente nella cultura come strumento di connessione. La mia iniziativa è stata accolta con calore, perché rispecchia esattamente la loro visione: abbattere confini, creare ponti, diffondere la cultura in modo accessibile.
Secondo Lei la cultura oggi è davvero alla portata di tutti?
La cultura lo è, o meglio, lo dovrebbe essere. Ma troppo spesso resta chiusa in ambienti elitari, lontana dalla quotidianità. Con questo progetto voglio dimostrare che la cultura può arrivare ovunque: su una panchina, in un rifugio di montagna, sul muretto di un paese. Basta volerla condividere.
La cultura lo è, o meglio, lo dovrebbe essere. Ma troppo spesso resta chiusa in ambienti elitari, lontana dalla quotidianità. Con questo progetto voglio dimostrare che la cultura può arrivare ovunque: su una panchina, in un rifugio di montagna, sul muretto di un paese. Basta volerla condividere.
Ha scelto personalmente i luoghi in cui lasciare i libri o si affiderà all’istinto durante il viaggio?
Ho in mente alcune tappe simboliche, ma la maggior parte dei luoghi li sceglierò seguendo l’istinto del momento. È un percorso libero, come la poesia. Voglio che ogni libro trovi il suo posto in modo naturale, quasi casuale, ma sempre significativo.
Ho in mente alcune tappe simboliche, ma la maggior parte dei luoghi li sceglierò seguendo l’istinto del momento. È un percorso libero, come la poesia. Voglio che ogni libro trovi il suo posto in modo naturale, quasi casuale, ma sempre significativo.
Che tipo di poesia troviamo nel suo libro?
È una poesia che nasce dal vissuto, dall’osservazione, dal silenzio. Parla di incontri, di paesaggi, di emozioni quotidiane. Non ha la pretesa di spiegare, ma di suggerire. È una poesia semplice, diretta, che può parlare a tutti.
È una poesia che nasce dal vissuto, dall’osservazione, dal silenzio. Parla di incontri, di paesaggi, di emozioni quotidiane. Non ha la pretesa di spiegare, ma di suggerire. È una poesia semplice, diretta, che può parlare a tutti.
Dopo questo viaggio, ha già in mente altri progetti simili?
Ho sempre nuove idee che mi frullano in testa. Sicuramente questo è solo l’inizio. Mi piacerebbe ripetere l’esperienza in altre regioni, o magari all’estero. L’importante è mantenere viva questa formula: viaggio, cultura, condivisione. Perché la poesia, come la strada, non finisce mai.
Ho sempre nuove idee che mi frullano in testa. Sicuramente questo è solo l’inizio. Mi piacerebbe ripetere l’esperienza in altre regioni, o magari all’estero. L’importante è mantenere viva questa formula: viaggio, cultura, condivisione. Perché la poesia, come la strada, non finisce mai.
La ringrazio, signor Ambrosi, per aver condiviso con noi pensieri, visioni e questo progetto tanto originale quanto coraggioso. Le auguro un viaggio ricco di incontri e ispirazioni.
Grazie a Lei. È stato un piacere poter raccontare ciò che porto nel cuore. La poesia, la strada, e la voglia di lasciare qualcosa di buono dietro di me. A presto, magari sulla stessa via.
Grazie a Lei. È stato un piacere poter raccontare ciò che porto nel cuore. La poesia, la strada, e la voglia di lasciare qualcosa di buono dietro di me. A presto, magari sulla stessa via.
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Nel tempo della velocità e della connessione continua, Marco Ambrosi ci propone un viaggio controcorrente: lento, riflessivo, autentico. A bordo della sua Yamaha, non porta solo valigie e carburante, ma un carico prezioso di cultura. Ad accompagnarlo, una piccola biblioteca itinerante che parla di emozioni, radici e umanità.
Tra le opere che lascerà lungo il cammino troviamo “Il rosso e il nero”, edito da Bertoni Editore e inserito nella collana Aurora curata da Bruno Mohorovich; il poetico “Sortilegio d’amore”, disponibile a 14 euro; il toccante “Volevo essere un angelo”, edito da Luna Nera; e due romanzi, “Mezzosangue”, pubblicato da Tevere Edizioni, e “Pelle di seta”, anch’esso a cura della Bertoni Editore. Non si tratta solo di titoli, ma di mondi. Mondi lasciati a disposizione di chi li saprà trovare — su una panchina, in un bar, o magari all’ombra di un nuraghe sardo. È questa la vera magia del viaggio di Marco Ambrosi: una carovana culturale che attraversa l’Italia, unendo territori e cuori, con il linguaggio eterno della parola scritta.
Un viaggio che è già poesia.
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