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Martedì 16 Settembre 2025 13:09

Low Kick Championship, il campione di Spagna è romano

Nel 2024 ABRAHAM ANTONIO GALLART DE FUENTES lanciò una sfida seguendo l’evoluzione degli sport da

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Nel 2024 ABRAHAM ANTONIO GALLART DE FUENTES lanciò una sfida seguendo l’evoluzione degli sport da combattimento, plasmando tutto, in una grande intuizione, nel mondo degli eventi. Possiamo avere come riferimento mondiale la notissima UFC, Ultimate Fighting Championship, lo sport da combattimento di arti marziali miste che ha conquistato il mondo, uno degli atleti precursori è stato l’italiano Alessio Sakara, detto “il legionario”, che ha vissuto “la gabbia” conquistando grande notorietà e rispetto. Il Low Kick e la Championschip, è una competizione nata per associare varie tipologie di sport da combattimento e arti marziali, coinvolgendo uno dei colpi più usati in tutti gli sport da contatto dove si usano gli arti inferiori. Il Low Kick ( calcio basso) generalmente è un colpo che serve a sfiancare, non è un colpo da Ko. Questo tipo di contatto viene cercato per mettere a dura prova la resistenza al dolore, infatti, viene interessata la parte medio alta del femore, dove le molte fasce muscolari presenti vengono brutalmente schiacciate da colpi che all’apparenza sembrano semplici calci. La resistenza al dolore non interessa però solo chi viene colpito, infatti, chi colpisce, lo fa con la parte interna della tibia, in molti casi condizionata al dolore volontariamente, oltre che dai lunghi sparring di allenamento e i vari match. Non sono semplici calci. In questa competizione vengono quindi considerati gli sport dove le gambe e i calci ne compongono la percentuale più consistente. Molti hanno ritenuto il Kiokushinkay Karate il più duro sotto questo punto di vista. In questo contesto le varie filosofie marziali e sportive si confrontano. Quel colpo portato, agli occhi di molti con semplicità, è il frutto di concetti marziali antichi e di allenamenti estenuanti, nella ricerca tecnica e fisica del colpo efficace. Si cerca di armonizzare potenza fisica, esplosività e un movimento che coinvolga la catena cinetica in maniera perfetta. Tutto per generare una grande energia da scaricare in un colpo secco e in un’area molto ristretta del corpo, quei colpi sono frutto di studio e sudore. La filosofia della Low Kick Championship. Questo tipo di competizione è nata con uno scopo primario, quello di coinvolgere atleti e marzialisti di tutte le età, professionisti e non, atleti che hanno subìto degli infortuni, professionisti impegnati in competizioni a livello mondiale e soprattutto provenienti da esperienze marziali e sportive completamente differenti l’una dell’altra. Questo è associato a un concetto di evento estremamente moderno, veloce. Possiamo prendere come riferimento il Power Slap, divenuta una competizione professionistica a livello mondiale. Oggi non vengono seguiti gli incontri nella propria totalità ma l’attenzione si concentra nei momenti critici e vicini al Ko. Questa competizione racchiude tutto ciò in maniera totale. La situazione critica si presenta dopo il primo calcio tirato. Il ko, tecnico, in questo caso, può arrivare in ogni momento. L’attenzione viene concentrata come il ritmo, gli incontri sono brevi ma assolutamente intensi, con pause rigeneranti praticamente inesistenti. Gli incontri e il Ranking. Si considera un incontro basato sul peso di due lottatori, che termina quando uno dei due agonisti dichiara il ritiro. Qui si richiedono gambe forti e calci bassi, il resto conta poco, quindi atleti che frequentano circuiti professionistici internazionali possono scontrarsi con maestri o ex atleti che portano come arma l’esperienza acquisita e la resistenza ai colpi, soprattutto psicologica. Gli atleti acquisiscono esperienza velocemente e il livello di competizione si sta alzando altrettanto rapidamente, così ci si adegua al format di nascita. Uno dei primi incontri ha avuto una durata di circa 38 minuti, una guerra! Per preservare il fisico degli atleti e l’attenzione del pubblico ora gli incontri avvengono in questa modalità: dopo il lancio della moneta, come nel calcio, la sorte determinerà chi inizierà a colpire. Il primo round durerà 10 minuti, durante i quali gli atleti si colpiranno a turno, se si riesce a superare questo vero e proprio scontro senza possibilità di difesa si passa al secondo round. La pausa di un minuto separerà i due confronti, il secondo round durerà 5 minuti, gli avversari saranno spinti a pause quasi inesistenti portando il confronto a ritmi assolutamente concentrati. Al termine del secondo round se nessuno dei fighter ha ceduto viene dichiarato un pareggio. I punteggi e la classifica sono: 3 punti al vincitore, 2 punti per il pareggio, un punto per la sconfitta. Entrambi gli atleti riceveranno una medaglia e verranno registrati nel ranking mondiale che li lancerà in eventuali incontri internazionali e premi in denaro. Il regolamento è rigido e non ammette errori, studiato da fighter e applicato per essere efficace. Gli spazi di movimento per sferrare i colpi sono assolutamente limitati all’interno di alcune fasce colorate, dove deve essere collocato il piede anteriore dei contendenti. Il piede posteriore deve essere separato da quello anteriore e in posizione di guardia, chi riceve il colpo non può alzare la gamba per proteggersi ma può solo contrarre il muscolo e ruotare leggermente la coscia, regole rigide, studiate ed efficaci. Gli errori non sono ammessi, si considera che un marzialista esperto, nel caso di un colpo tirato su un bersaglio statico, non abbia margine di errore. I colpi vanno tirati rigorosamente al di sopra del ginocchio, se si accumulano 3 falli si viene squalificati, se un colpo viene tirato in maniera irregolare e causa una lesione o una sofferenza a chi lo riceve, chi lo subisce può chiedere l’interruzione del combattimento e della vittoria ma la stessa cosa può essere decretata direttamente dall’arbitro. Manuel Mazzocchi, romano campione di Spagna. Manuel Mazzocchi rappresenta l’Italia e ci sta regalando rispetto sia nei risultati che nelle considerazioni di organizzatori e fighter. Di solito ci si aspetta il classico guerriero pieno di muscoli e tatuaggi, dall’aspetto che incute terrore. Manuel combatte nella categoria 60 – 70 kg, ha un viso pulito. Manuel Mazzocchi è nato a Roma il 01/08/1981 in un periodo dove la strada era un po’ casa, i campi di calcio improvvisati riunivano tutte le classi sociali e le esperienze erano vere. Mazzocchi ha iniziato sin da bambino a frequentare il circuito marziale, a sei anni ha iniziato allenandosi 6 giorni a settimana dedicando 3 giorni al Karate, con il maestro Teotonico Nicola e 3 giorni allo Judo, con lo storico maestro Stefano Martinelli. A 14 anni la sua passione si trasferisce nella nobile arte e inizia il suo percorso nel pugilato allenato da Antonio Zuffrillo, raggiungendo subito risultati evidenti, partecipando a campionati regionali e italiani che ha conquistato in larga misura. Manuel Mazzocchi non ha una muscolatura appariscente, ma concreta, ricca di fibre bianche esplosive. Il padre, Moreno Mazzocchi, lo ha sempre spinto, stimolato e notando una muscolatura non classicamente considerata importante ma con forza esplosiva nelle mani, ha pensato di sopperire a questa carenza facendo partecipare Manuel a un test di pesistica Olimpica. In quell’occasione Manuel ha avuto l’opportunità di conoscere Roberto Calcaterra, uno dei precursori di questa disciplina. Calcaterra si allenava nel gruppo sportivo Fiamme Oro all’Acqua Acetosa, parliamo di eccellenze e lo sottopose a una prova alla quale Manuel rispose in maniera sorprendente, sollevando un peso importantissimo per un ragazzino di 14 anni. La sua muscolatura e la sua resistenza si avvicinavano più a quelle di un uomo adulto che quelle di un suo coetaneo. Manuel Mazzocchi ha raggiunto risultati importanti anche in questa disciplina Olimpica tra cui i campionati nazionali, suscitando parecchio interesse. Questo voler sopperire a una massa muscolare, definita non importante, ha portato invece ad avere la consapevolezza di una massa muscolare strutturata in maniera particolare e questo tipo di allenamento ha continuato a contribuire alla sua esplosività. A soli 17 anni ha deciso di arruolarsi sostenendo delle prove assolutamente importanti, e anche in questo caso è stato notato e ha avuto la possibilità di scegliere il famoso corpo della folgore, dove ha potuto militare fino a 20 anni. Gli impegni affrontati già dalla tenera età lo hanno portato a desiderare un po’ di leggerezza e a vivere quella parte di gioventù che lui ha dedicato sempre allo sport. Qui esperienze nella sicurezza e in strada, qualche errore determinato dal carattere competitivo e turbolento, poi la scelta di una famiglia, di essere padre e di essere un esempio. Nel frattempo, l’esperienza accumulata nella K1 e nella Muay Thai e quelle di vita lo hanno portato a riqualificare uno spazio abbandonato e a trasformarlo in una palestra popolare dove attrarre i ragazzi che hanno a disposizione tanto tempo e tentazioni. Ha cercato di dare una possibilità a chi non la vede, trasformando le proprie esperienze in opportunità. Qui i ragazzi si allenano, chi può contribuisce e chi non può viene aiutato, anche nelle attrezzature necessarie, non ci sono nazionalità o etnie, qui c’è solo la voglia di perseguire riscatti e obiettivi sportivi insieme. Manuel Mazzocchi è riuscito a formare un team che ha conseguito risultati importanti in Italia, nei Paesi Bassi, e in circuiti asiatici con atleti come Azziz Kaled, Eloisa Pellegrino, Enrico Malvati, Massimo Cauteruccio, Franco Cauteruccio e molti altri. Il “Mister” così è conosciuto Mazzocchi, mentre allenava i suoi ragazzi si è allenato di conseguenza, incrociando i guantoni con i fighter più importanti come: Davide Armanini, Gabriele Casella, Antonio e Alessandro Campagna. Il mondo dei social ha fatto il resto, i primi video raccontano questa nuova competizione. Manuel Mazzocchi ha iniziato a sfidare via social campioni di Kyokushinkai del calibro di Ivan López, fino a catturare l’attenzione di Abraham De Gallart, il presidente, il quale decise di organizzare un evento a Roma proprio per conoscerlo. Parteciparono a quell’incontro anche 5 atleti spagnoli del calibro di Ivan López e Cristina López. Manuel Mazzocchi convinse il presidente a farlo partecipare alla competizione. La modalità di combattimento di Mazzocchi è quella di “combattente di strada”, partecipa nella categoria 60-70 kg, disputa 3 incontri nei quali ha conquistato 3 vittorie. I suoi avversari sono stati scelti con cura, Alejandro Oteo, fighter professionista che combatte in circuiti internazionali, Ivan López, plurititolato campione di Kyokushin, direttamente sfidato da Mazzocchi nei social e poi nella competizione, in fine il 9 Agosto scorso Alex Gonzales, un lottatore professionista di MMA. In questa ultima competizione, tenuta a Maiorca, Manuel Mazzocchi ha ottenuto la cintura di Spagna. Attualmente si trova al decimo posto nel ranking mondiale, fino a poco fa era settimo, anche avendo sfidato avversari di un livello altissimo, in questa competizione si prende in considerazione il numero di colpi sferrati per chiudere un incontro e quindi ora Manuel rappresenta l’Italia con tre vittorie consecutive, la cintura di Spagna, e il decimo posto nel ranking mondiale. Questa competizione sta acquisendo grande notorietà nel mondo e tante discipline offrono confronti unici dove possono cimentarsi combattenti di ogni parte del mondo, ragazze e ragazzi, tutti fighter pronti a confrontarsi con immenso rispetto e passione, quasi tutti gli incontri terminano con un abbraccio e Manuel Mazzocchi ne sta dando grande esempio.

Fonti: lowckickchampionship. com – Manuel Mazzocchi – trademarkelite.com

Foto: lowckickchampionship.com


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