Martedì 16 Settembre 2025 16:09
In Nepal «situazione relativamente calma»


A parlare è l'amministratore apostolico padre Bogati. «La gente ha fiducia nella nuova premier che guiderà un governo di transizione, fino a nuove elezioni». La scossa arrivata dai giovani
L'articolo
In Nepal «situazione relativamente calma»
proviene da RomaSette
.
#dal mondo #nepal #silas bogati #sushila karki #vetrina
leggi la notizia su RomaSette


«La situazione ora è relativamente calma, per le strade non vi sono dimostranti. Le scuole hanno riaperto, sia quelle pubbliche sia le nostre scuole cattoliche, e la vita procede abbastanza tranquilla». Padre Silas Bogati, amministratore apostolico del Vicariato del Nepal, fa il punto con l’agenzia Fides, all’indomani dell’ondata di protesta che, dal’8 settembre, ha sconvolto il Paese. «La gente ha fiducia nella figura di Sushila Karki, la nuova premier che guiderà un governo di transizione per circa sei mesi, fino a nuove elezioni, il prossimo anno», riferisce, prima di aggiungere: «Certo, siamo sempre in una fase di incertezza e di latente tensione».
Nel Paese himalayano la minoranza cattolica conta 8mila fedeli, su 33 milioni di abitanti. A loro da voce padre Bogati, spiegando a Fides che «anche noi, come comunità cattolica, abbiamo fiducia in Sushila Karki che, tra l’altro in passato, quando era un avvocato, ha difeso in alcuni processi in tribunale un nostro prete e alcune suore, che erano stati ingiustamente accusati. Abbiamo una buona opinione di lei e siamo fiduciosi per il suo operato nei prossimi mesi, perché proceda secondo lo stato di diritto e i principi democratici di giustizia e legalità. Sembra che, nei prossimi giorni, anche i partiti politici che hanno dominato la scena negli ultimi anni vogliano scendere in strada e inscenare manifestazioni popolari – prosegue -. Speriamo che questo non generi altra violenza».
L’amministratore apostolico mette l’accento sul ruolo svolto, in questa fase della storia del Paese, dal «movimento dei giovani, la cosiddetta “Generazione Z”, che ha dato una scossa: questi giovani, oggi sempre connessi sui social media, hanno una profonda consapevolezza e sentono una responsabilità per lo sviluppo e il progresso della nazione – rileva -. Lo avvertono come un dovere, un impegno necessario, e questo è sicuramente positivo». Alla base, prosegue, c’è «la coscienza di dire “We care”, ci sta a cuore, ci importa del nostro futuro e del futuro della nazione. Va visto come un fenomeno buono e utile per la nazione, purché proceda su binari di pace e giustizia».
Chiara, conclude padre Bogati, la posizione della Chiesa cattolica nepalese: «Diciamo “No” a ogni forma di violenza, predichiamo e lavoriamo per un’evoluzione pacifica della situazione, auspicando un buon governo che possa combattere efficacemente una delle piaghe che affligge il Paese: la corruzione». Nella giornata di domani intanto, 17 settembre, in Nepal sarà lutto nazionale per i 72 giovani morti nel corso delle proteste di strada della scorsa settimana, in seguito alla repressione della polizia. Centinaia di feriti sono ancora ricoverati in diversi ospedali.
16 settembre 2025
L'articolo
In Nepal «situazione relativamente calma»
proviene da RomaSette
.