Mercoledì 17 Settembre 2025 15:09
L’Unione europea verso sanzioni a Israele


A proporle, la Commissione Ue, secondo cui Tel Aviv ha violato «elementi dell’Accordo di associazione su diritti umani e democrazia». Provvedimenti contro Hamas e coloni violenti
L'articolo
L’Unione europea verso sanzioni a Israele
proviene da RomaSette
.
#dal mondo #dubravka suica #guerra israele hamas #kaja kallas #maros sefcovic #sanzioni a israele #unione europea #ursula von der leyen #vetrina
leggi la notizia su RomaSette


Sospendere una parte delle concessioni commerciali con Israele, definire sanzioni contro Hamas e verso i ministri estremisti del governo israeliano e i coloni violenti. Questi gli obiettivi al cuore delle proposte presentate oggi, 17 febbraio, dalla Commissione europea al Consiglio Ue. «L’obiettivo non è punire Israele, ma migliorare la situazione umanitaria a Gaza – ha spiegato Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la sicurezza -. Le sofferenze devono finire, gli ostaggi devono essere liberati. Non dobbiamo perdere d’occhio le condizioni della Cisgiordania».
Nelle parole di Kallas, «siamo tutti d’accordo sul fatto che la situazione a Gaza continui a prendere la direzione sbagliata. Dobbiamo utilizzare gli strumenti a nostra disposizione – ha aggiunto – per fare pressione sul governo israeliano affinché cambi rotta. Questa guerra deve finire, le sofferenze devono cessare e gli ostaggi devono essere rilasciati. Il prossimo passo cruciale è ottenere il sostegno dei nostri Stati membri per attuare questa proposta».
Le proposte – illustrate da Kallas nella sala stampa del palazzo Berlaymont, a Bruxelles – arrivano «a seguito dell’annuncio della presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione». Si tratta di «sospendere alcune disposizioni commerciali dell’accordo di associazione tra l’Ue e Israele» – di cui l’Unione europea è il primo partner commerciale -, nonché di promuovere sanzioni contro Hamas, i ministri estremisti e i coloni violenti. Ora è necessario il beneplacito del Consiglio, vale a dire degli Stati membri.
Ancora, la Commissione intende sospendere il suo sostegno bilaterale a Israele, a eccezione del sostegno alla società civile e a Yad Vashem. Concretamente, ciò incide sulle future assegnazioni annuali tra il 2025 e il 2027, nonché sui progetti di cooperazione istituzionale in corso con Israele e sui progetti finanziati nell’ambito dello strumento di cooperazione regionale Ue-Israele. Le proposte fanno seguito a una verifica del rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione, avendo «rilevato che le azioni intraprese dal governo israeliano rappresentano una violazione di elementi essenziali relativi al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. Ciò autorizza l’Ue a sospendere l’Accordo unilateralmente».
A illustrare la proposta che sospenderebbe le preferenze tariffarie accordate a Israele sulla base dell’Accordo di associazione, Maros Sefcovic, commissario Ue al commercio. Le ricadute più immediate sarebbero sulla libera circolazione di beni, sulle forniture di servizi e sugli appalti pubblici. Le importazioni da Israele perderebbero condizioni preferenziali e sarebbero soggette a dazi. «Deploriamo questa misura – le parole di Sefcovic – ma riteniamo sia giusta e proporzionata vista la crisi umanitaria a Gaza. Il Consiglio Ue dovrà ora decidere a maggioranza qualificata» sulla proposta della Commissione, informando quindi il Parlamento.
«Gli orribili eventi che si verificano quotidianamente a Gaza devono cessare – ha rimarcato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen -. È necessario un cessate il fuoco immediato, un accesso illimitato a tutti gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi tenuti da Hamas». L’Unione europea, ha aggiunto, resta «il principale donatore di aiuti umanitari e un incrollabile sostenitore della soluzione dei due Stati. Riflettendo su questi impegni di principio e tenendo conto dei gravi sviluppi recenti in Cisgiordania, proponiamo di sospendere le concessioni commerciali con Israele, sanzionare i ministri estremisti e i coloni violenti e sospendere il sostegno bilaterale a Israele, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem», ha assicurato.
In concreto, il pacchetto di proposte avanzato dalla Commissione comprende 4 progetti di atti giuridici con 9 proposte di sanzioni contro ministri e coloni israeliani, nonché un pacchetto di sanzioni nei confronti di 10 membri dell’ufficio politico di Hamas. La motivazione è chiara: «A seguito della recente decisione di Israele di introdurre un blocco all’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, la situazione umanitaria si è deteriorata a un livello senza precedenti e insostenibile», aggravata dai «bombardamenti in corso, dalle operazioni militari, dagli sfollamenti di massa e dal crollo dei servizi di base».
A margine delle proposte illustrate oggi, Dubravka Šuica, commissaria per il Mediterraneo, ha chiarito: «Stiamo sospendendo ogni sostegno finanziario bilaterale al governo israeliano. Continuiamo a sostenere una soluzione a due Stati, basata su un Israele sicuro e su un’Autorità palestinese vitale. Per contribuire a rendere questo possibile, sosteniamo il processo di riforma palestinese con finanziamenti consistenti, pari a 1,6 miliardi di euro nei prossimi due anni. Tuttavia, il nostro finanziamento da solo non è sufficiente. Il prossimo Palestine Donor Group fungerà da piattaforma per catalizzare gli sforzi dei partner regionali e internazionali – ha anticipato -. Invitiamo gli altri a unirsi a noi e a promettere il loro sostegno».
17 settembre 2025
L'articolo
L’Unione europea verso sanzioni a Israele
proviene da RomaSette
.