Giovedì 18 Settembre 2025 13:09
A Gaza ucciso un operatore di Medici senza frontiere


Croce rossa: «Nella Striscia, l'umanità paga un prezzo troppo alto». Colpite aree vicine ai pochi ospedali funzionanti, mentre prosegue l'attacco via terra su Gaza City. 83 morti dall'alba. Tajani: «Aderiamo a dichiarazione Onu sullo Stato di Palestina»
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Mentre prosegue l’attacco israeliano via terra su Gaza City, i missili lanciati da Tel Aviv hanno raggiunto anche aree vicine ad alcuni dei pochi ospedali ancora funzionanti. Almeno 15 persone sono state uccise fuori dall’ospedale di al-Shifa, mentre altre quattro sono morte in un altro attacco vicino a quello di al-Ahli. Fonti sanitarie riferiscono ad Al Jazeera di almeno 83 palestinesi uccisi dall’alba di oggi, 18 settembre, dalle forze israeliane.
Nella giornata di ieri, 17 settembre, è rimasto ucciso, tra gli altri, anche un operatore di Medici senza frontiere. Il tredicesimo, dall’inizio della guerra. Immediata la «più sincera vicinanza» espressa da Croce rossa italiana. «Comprendiamo la tristezza e l’indignazione della ong davanti a tutto questo – scrivono in una nota -. Nella Striscia, l’umanità paga un prezzo troppo alto. Operatori umanitari, civili e presidi sanitari sono troppo spesso bersaglio di attacchi. La situazione è sempre più grave, mancano cibo e acqua, gli ospedali sono al collasso, tanto la popolazione quanto chi è sul posto per soccorrere i feriti e dare aiuto sta vivendo momenti drammatici». Negli ultimi due anni, ricordano, sono più di 50 i colleghi del movimento della Croce rossa che hanno perso la vita nel conflitto. Complessivamente, il bilancio degli operatori umanitari morti ha superato le 320 unità.
Sempre ieri è stato attaccato 3 volte anche l’ospedale pediatrico di al-Rantisi. Non solo, nell’inchiesta della Commissione indipendente che ha condotto a usare il termine “genocidio” per quanto sta accadendo nella Striscia, l’Onu ha evidenziato la distruzione da parte di Israele del centro di fecondazione in vitro di Al Basma, che ha distrutto 4mila embrioni e mille campioni di sperma e ovuli, definendola «una misura volta a impedire le nascite tra i palestinesi di Gaza», e uno degli atti definiti di genocidio dalla Convenzione del 1948.
Tutte queste azioni, dichiarano dall’Onu, si inscrivono in una campagna sistematica di «medicidio», volta a smantellare il settore sanitario di Gaza, con l’uccisione di operatori sanitari e la distruzione di ospedali per eliminare l’assistenza medica nell’enclave. Anche Hamas, naturalmente, ha condannato gli attacchi vicino agli ospedali definendoli un «crimine di guerra a tutti gli effetti» e un «palese messaggio di sfida e palese disprezzo per la comunità internazionale».
Dall’Italia intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani anticipa: «Il 22 settembre a New York aderiremo con convinzione a una dichiarazione nell’ambito delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di costruire uno Stato palestinese e far cessare le ostilità».
18 settembre 2025
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