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Venerdì 19 Settembre 2025 18:09

Aspettando la Perugiassisi, il cammino per la pace passa da Roma



In Campidoglio l'incontro promosso dalla Fondazione in collaborazione con Roma Capitale. La prima Marcia dei bambini, da Bastia Umbra a Senta Maria degli Angeli. Il comboniano Zanotelli: «La spesa militare è una follia. Ci stiamo giocando il pianeta»

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Il conto alla rovescia è già iniziato. Manca ormai poco meno di un mese alla Marcia Perugiassisi, in programma il prossimo 12 ottobre. Ma in un certo senso è come se fosse già partita. Il cammino di avvicinamento si sta caricando giorno dopo giorno di appelli e speranze. E oggi pomeriggio, 19 settembre, è stato scandito da un incontro che la Fondazione Perugiassisi, in collaborazione con Roma Capitale, ha promosso in Campidoglio.

Non c’erano le bandiere arcobaleno a sventolare nell’Aula Giulio Cesare, ma ci hanno pensato gli interventi a colorare l’atmosfera. A partire soprattutto dalle piccole voci emozionate degli studenti della V C dell’Istituto comprensivo Francesco Gentile. Ci saranno anche loro il 12 ottobre. Per la prima volta in assoluto, verrà organizzata la Marcia PerugiaAssisi dei bambini, lunga 3 km. Partiranno da Bastia Umbra e arriveranno a Santa Maria degli Angeli, anticipando tutti gli altri. Virginia e i suoi compagni già non vedono l’ora. «La pace è preziosa, ma fragile – hanno detto prendendo in mano il microfono -. Per fortuna c’è la scuola, che ci aiuta a scoprire la sua bellezza, ma soprattutto a fare pace quando non c’è».

Le loro parole hanno fatto scoppiare un grande applauso, al quale si è aggiunto anche Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della pace, che ha moderato l’incontro. «I leader dell’Ue e della Nato dicono che la guerra è alle porte e che dobbiamo prepararci», ha esordito presentando la Marcia, che sarà preceduta dall’Assemblea dell’Onu dei popoli, in programma a Perugia dal 9 all’11 ottobre. «Ma la verità è che la guerra è già qui – ha aggiunto Lotti -. In Europa». Il presidente ha ricordato la criminale invasione russa dell’Ucraina. Ma, ha aggiunto, «nulla è paragonabile a Gaza», dove «un Paese costruito per ospitare un popolo perseguitato sta distruggendo sistematicamente un altro popolo di rifugiati senza che nessuno intervenga».

Alla vigilia della giornata dell’apertura dell’ottantesima Assemblea generale dell’Onu, «che rischia di essere l’ultima – ha continuato Lotti-, siamo qui per assumerci la responsabilità di fare tutto il possibile per la pace, per difendere quello che ci resta della pace. Perché «la guerra ci ha già impoverito» e «la corsa al riarmo distruggerà le poche risorse che rimangono per la cura delle persone e delle comunità». Altrimenti, «ci ritroveremo anche noi come i palestinesi di Gaza e tanti altri popoli: senza protezioni, soli e indifesi». Infine il suo appello. «Dobbiamo far crescere una nuova generazione di costruttori e costruttrici di pace».

Anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza della Marcia, facendo eco agli interventi di Svetlana Celli, presidente dell’assemblea capitolina e di Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale. «Siamo in un momento veramente drammatico della storia internazionale – ha detto Gualtieri -, che assume un tratto che va oltre la somma delle singole crisi e dei singoli torti». Il sindaco ha citato «i massacri a Gaza, l’invasione russa in Ucraina e i tanti altri conflitti che non dobbiamo mai dimenticare», evidenziando la necessità di rilanciare nella dimensione culturale e politica la consapevolezza che non «è un’utopia dire che la guerra distrugge l’umanità».

Un appello lanciato anche da padre Enzo Fortunato, presidente del Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini. «La Marcia – ha detto – è una grande opportunità per l’Italia e per l’Europa. Sarà il più grande grido di pace rivolto ai potenti del mondo». Non ha usato mezzi termini padre Alex Zanotelli, missionario comboniano. «Siamo sull’orlo di una guerra mondiale – ha detto richiamando le recenti parole di Mattarella -. I segni ci sono tutti», ha aggiunto scagliandosi contro il riarmo. «La spesa militare è una follia. Ci stiamo giocando il pianeta». Poi un commento su Gaza: «Non è accettabile che l’Europa sia così silente su quanto sta accadendo».

Tra gli altri, presente anche Paolo Impagliazzo, segretario generale della Comunità di Sant’Egidio, che ha parlato di «inverno della ragione». C’è bisogno, ha sottolineato, di «mettersi dalla parte delle vittime, di coloro che soffrono». Perché «c’è sempre un’altra strada».

19 settembre 2025

 

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