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Venerdì 19 Settembre 2025 23:09

Leone XIV: diventare «laboratorio di sinodalità capace di realizzare “fatti di Vangelo”»



L'indicazione di rotta del Papa alla "sua" diocesi di Roma, presiedendo a San Giovanni in Laterano l'assemblea diocesana che dà inizio al nuovo anno pastorale. Il vicario Reina: «Siamo qui per riprendere il cammino con rinnovato entusiasmo»

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Nel costante cambiamento d’epoca anche la catechesi deve necessariamente essere ripensata. Se oggi i sacramenti, specie comunione e cresima, sono percepiti come un obbligo formale, «occorre sperimentare strumenti e linguaggi nuovi», impegnandosi a «superare un’impostazione scolastica». Il coinvolgimento di giovani e famiglie può animare comunità sempre più esigue ma per farlo è «urgente impostare una pastorale solidale, empatica, discreta, non giudicante, che sa accogliere tutti, e proporre percorsi il più possibile personalizzati, adatti alle diverse situazioni di vita dei destinatari».

Sono alcune delle indicazioni di Papa Leone XIV che nel pomeriggio di oggi, 19 settembre, ha presieduto nella basilica di San Giovanni in Laterano l’assemblea diocesana, dando ufficialmente inizio al nuovo anno pastorale della diocesi di Roma. È la terza volta in poco più di quattro mesi che il vescovo di Roma torna nella sua cattedrale e a parroci, vicari parrocchiali, rettori, cappellani, diaconi e fedeli della “sua” diocesi ha fornito linee guida per il rinnovamento della Chiesa di Roma, affinché diventi «un laboratorio di sinodalità capace di realizzare “fatti di Vangelo”, in un contesto ecclesiale dove non mancano le fatiche, specialmente in ordine alla trasmissione della fede, e in una città che ha bisogno di profezia, segnata com’è da numerose e crescenti povertà economiche ed esistenziali, con i giovani spesso disorientati e le famiglie spesso appesantite».

Il Papa ha invitato a «rafforzare la formazione degli organismi di partecipazione» e, dove non ci fossero, «di comprendere quali sono le resistenze, per poterle superare». Da ripensare la funzione delle prefetture e degli organismi che fungono da raccordo tra parrocchie e diocesi. «In un mondo diventato più complesso – ha spiegato Leone XIV – e in una città che corre a gran velocità e dove le persone vivono una permanente mobilità, abbiamo bisogno di pensare e progettare insieme, uscendo dai confini prestabiliti e sperimentando iniziative pastorali comuni. Perciò vi esorto a fare di questi organismi dei veri e propri spazi di vita comunitaria dove esercitare la comunione, luoghi di confronto in cui attuare il discernimento comunitario e la corresponsabilità battesimale e pastorale».


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Infine il tema catechesi, centrale in un tempo in cui «le famiglie faticano a trasmettere la fede e potrebbero essere tentate di sottrarsi a tale compito». La Chiesa deve affiancarle ma non sovrapporsi a esse, facendosi compagna di cammino e «offrendo strumenti per la ricerca di Dio». Ultimo punto, la formazione, per «mantenere vitali le comunità cristiane. Devono diventare generative – la raccomandazione del Papa -, essere grembo che inizia alla fede e cuore che cerca coloro che l’hanno abbandonata». La proposta è quella di «inserire percorsi biblici e liturgici, senza tralasciare le questioni che intercettano le passioni delle nuove generazioni ma che interessano tutti: la giustizia sociale, la pace, il complesso fenomeno migratorio, la cura del creato, il buon esercizio della cittadinanza, il rispetto nella vita di coppia, la sofferenza mentale e le dipendenze». Ogni rinnovamento, si è infine raccomandato, «dev’essere pensato e fatto insieme».

L’assemblea è stata aperta dal cardinale vicario Baldo Reina, il quale ha sintetizzato il cammino fatto dalla diocesi, un percorso non privo di difficoltà sviluppatosi in un tempo «segnato da cambiamenti che hanno determinato fatiche e non poche incomprensioni». Ha riassunto quanto emerso dal processo di ascolto che ha caratterizzato l’anno pastorale 2021-22: dal comune sentimento di distacco tra la Chiesa e il quotidiano alla richiesta di maggiore empatia e vicinanza; dal bisogno di instaurare relazioni autentiche alla necessità di coinvolgere i giovani che sempre più spesso percepiscono la parrocchia come un “luogo altro”. Il cammino sinodale e il discernimento hanno rafforzato la consapevolezza di un nuovo impegno per testimoniare la speranza e l’incontro con Cristo.

«Siamo qui per riprendere il cammino con rinnovato entusiasmo – le parole del porporato – e con la forza di essere una comunità viva e vivace, consapevole di aver ricevuto tanti carismi». Il cardinale ha quindi posto l’accento sulla responsabilità della Chiesa di essere esempio di carità e di speranza in un mondo lacerato dalle guerre e in una città divisa da difficili condizioni sociali. «Crescono le disuguaglianze – ha affermato -, aumenta la povertà assoluta delle famiglie, le periferie a volte sono invivibili a motivo di una criminalità che controlla in modo capillare il territorio; mancano le case per i giovani e per le persone che non hanno molta disponibilità economica, cresce il disagio mentale e anche l’accesso alle cure per poveri e anziani sta diventando un problema serio».

19 settembre 2025

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