Sabato 20 Settembre 2025 21:09
Attività solare in aumento, tre nuove missioni della Nasa
Serviranno a studiare sua influenza nello spazio - Dal 2008 il flusso di particelle cariche espulse dal Sole ha registrato un costante aumento rispetto a parametri già noti -
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La nostra stella, il Sole, sta diventando sempre più attiva. Contrariamente ai dati raccolti dagli anni ’80, che indicavano che il vento solare sembrava essersi molto indebolito – cosa che ha fatto pensare che il Sole stesse avviandosi verso un lungo periodo di bassa attività – dal 2008 il flusso di particelle cariche espulse dal Sole ha registrato, in realtà, un costante aumento rispetto a parametri già noti.
Nei brillamenti solari (intense esplosioni di radiazioni), secondo gli scienziati, le particelle raggiungerebbero temperature molto più alte del previsto, fino a 60 milioni di gradi. E’ quanto rivela una nuova ricerca dell’Università di Saint Andrews pubblicata su The Astrophysical Journal Letters che si basa sui dati di diverse missioni della Nasa, tra cui Advanced Composition Explore (Ace) e la missione Wind.
Il vento solare è un importante indicatore dell’attività solare e questa sua inversione di rotta potrebbe voler dire che si potrebbero verificare, amplificati, eventi estremi del cosiddetto space weather (meteorologia dello spazio), come tempeste solari, brillamenti ed espulsione di massa coronale.
Un altro indicatore dell’attività solare sono le “macchie solari”, regioni della superficie della nostra stella più fredde e scure, prodotte dalla concentrazione di linee del campo magnetico. Secondo gli astronomi le aree del Sole con più macchie solari sono spesso quelle associate ad una maggiore attività, tra cui brillamenti, espulsioni di massa coronale, enormi bolle di plasma, che eruttano dalla superficie solare e attraversano il Sistema solare. I brillamenti, in particolare, aumentano la produzione di radiazione e di raggi X che, se diretti verso la Terra, rappresentano un pericolo per i satelliti, gli astronauti e influenzano l’alta atmosfera del pianeta.
E’ noto che il numero di macchie solari può variare all’interno di un ciclo solare di 11 anni, durante il quale il Sole aumenta progressivamente la sua attività fino a raggiungere il “massimo solare”, per poi diminuirla fino al “minimo solare”. Ora la nostra stella si trova oltre il punto massimo dell’attuale ciclo, il 25mo, dopo aver superato il precedente considerato il più debole mai registrato dall’inizio dell’era spaziale. Ma è certo, e i dati lo confermano, che ora il Sole ripresosi dal declino della sua attività dei decenni scorsi, mostra letteralmente di “ribollire”.
Per studiare l’influenza del Sole sul Sistema Solare e i cambiamenti dell’ambiente spaziale causati dalla sua attività, la Nasa ha in programma di lanciare a fine mese tre nuove missioni: Imap, che indagherà i confini dell’eliosfera; Carruthers Geocorona Observatory che studierà la fisica fondamentale dell’esosfera, ossia lo strato più esterno dell’atmosfera terrestre e la sonda spaziale Space Weather Follow On-Lagrange1 della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), che monitorerà costantemente l’atmosfera solare misurando in tempo reale il vento solare. Grazie a un insieme di strumenti all’avanguardia, queste misure verranno fornite in tempi record ben prima che il vento solare impatti con la Terra. (Rita Lena)