Lunedì 22 Settembre 2025 09:09
Mig russi sull’Estonia. Grusas (vescovi Ue): «Serve una mano ferma che dica: basta»


Il presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa raggiunto dal Sir a margine di un incontro: dalla Chiesa sulla linea del fronte, «appello costante alla preghiera per la pace»
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Dopo le violazioni dei cieli dell’Estonia da parte dei mig russi – che hanno messo in allerta forze militari e politiche in tutta Europa -, l’agenzia Sir ha raggiunto l’arcivescovo di Vilnius (Lituania) Gintaras Grušas, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, a margine di un incontro Ccee a Castel Gandolfo. «Bisogna avere il coraggio di dire: basta», è il commento del presule, che dà voce alla preoccupazione anche delle Chiese locali dei Paesi baltici. «Uso il termine “preoccupato” perché è qualcosa che vediamo accadere concretamente. Conosciamo la direzione verso cui si sta muovendo la situazione, e aspettiamo il momento in cui dovrà essere fermata, altrimenti continuerà. È come un bambino che mette alla prova i limiti dei genitori, cercando sempre di capire fin dove può spingersi. A un certo punto, però, serve una mano ferma che dica: basta».
Il presidente dei vescovi Ue riconosce che «la guerra in Ucraina rappresenta la linea del fronte. Ma si vedono molte altre cose in corso – aggiunge -. Oltre alle provocazioni e a test di vario tipo con droni o jet da combattimento che violano lo spazio aereo, ci sono in atto anche piccole provocazioni nei Paesi baltici e in altre zone d’Europa: test sui sistemi informatici, attacchi per sabotare le reti, provocazioni mirate in diversi luoghi. Tutto questo fa parte del loro modo di operare – asserisce -. I nostri militari ne sono consapevoli. Diversi ministri della Difesa – sia il nostro in Lituania, sia quello dell’Estonia, sia quelli dell’Unione europea – hanno dichiarato di considerare questi episodi come provocazioni, come tentativi di sondare i limiti. Dobbiamo riflettere su cosa significhi tutto questo, e poi avere il coraggio di dire: basta».
Interpellato dal Sir su quale sia la voce della Chiesa sulla linea del fronte, risponde senza esitazione: «È un appello costante alla pace, alla preghiera per la pace. Ma aggiungerei anche una preghiera per la saggezza: la saggezza per noi, in Occidente, affinché possiamo vedere la realtà che abbiamo davanti; la saggezza che viene dallo Spirito Santo, per guidarci nelle azioni giuste verso una pace giusta; la saggezza per i responsabili politici, affinché trovino le vie corrette – sempre con la guida dello Spirito Santo – per arrivare alla vera pace». Quindi, sulla minaccia di una terza guerra mondiale, ricorda le parole di Papa Francesco, secondo cui «già dentro una terza guerra mondiale che si manifesta a pezzi in diverse parti del mondo. Ne facciamo parte, e abbiamo bisogno di conversione. Maria, a Fatima, ha chiesto preghiere per la conversione della Russia. Credo che questo appello sia ancora oggi molto valido – rileva -. Ma la costruzione della pace chiede anche la conversione dei nostri cuori. Non credo che possiamo considerarci esclusi da questo processo. La conversione alla pace deve avvenire a livello mondiale».
22 settembre 2025
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