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Martedì 23 Settembre 2025 09:09

Pizzaballa: «Feriti dal clima di odio, abbiamo lasciato il campo agli estremisti»

veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
La veglia di preghiera per la pace in Terra Santa promossa a Santa Maria in Trastevere dalla Comunità di Sant'Egidio e da altre realtà del mondo cattolico. Il videomessaggio del patriarca da Gerusalemme. L'omelia del cardinale Bassetti: «Non c'è futuro basato sulla violenza»

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veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
Nel cuore di Roma, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, si è alzata una voce mite ma potente, che neppure la pioggia ha potuto arrestare: quella della preghiera. Nella serata di ieri, 22 settembre, infatti, la Comunità di Sant’Egidio, insieme a numerose altre realtà del mondo cattolico italiano, ha promosso una veglia per la pace in Terra Santa, pregando per Gaza, martoriata da un conflitto che continua a generare dolore e distruzione. Una risposta spirituale (e civile) all’appello lanciato nei giorni scorsi dal Santo Padre, che ha chiesto con forza un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio degli ostaggi e il rispetto pieno del diritto umanitario internazionale.

veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
A presiedere la veglia è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente emerito della Cei, mentre il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha inviato un accorato
videomessaggio dalla Terra Santa
. Accanto alla Comunità di Sant’Egidio, hanno aderito all’iniziativa Acli, Agesci, Auxilium, Azione Cattolica Italiana, Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento Cristiano dei Lavoratori, Movimento dei Focolari, Movimento Politico per l’Unità, Ordine Francescano Secolare e Rinnovamento nello Spirito Santo.

Ad aprire l’incontro il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo. «Non possiamo tacere di fronte all’ingiustizia. Non possiamo rassegnarci al linguaggio delle armi. La pace è possibile, e la preghiera è già una scelta di pace». Impagliazzo ha sottolineato come la sofferenza di Gaza interroghi tutti, richiamando i credenti a farsi “artigiani di fraternità”. Un pensiero anche agli ostaggi, ai bambini, a chi fugge dai bombardamenti: «Questa veglia non è solo un momento spirituale, ma un atto di responsabilità collettiva. Vogliamo essere un popolo di pace in un tempo di guerra».

veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, Impagliazzo, 22 settembre 2025
veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
Nella sua omelia il cardinale Bassetti ha richiamato con forza l’urgenza morale di non restare spettatori. «Voi, riuniti qui, rappresentate il volto plurale del cattolicesimo italiano. È un segnale che nessuno dovrebbe sottovalutare». E ancora: «Non possiamo tradire la nostra umanità. Ogni persona ha una dignità inviolabile, da rispettare e custodire. Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. Chi ama veramente lavora per la pace».

Profondo e toccante il riferimento alle Beatitudini, che diventano oggi bussola per orientarsi anche nel dramma: «Beati anche noi se operiamo la pace! Beati gli afflitti: i medici, i giornalisti, gli operatori umanitari che sono rimasti a Gaza; le madri, i padri, i bambini che sopportano la prova con una dignità silenziosa». E ha poi aggiunto: «Non è lecito ingannare i popoli. La sicurezza non è garantita dalla guerra o dal riarmo. Non chi vince la guerra, ma solo chi costruisce la pace custodisce un bene fragile, sorretto dalla giustizia, dalla solidarietà e — noi cristiani dobbiamo gridarlo — dal perdono». Infine, un’esortazione forte e limpida: «La pace è azione popolare, perché corrisponde ai desideri profondi dei popoli. Dobbiamo essere — insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà — animatori di questa cultura».

veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, Bassetti, 22 settembre 2025
veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, Bassetti, 22 settembre 2025
«Penso alla nostra Terra Santa in questo momento, a quello che stiamo vivendo», ha esordito il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. «Io so che siete riuniti in preghiera e per questo vi ringrazio. Siamo affranti, profondamente feriti dal clima di odio che ha generato questa violenza, che a sua volta genera altro odio, in un circolo vizioso che non si riesce a spezzare». Il patriarca ha denunciato con forza il vuoto lasciato da chi avrebbe dovuto cercare la pace: «Abbiamo lasciato il campo agli estremisti, da una parte e dall’altra. Eppure, vedo anche tanti miti, persone che amano la giustizia, che la fanno, pagando un prezzo personale. Israeliani, palestinesi, ebrei, cristiani, musulmani: qui non è questione di appartenenza, ma di umanità».

veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, 22 settembre 2025
veglia per Gaza, Santa Maria in Trastevere, Pizzaballa, 22 settembre 2025
È in queste figure silenziose, ma coraggiose, che Pizzaballa trova la radice della speranza: «I miti, che per loro natura non fanno chiasso, ci sono. E noi vogliamo appartenere a loro. Insieme a loro – ha detto ancora Pizzaballa – vogliamo creare quel tessuto sul quale, poco alla volta, si potrà ricostruire il futuro». Ma il momento, ribadisce, è duro: «Sono qui da 35 anni e un momento così difficile non l’ho mai visto. Però dobbiamo sperare nel Signore e continuare a fare la giustizia, a dire la verità con amore verso tutti. È quello a cui siamo chiamati, quello che dobbiamo difendere».

Concludendo, Pizzaballa ha lasciato un messaggio che è al tempo stesso promessa e impegno: «Verrà il momento – quando il linguaggio del potere e della forza fallirà – in cui dovremo essere pronti, con la nostra parola e la nostra testimonianza, a portare la forza di questa mitezza e ricostruire nell’amore la terra che Dio ci ha donato».

23 settembre 2025

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