Giovedì 25 Settembre 2025 11:09
La Life Support testimone degli attacchi alla Global Sumud Flotilla


La nave di ricerca e soccorso di Emergency accompagna la spedizione come osservatrice e supporto medico e logistico. «Abbiamo visto un'alta presenza di droni e i flash delle esplosioni»
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Fare da osservatrice e fornire, in caso di necessità, supporto medico e logistico. Questo il ruolo con il quale la Life Support, la nave di ricerca e soccorso di Emergency accompagna la Global Sumud Flotilla nel suo viaggio verso Gaza. E nella notte tra 23 e 24 settembre, navigando in acque internazionali, è stata testimone diretta degli attacchi subiti da diverse imbarcazioni di quella che è la più grande missione marittima umanitaria civile promossa per portare aiuti a Gaza e aprire un corridoio umanitario, colpite da droni, bombe sonore e spray urticanti.
A raccontarlo è Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support, che conta un equipaggio di 29 persone tra medici, infermieri, soccorritori, mediatori culturali, logisti e marittimi. «Dal ponte di comando abbiamo visto un’alta presenza di droni nell’area, provenienti da diverse direzioni, e i flash delle esplosioni che hanno colpito alcune barche – riferisce -. La Flotilla ci ha riferito che non ci sono stati feriti, ma alcune imbarcazioni sono state danneggiate. Ricordiamo che questa è una missione umanitaria non violenta e condanniamo fortemente qualunque atto di violenza o attacco alla Flotilla».
La Life Support – che dal dicembre 2022 ha soccorso oltre 3mila persone in 36 missioni nel Mediterraneo centrale – ha già fornito assistenza tecnica e sanitaria ad alcune imbarcazioni della spedizione e da ieri, 24 settembre, ha iniziato la distribuzione di acqua e viveri alle barche che hanno esaurito le scorte. Una prima consegna è stata effettuata alla nave Alma, che provvederà alla distribuzione a undici imbarcazioni. «Nonostante quanto accaduto, continuiamo il nostro lavoro – dichiara Luca Radaelli, infermiere a bordo -. Stiamo distribuendo beni di prima necessità e rispondendo a richieste sanitarie. Siamo pronti a intervenire con entrambi i nostri rhib per fornire supporto tecnico e medico».
Le motivazioni le ribadisce la capomissione: «La popolazione di Gaza vive una situazione drammatica, fuori dal diritto internazionale, con carenze di cibo, acqua e medicinali, bombardamenti e ordini di evacuazione continui. Ecco perché Emergency non poteva non partecipare a questa missione», conclude.
25 settembre 2025
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