Giovedì 25 Settembre 2025 13:09
Crosetto sulla Flotilla: «In acque israeliane non possiamo garantire sicurezza»


L'informativa del ministro della Difesa in Parlamento: «Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente». Inviata una seconda nave. E sul fronte orientale: gli sconfinamenti di mezzi russi, «campanello d'allarme che non possiamo ignorare»
L'articolo
Crosetto sulla Flotilla: «In acque israeliane non possiamo garantire sicurezza»
proviene da RomaSette
.
#in italia #focus #global sumud flotilla #guerra ucraina russia #guido crosetto #informativa in parlamento
leggi la notizia su RomaSette


Ha parlato di «clima preoccupante», il ministro della Difesa Guido Crosetto, nell’informativa in Parlamento sulla spedizione della Global Sumud Flotilla e sulla situazione sul fronte orientale. «Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente alla Flotilla – ha assicurato – e chiedo su questo il vostro aiuto, indipendentemente dalle contrapposizioni politiche». Il motivo della preoccupazione è il fatto che «noi non siamo in grado fuori dalle acque internazionali di garantire la sicurezza delle imbarcazioni – le parole del ministro -. Su questo voglio essere chiaro e consiglio dunque di accettare la soluzione di portare gli aiuti a Cipro attraverso la Chiesa». Per questo «stiamo cercando di agire ora ed è partita un’incessante azione diplomatica della presidente Meloni e del ministro degli Esteri Tajani».
L’impegno garantito da Crosetto è lo stesso che la Marina militare mette in campo «quando ci sono situazioni di pericolo nel Mar Libico, per i pescatori italiani, quando si avvicinano troppo alla costa libica. È lo stesso meccanismo di tutela che parte e che parte sempre, ma il nostro obiettivo adesso deve essere un altro: prendere atto e far capire il rischio che si può correre, indipendentemente dal fatto che stiano andando a fare del bene». E a generare il rischio è «la possibilità di reazione una volta che saranno al di fuori delle acque internazionali, quando entrano nelle acque di un altro Stato, che considera questa operazione della Flotilla quasi un atto ostile».
Dopo i tentativi di mediazione dei giorni scorsi, il tentativo in corso in questi giorni è di «coinvolgere Cipro, con la Cei, con la Chiesa, in modo tale che gli aiuti siano dati alla Chiesa e sia la Chiesa a trasferirli a Gaza. Ringrazio il ministro Tajani per l’attività che sta conducendo da giorni da questo punto di vista – ha proseguito il titolare della Difesa -, ma l’obiettivo è quello di aiutare a far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e, contestualmente, tutelare ognuna delle persone che sono a bordo della Sumud Flotilla. Questo è quello che ci siamo posti. Questo è il modo con cui ci siamo mossi e con cui ci muoveremo anche nelle prossime ore. A tutti noi – ha proseguito – sta a cuore il destino di ogni italiano. Quello che vorrei è che gli aiuti che la Flotilla sta portando a Gaza arrivassero a Gaza, e che nessuna delle persone e delle imbarcazioni che sono coinvolte possano avere danni».
Crosetto ha rivendicato quindi l’impegno del governo italiano a sostegno della popolazione della Striscia, portato aventi mettendo in campo personale, mezzi e competenze di tutte le forze armate. «Ciò si è tradotto in decine di risultati concreti, pochi rispetto al dramma in corso, ma molti risultati concreti se paragonati a quello che hanno fatto altre nazioni. Centinaia di palestinesi – ha continuato – hanno ricevuto cure e assistenza sanitaria: già da Nave Vulcano, decine di pazienti sono stati evacuati per motivi sanitari, sono stati portati in Italia. Anche in questi giorni, anche in questo momento stiamo riorganizzando per trasportare pazienti. Tonnellate di materiale di soccorso sono state portate a Gaza, oltre 100 tonnellate di derrate alimentari sono state lanciate con dei C-130». Il ministro ha parlato di «un impegno integrato, interministeriale, coordinato da tutto il governo e in primis dalla Farnesina, che conferma la nostra capacità, non del governo, dell’Italia, di essere protagonista di una concreta diplomazia umanitaria e portare sollievo immediato alle popolazioni colpite dalla crisi».
Rinnovata la «più ferma condanna del governo per quanto accaduto. Attacchi a imbarcazioni civili in campo aperto sono totalmente inaccettabili – sono ancora le parole di Crosetto sugli episodi dei giorni scorsi -. L’episodio richiama con forza i valori fondamentali della nostra Repubblica: il rispetto del diritto internazionale, la tutela della vita umana, la difesa della libertà di manifestazione pacifica». Per questo, dopo la fregata Fasan, «ho disposto l’invio di un’altra nave, la Alpino», mandata verso l’area dove naviga la Flotilla, che «dispone di altre capacità se mai servissero». Non è una nave di scorta, ha precisato: «Si tratta di intervenire a difesa di nostri cittadini, non è un atto di guerra, una provocazione: è il dovere di uno Stato nei confronti dei nostri cittadini».
Per quanto riguarda il fronte orientale, il titolare della difesa si è soffermato sugli sconfinamenti di mezzi russi negli spazi aerei polacco ed estone negli ultimi giorni, definendoli «un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Sono eventi che rappresentano test e provocazione – ha spiegato – e richiedono una risposta ferma, razionale e coordinata. Il potenziamento della deterrenza sul fianco Est della Nato è risposta adeguata che dimostra buonsenso ed equilibrio». L’Italia, da parte sua, «ha messo in campo misure concrete. In Estonia sono già schierati 4 F35, un Samp-T che sarà prorogato e un aereo radar Caew. Siamo tra i principali contributori sul fronte Est con oltre 2mila militari e ciò testimonia la serietà del nostro impegno; la nostra postura è ferma ma non provocatoria. Bisogna evitare di cadere nelle provocazioni – ha ammonito – perché un’escalation avrebbe conseguenze per tutti. La deterrenza è la base per aprire una strada al dialogo. Dobbiamo dimostrare che Ue e Nato sono uniti».
25 settembre 2025
L'articolo
Crosetto sulla Flotilla: «In acque israeliane non possiamo garantire sicurezza»
proviene da RomaSette
.