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Venerdì 26 Settembre 2025 09:09

La crisi della democrazia al centro del 56° Incontro di studi delle Acli



A Firenze dal 25 al 27 settembre, su "La democrazia nelle tue mani". Il Cammino di spiritualità degli aclisti fino all'abbazia di San Miniato e la Cena della solidarietà per la parrocchia di Gaza

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“La democrazia nelle tue mani” è il tema che fa da filo conduttore al 56° Incontro nazionale di studi delle Acli, dal 25 al 27 settembre a Firenze. «Non vogliamo fermarci a leggere solo i segnali di crisi della democrazia, ma cogliere i segni di un passaggio d’epoca e provare a immaginare percorsi nuovi, modelli di azione e partecipazione capaci di rivitalizzarla – ha detto la vicepresidente vicaria delle Acli Raffaella Dispenza introducendo i lavori, al Teatro della Compagnia del capoluogo toscano -. La democrazia non è semplicemente un sistema politico e un ordinamento istituzionale, ma è l’essenza del vivere civile, dell’organizzazione sociale che mira a costruire convivenza pacifica, felicità per tutti, il lavoro dignitoso che genera partecipazione, il riequilibrio delle opportunità, l’accoglienza dei più deboli, la solidarietà e la mutualità, la contaminazione di culture, l’accoglienza del diverso, l’umano al centro».

Indicate da Dispenza le tre domande guida che attraversano le tre giornate di lavori. Si comincia con il tema Europa e democrazia: «Può l’Europa, in un mondo attraversato da guerre, populismi e disuguaglianze, rappresentare un modello alternativo, centrato su giustizia sociale e sostenibilità?» La seconda domanda è legata alla partecipazione sociale: «Come trasformare esperienze di welfare comunitario, mutualità e impegno locale in una reale forza politica che ridia vigore alla democrazia?». Quindi il tema delle nuova alleanza culturali: «Come costruire un legame tra sociale, arte, cultura e giornalismo per incidere davvero sul senso comune e contrastare le derive autoritarie?».

Obiettivo puntato anche sui giovani, «la categoria più assente nelle istituzioni». Nelle parole della vicepresidente vicaria delle Acli, «restano loro i veri agenti del cambiamento. Le loro priorità,  lavoro, clima, ambiente, salute mentale,  non trovano risposte nelle agende politiche. La sfida è creare luoghi e spazi che ridiano loro potere, affinché la loro partecipazione diventi duratura e trasformativa».

A porgere i saluti istituzionali, il sindaco di Firenze Sara Funaro, secondo cui «in tutta Italia, il terzo settore e l’associazionismo dimostrano ogni giorno che un altro modo di lavorare sui nostri territori è possibile e che è possibile mettere al centro le relazioni, i diritti sociali, la cura dei beni comuni, la partecipazione attiva. Ma soprattutto dimostrano che è possibile interrogarsi e fare in modo che i nostri ragazzi e che i nostri giovani possano essere attratti da percorsi di questo tipo». In sala circa 450 aclisti, da tutta Italia e anche dalle sedi estere.

Nella prima sessione del pomeriggio si è parlato di “Europa e democrazia: tra crisi e nuove speranze”, ripercorrendo il cammino che ha condotto al modello «unico al mondo» costruito dall’Europa e mettendo in guardia dalla dipendenza finanziaria dagli Stati Uniti, sottolineando come finanziarizzazione e privatizzazione abbiano indebolito i sistemi di welfare e trasformato i cittadini in «soggetti finanziari legati ai grandi fondi americani». In particolare, Juan Fernando López Aguilar, presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo ha richiamato la necessità di un’Europa «più giusta e solidale, capace di coniugare giustizia sociale e ambientale», ma soprattutto di «opporsi con chiarezza all’avanzata delle destre estreme, incompatibili con i valori costituzionali e democratici dell’Unione». Da Anna Diamantopoulou poi,  già commissaria Ue,  l’invito a «rinnovare il contratto sociale europeo, civilizzare la sfera digitale e parlare con una sola voce europea. Il neo-nazionalismo si nutre di paura – ha aggiunto -; la democrazia si nutre di coraggio».

Questa mattina, 26 settembre, dopo la testimonianza dei lavoratori della Beko, spazio ai workshop tematici che metteranno al centro alcune delle sfide più urgenti, dalla transizione climatica alle politiche migratorie, dal welfare di comunità ai diritti sociali e alla partecipazione femminile. Nel pomeriggio il confronto tra giornalismo, cinema, arte e linguaggio biblico, con la presenza di registi e giornalisti, chiamati a riflettere su come i linguaggi possano accendere passioni civili e incidere nel profondo dell’immaginario collettivo. In serata poi prenderà il via il Cammino di spiritualità per la pace, dal centro di Firenze fino all’abbazia di San Miniato, scandito dalle riflessioni di padre Bernardo Gianni e dell’imam di Firenze Izzedin Elzir e accompagnato da un messaggio del rabbino capo di Firenze Gadi Piperno. A seguire la Cena della Solidarietà, curata dal ristorante sociale Le Torri della Fondazione Caritas Firenze, con raccolta fondi a sostegno della parrocchia di Gaza.

Il 27 settembre, giornata conclusiva, sarà presentato un Patto per favorire la partecipazione dei giovani, condiviso da più associazioni, che successivamente sarà illustrato e discusso anche con altre reti, associazioni e istituzioni, mentre la mattinata terminerà con i festeggiamenti per gli 80 anni del Patronato Acli in piazza della Repubblica, a Firenze.

26 settembre 2025

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