Ancora tensioni nei cieli, dopo i casi di Alaska e Lettonia. Il presidente del Consiglio Ue Costa all'Onu: l'aggressione russa «minaccia ogni nazione di questo consesso». Il piano del «muro di droni»

L'articolo proviene da .

Dopo Alaska (Usa) e Lettonia, nel cuore dell’Europa, dove rispettivamente Stati Uniti e Nato hanno intercettato jet russi all’interno dello spazio aereo alleato, è stato chiuso per l’avvistamento di droni sospetti anche lo spazio aereo dell’aeroporto di Aalborg, in Danimarca, riferiscono i media locali.  Secondo l’emittente danese Tv2, la chiusura è iniziato poco prima della mezzanotte ed è finita prima dell’una.

Nelle ultime 24 ore, sempre secondo la stampa locale, diverse richieste di informazioni su possibili avvistamenti di droni sono arrivate alla polizia, che però non è in grado di dire quanti droni siano stati presumibilmente osservati né dove esattamente. Ieri le forze dell’ordine danesi avevano affermato che i voli illegali o sospetti di droni devono essere segnalati. Queste brevi chiusure degli spazi aerei arrivano dopo le dichiarazioni del primo ministro del Paese secondo cui questi voli facevano parte di «attacchi ibridi» che potrebbero essere collegati alla Russia. Da mercoledì sono stati avvistati droni sorvolare diversi aeroporti danesi, causandone la chiusura per ore, dopo che un avvistamento all’inizio di questa settimana aveva portato alla chiusura dell’aeroporto di Copenaghen. Ciò ha fatto seguito a un incidente simile in Norvegia, alle incursioni di droni in territorio polacco e rumeno e nello spazio aereo estone.

Notte problematica anche per la Svezia, dove la polizia ha ricevuto molteplici segnalazioni di droni che hanno sorvolato le isole di Styrkoe och Tjurkoe, nell’arcipelago di Karlskrona, nel sud del Paese. La prima denuncia è arrivata ieri sera, 25 settembre, alle 20.30. Secondo la radio del servizio pubblico, la polizia giunta sul posto ha potuto osservare i droni, che sorvolavano nei pressi di un’importante base della marina militare svedese.

Intanto cresce la tensione sul piano internazionale. All’80ª Assemblea generale delle Nazioni Unite riunita a New York il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa ha sottolineato che l’aggressione della Russia «non minaccia solo l’Ucraina: minaccia ogni nazione presente a questo consesso». Per quanto riguarda però il presunto avvertimento dell’Europa a Mosca sulla possibilità di abbattere aerei militari russi,  la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un’intervista alla Tass l’ha definita «una fantasia alimentata dalla russofobia. Questa notizia – ha aggiunto – è stata inventata per sviluppare questa retorica assolutamente». Ieri però la premier danese Mette Frederiksen ha incontrato il segretario generale della Nato Mark Rutte, che ha assicurato: «Prendiamo molto sul serio» quanto sta accadendo. E ha dato pieno sostegno al presidente Trump che ha esortato gli alleati ad «abbattere» velivoli russi se entrano nello spazio aereo Nato. Prima di lui, lo ha fatto due giorni fa Von der Leyen. In Europa nel frattempo si accelera la discussione sul «muro di droni» preannunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il 10 settembre, di cui i 27 leader discuteranno al Consiglio europeo informale, il 1° ottobre a Copenaghen, e poi a quello formale a Bruxelles, il 23 e 24 ottobre

26 settembre 2025

L'articolo proviene da .