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Sabato 27 Settembre 2025 13:09

TORSA Odv: “Il comune di Ardea non si schiera dalla parte giusta della storia”

Ardea – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di TORSA Odv – Tor San Lorenzo Organizzata per la ripresa Sociale […]

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Ardea – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di
TORSA Odv
– Tor San Lorenzo Organizzata per la ripresa Sociale di Ardea.

La Redazione di Casilina News garantisce il diritto di replica a chiunque volesse controbattere, in linea con i princìpi democratici sulla libertà di espressione riportati dalla nostra Costituzione.

Siamo stati al Consiglio comunale di Ardea del 25 settembre, dove si è discusso di Palestina e Israele. Prima dell’inizio del consiglio abbiamo convocato un presidio davanti al Comune: un atto di solidarietà con il popolo palestinese e di rifiuto della complicità delle istituzioni.

Abbiamo detto chiaramente che non ci riconosciamo in mozioni che riducono una tragedia a un gioco politico. Ciò che accade in Palestina non è un’opinione: l’autodeterminazione di un popolo non si baratta, si difende.

In Consiglio sono state presentate due mozioni: una dal gruppo di maggioranza Fratelli d’Italia e una dal gruppo civico di opposizione Ardea Domani. Il Consiglio comunale di Ardea si è mosso per blocchi di maggioranza e opposizione, seguendo logiche di partito che rispecchiano il peggio della nostra politica. Una politica distante, incapace di rappresentare davvero il territorio e le persone che in questi mesi si sono mobilitate insieme a noi nella nostra città.

La mozione presentata ed approvata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Ardea, dal titolo “Mozione per il riconoscimento dello Stato di Israele da parte degli Stati Arabi”, è stata una doccia fredda. È identica ad altre già depositate in diversi comuni italiani, segno di una strategia politica coordinata e lontana da un reale confronto democratico. Si tratta di un vero cortocircuito etico e politico: sceglie la strumentalizzazione invece dell’umanità. Già dal titolo emerge la distorsione della realtà, perché propone di riconoscere Israele proprio mentre è in
corso un genocidio contro il popolo palestinese, responsabilità attribuita allo Stato di Israele il 16 settembre 2025 dalla Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati.

Il testo della mozione di Fdl utilizza un linguaggio di parte e presenta numerose imprecisioni storiche e geopolitiche che appaiono intenzionali. È costruito per offrire una narrazione parziale e distorta, basata su riferimenti vaghi e ricostruzioni incomplete, con l’effetto di condizionare l’opinione pubblica attraverso paura e disinformazione. La mozione sostiene che Israele avrebbe pieno titolo al riconoscimento come Stato sulla base della Convenzione di Montevideo, mentre la Palestina non soddisferebbe i requisiti di statualità e che un suo riconoscimento sarebbe “prematuro”. In realtà, è un uso strumentale del diritto internazionale: legittima Israele e nega alla Palestina il diritto all’autodeterminazione, ignorando che proprio dal 1948 occupazioni, colonizzazioni e violenze israeliane impediscono alla Palestina di esercitare pienamente la propria sovranità.

Si afferma inoltre che l’Italia avrebbe mantenuto una posizione di equilibrio per la pace, ma questo equilibrio è solo apparente: non si può essere mediatori credibili mentre si è, allo stesso tempo, il terzo fornitore al mondo di armi a Israele. La mozione richiama la necessità di un cessate il fuoco, ma l’Italia non ha mai assunto una posizione chiara e vincolante in tal senso. Infine, definire i bombardamenti e le migliaia di vittime civili palestinesi come una “sproporzione di reazione” è fuorviante: riduce un massacro e la distruzione sistematica di vite e territori a un problema di misura, senza riconoscere che si tratta di gravi violazioni del diritto internazionale e di crimini contro l’umanità, come denunciato anche dalle Nazioni Unite.

Diversa, ma comununque ambigua, la mozione presentata dal gruppo di opposizione Ardea Domani, dal titolo “Mozione per la condanna della violenza e delle operazioni condotte dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza e per l’impegno del Comune di Ardea a favore della pace e del rispetto del diritto internazionale”. Se da un lato questo testo prende le distanze dalle posizioni di Fratelli d’Italia, dall’altro non ci convince: condanna genericamente la violenza e parla di “conflitto” evitando di usare il termine corretto, genocidio, così come riconosciuto anche dalle Nazioni Unite attraverso le proprie commissioni d’inchiesta. Parlare ancora di “conflitto” o di “sproporzione di reazione” significa minimizzare la gravità di quanto sta avvenendo: non si tratta di uno scontro tra pari, ma di un massacro sistematico del popolo palestinese. La posizione che ne deriva appare neutrale e quindi insufficiente, perché non nomina le responsabilità, non prende atto della sproporzione delle forze in campo e, soprattutto, non riconosce la storia di oppressione, colonizzazione e violenza che da decenni si consuma in Palestina, privando un intero popolo del diritto all’autodeterminazione e alla propria esistenza.

In aula nei loro interventi, Niko Martelli e Luca Vita di Ardea Domani, hanno usato un linguaggio che ha restituito giustizia e chiarezza sulla questione Palestinese, evidenziando i limiti e l’incompletezza della mozione da loro presentata. Ad Ardea non è stato possibile portare avanti una mozione davvero in linea con il movimento internazionale di solidarietà con la Palestina e con la realtà dei fatti: avrebbe rischiato di non vedere la luce. Il testo presentato è passato grazie un’astensione in blocco, frutto di un compromesso che riflette i limiti delle logiche di partito e l’incapacità di assumere una posizione chiara e coraggiosa.

In un clima di crescente solidarietà internazionale verso il popolo palestinese, non possiamo accettare che le istituzioni continuino a proporre narrazioni che fanno iniziare la storia il 7 ottobre, cancellando decenni di colonizzazione, occupazioni, violenze e apartheid. Israele è responsabile di queste azioni e oggi sta perpetrando un genocidio a Gaza: per questo la cosiddetta “soluzione dei due Stati” è ormai priva di qualsiasi prospettiva di giustizia. Mentre le istituzioni restano ferme su formule che da anni non funzionano, la società civile ha già preso
posizione.

La grande mobilitazione del 22 settembre, che ha attraversato 81 città italiane, dimostra che dal basso esiste un movimento forte e diffuso di solidarietà con la Palestina: si cerca di oscurarlo, ma rappresenta la vera voce della comunità internazionale.

Come associazione, libere cittadine e cittadini, fin dalla nostra nascita promuoviamo partecipazione dal basso e informazione libera da interessi politici ed economici. Per questo diciamo con forza che, se la nostra città sceglie di
prendere posizione sulla Palestina, non può farlo con testi parziali e fuorvianti che lasciano la comunità nell’ignoranza e nella disinformazione. Vogliamo un Comune capace di più. Vogliamo un Comune migliore di così.

Posizione ufficiale di TORSA Odv – Tor San Lorenzo Organizzata per la ripresa Sociale di Ardea

Foto di repertorio della manifestazione contro il genocidio a Gaza dello scorso 22 settembre a Roma

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