Servizi > Feed-O-Matic > 671450 🔗

Domenica 28 Settembre 2025 10:09

Favola della domenica – La Torre

C’era una volta una bambina di nome Serafina che aveva una passione: fare le scale....

#favola
leggi la notizia su RomaDailyNews



C’era una volta una bambina di nome Serafina che aveva una passione: fare le scale. Di qualsiasi tipo. Anche quelle a chiocciola che si trovavano nella casa di campagna della nonna.

“Devo mettermi alla prova con scale sempre più impegnative” diceva tra sé.

Durante una vacanza, visitò un palazzo reale. Si trovò di fronte a una vera e propria scalinata, ampia e con tanti gradini.

“E’ fantastica!” pensò. “Ci sarà da divertirsi”.

Iniziò a saltare da un gradino all’altro, prima in salita, poi in discesa, poi ancora in salita e in discesa.

“Che fai?” protestavano i genitori. “Fermati”.  Serafina non ubbidì, finché non fu bloccata da una sorvegliante.

Sulle scale mobili, nei grandi magazzini, le sembrava di volare. “E’ come arrivare sulla cima di una montagna e poi ridiscendere” diceva raggiungendo uno a uno i piani più alti.

Un giorno scoprì che, in un paese vicino, esisteva una torre con moltissimi gradini. Erano così stretti, che nessuno si avventurava fino in cima.

Fu presa da grande desiderio: “Io sono piccola, potrei farcela e poi, mi piacerebbe vedere il panorama da quell’altezza”.

I genitori decisero di visitare quella torre, senza sospettare il desiderio segreto della figlia.

Salirono tutti insieme per la scala a spirale ma la mamma e il papà dovettero tornare indietro.

“E’ troppo stretta per noi e ci si vede appena” disse la mamma.

Serafina non si arrese: “Io proseguo; non preoccupatevi, tornerò presto”. Scomparve alla vista in un secondo lasciando i genitori sbigottiti.

“Non fare imprudenze! Torna subito qui!” le urlò il padre.

Abituata a salire con velocità, la ragazzina raggiunse la sommità in poco tempo, nonostante le ragnatele e la penombra. Uscì sul piccolo spiazzo delimitato dai torrioni. C’era molto vento.

Riparandosi alla meglio, guardò in basso: le case del paese erano minuscole e la vegetazione una macchia indistinguibile poi… alzò gli occhi.

Era l’imbrunire e le prime stelle si mostravano nel cielo azzurrino. Le guardò. Da quell’altezza, le percepì vicine. A un tratto, si sentì al centro dell’universo. “Sono solo una piccola scintilla nell’immensità del creato” pensò felice.

Ben presto, si affrettò a tornare indietro: “Riceverò una bella punizione per la mia ribellione, ma ringrazio la passione per le scale. Mi ha portato a provare la sensazione magica di essere immersa nell’infinito”.

Maria Rosaria Fortini

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI