Lunedì 29 Settembre 2025 12:09
Sako alle Chiese irachene: «Unifichiamo la data della Pasqua»


L'appello del patriarca caldeo di Baghdad nel 1.700° anniversario del Concilio di Nicea. «Unità è trovare un modello accettabile per la cooperazione ecumenica, poiché la nostra fede è una»
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A 1.700 anni dal primo Concilio ecumenico di Nicea, nel 325 d.C., il patriarca caldeo di Baghdad Louis Raphael Sako interviene alla conferenza organizzata dalla Chiesa assira d’Oriente all’Università cattolica di Erbil, dal 27 al 29 settembre, rinnovando il suo appello all’unità. «Oggi la Chiesa si trova ad affrontare nuove sfide, come il secolarismo e il relativismo, oltre alla divisione nella celebrazione della Pasqua – ricorda -. La commemorazione del 1.700° anniversario del Concilio di Nicea non dovrebbe essere solo un incontro formale per mettere in luce un documento storico; dovrebbe comportare il ritorno al Credo niceno come terreno comune per il dialogo ecumenico, con l’obiettivo di unificare la domenica di Pasqua in una data fissa, come testimonianza cristiana e impegno a camminare insieme verso l’unità e la piena comunione».
Per il cardinale, «unità non significa fondere tutte le Chiese in una sola, ma piuttosto trovare un modello accettabile per la cooperazione ecumenica, poiché la nostra fede è una e condividiamo gli stessi sacramenti». L’auspicio è quindi che dalla conferenza possa nascere la volontà, nelle chiese irachene, di «intraprendere passi audaci e concreti per raggiungere questo obiettivo. Il Concilio di Nicea dovrebbe illuminare il nostro cammino per superare la divisione, dobbiamo liberarci dall’essere legati a qualsiasi gruppo politico le cui politiche siano notoriamente discriminatorie nei confronti dei cristiani, così come a quelle del fanatismo religioso ed etnico. Lasciamo il nazionalismo ai laicisti – l’appello -. Noi, sacerdoti, dovremmo essere leali a Dio, concentrandoci sulla nostra missione e sul nostro servizio, considerandoli una priorità».
Il messaggio di Nicea oggi «è di unirsi e lavorare insieme per rafforzare la nostra presenza, il nostro futuro e i nostri pieni diritti in Iraq e nella regione, dove il cristianesimo ha avuto origine, si è radicato e si è diffuso», l’analisi del patriarca, che incalza: «Iniziamo a unificare la data della Pasqua, almeno in Iraq. Come Chiesa caldea, inoltre, tendiamo la mano a coloro che sono disposti a lavorare insieme con sincerità per istituire un nuovo consiglio denominato “Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi iracheni” allo scopo di difendere la dignità e i diritti degli iracheni e dei cristiani, ripristinare la loro sicurezza e porre fine alle loro sofferenze».
29 settembre 2025
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