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Lunedì 29 Settembre 2025 09:09

Esorcisti: approvato il nuovo Statuto dell’Aie



Rafforzate formazione, trasparenza e discernimento. Previsti obblighi formativi, collaborazione con psichiatri, bilanci annuali e criteri chiari per l’appartenenza

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Dopo sette anni di riconoscimento ad experimentum, cioè con valore provvisorio e limitato nel tempo, l’Associazione internazionale esorcisti (Aie) compie un salto decisivo: la Santa Sede ha approvato in forma definitiva il nuovo Statuto, superando la fase sperimentale avviata con le versioni del 2014 e del 2018. La novità, datata marzo 2025, è stata presentata ufficialmente durante il XV Convegno internazionale dell’Aie, svoltosi dal 15 al 20 settembre a Sacrofano. «Tale riconoscimento – ha dichiarato monsignor Karel Orlita, presidente dell’Aie – suggella la maturità ecclesiale della nostra realtà associativa e la legittimità del ministero che esercitiamo in nomine Ecclesiae». Il nuovo testo si articola in nove titoli e introduce innovazioni che vanno dalla riforma delle strutture di governo alla trasparenza economica, fino all’inserimento delle Linee guida obbligatorie per l’esercizio del ministero dell’esorcismo.

Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di un cambiamento sostanziale: lo Statuto del 2018, approvato dalla Santa Sede per cinque anni, aveva un carattere provvisorio, volto a sperimentare la validità della revisione introdotta rispetto alla prima stesura del 2014. Il testo del 2025, invece, ha valore definitivo e rappresenta un riconoscimento stabile del ministero e dell’associazione, chiamata a servire la Chiesa universale con criteri condivisi e trasparenti.

Formazione e appartenenza. Tra le novità di maggiore rilievo vi è la ridefinizione dell’appartenenza. Se lo Statuto del 2018 distingueva tra membri e aggregati, con un ventaglio ampio di collaboratori e fedeli sostenitori, quello del 2025 introduce categorie più chiare: soci ordinari, suddivisi in membri e aggregati, e soci onorari, riservati a vescovi e cardinali. Questi ultimi, pur mantenendo un legame spirituale con l’associazione, perdono i diritti attivi e passivi, in quanto assunti ad altro ordine di responsabilità. È una scelta che sottolinea la specificità del ministero dell’esorcista rispetto all’ufficio episcopale, valorizzandone l’importanza senza confonderlo con altri incarichi.

Centrale diventa il tema della formazione: per i nuovi iscritti è previsto un percorso obbligatorio che comprende un corso di base, un tirocinio pratico e un aggiornamento costante.
La formazione non è intesa come requisito burocratico ma come elemento identitario che garantisce discernimento e competenza pastorale. Lo Statuto richiama esplicitamente anche la collaborazione con medici e psichiatri, già accennata nel 2018 ma ora valorizzata come parte integrante della prassi, da promuovere costantemente. È un’apertura interdisciplinare coerente con la tradizione ecclesiale che chiede prudenza e discernimento, evitando improvvisazioni o letture riduttive. Viene inoltre regolamentata l’organizzazione internazionale: le segreterie linguistiche, per costituirsi validamente, devono avere almeno 25 membri, un requisito che riflette la crescita numerica e geografica dell’Aie, presente ormai nei cinque continenti.

Governo e trasparenza. Altro punto qualificante riguarda il governo e la gestione dell’associazione. Nel 2018 gli organi erano composti da presidente, vicepresidente e consiglio, con funzioni in gran parte consultive. Il nuovo Statuto amplia e rafforza la struttura: al fianco del presidente vi sono un Consiglio di nove membri, un segretario e un economo generale, con mandati di sei anni e procedure di rinnovo definite. Le segreterie linguistiche eleggono i loro coordinatori, ma l’elezione è valida solo con la conferma del presidente, a garanzia di unità. Sono previste norme dettagliate per la decadenza, le dimissioni e la sostituzione degli organi, per evitare vuoti di potere e garantire continuità.

Ampio spazio è dedicato all’amministrazione dei beni e al patrimonio: da un lato, viene ribadita la gratuità del ministero, richiamando il Vangelo («gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date»); dall’altro, si stabiliscono criteri di rendicontazione puntuali, con bilanci annuali, divieto assoluto di lucro e obbligo di destinare le risorse esclusivamente alle finalità statutarie. In caso di estinzione, i beni dovranno essere devoluti ad associazioni ecclesiali analoghe, con decisione sottoposta all’approvazione del dicastero per il Clero. In questo modo, lo Statuto coniuga la dimensione carismatica del ministero con la responsabilità istituzionale, garantendo trasparenza, serietà e comunione ecclesiale. L’approvazione definitiva segna quindi non solo un passaggio giuridico, ma un riconoscimento spirituale: l’Aie diventa una realtà stabile di diritto pontificio, con una missione chiara e strumenti adeguati per sostenerla. «Il nuovo Statuto – ha spiegato Orlita – rappresenta una carta costituzionale del nostro ministero, capace di custodire la tradizione e di rispondere alle sfide contemporanee». (Riccardo Benotti)

29 settembre 2025

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