Mercoledì 1 Ottobre 2025 12:10
Inclusione e lavoro dignitoso: il bilancio del progetto “Officina delle opportunità”


Presentati i risultati raggiunti nei primi 3 anni del progetto, promosso dalla diocesi con Regione Lazio e Roma Capitale. Prese in carico circa 2mila persone. Età media: 44 anni. Tra le fragilità più marcate, la situazione abitativa. Coinvolte 333 parrocchie
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Una “fabbrica” di dignità che, dal 1° gennaio 2023 al 31 agosto 2025, ha offerto un percorso personalizzato a circa 2mila persone, accompagnandole verso l’inserimento nel mondo del lavoro. È “Officina delle opportunità”, progetto promosso nel 2023 dalla diocesi di Roma, attraverso la Caritas, in collaborazione con Regione Lazio e Roma Capitale, i cui risultati fino a oggi raggiunti sono stati presentati questa mattina, 1° ottobre, nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo apostolico lateranense. A parlare sono i numeri: delle 2mila persone incontrate, 680 sono state abilitate e 170 hanno firmato contratti regolari. Una stabilità occupazionale cresciuta nel tempo: se nel 2023 solo il 28% dei rapporti lavorativi superava i sei mesi, oggi la percentuale è salita al 54%. Accanto a chi ha già trovato un impiego, poi, ci sono centinaia di persone che seguono percorsi di formazione, orientamento e tirocini per migliorare le proprie competenze, o che sono guidate nel reinserimento scolastico e nell’inclusione sociale.
Nato per favorire l’inclusione sociale e l’accesso a un lavoro dignitoso per le persone più fragili, messe in ginocchio dalla pandemia di Covid-19, il progetto raccoglie l’eredità di “Alleanza per Roma”, iniziativa nata dopo l’istituzione del Fondo “Gesù Divino Lavoratore” voluto da Papa Francesco. Ciascuno dei tre enti ha stanziato 500mila euro, destinati a un Fondo gestito da Caritas Roma e monitorato da un Comitato di garanzia. Dal 20 febbraio scorso l’Officina ha trovato casa nel Polo della carità “Don Pino Puglisi”, in via Venafro 28, nel quartiere Tiburtino III. Sono coinvolte nel progetto 333 parrocchie, 221 centri di ascolto collegati in rete, 36 Presidi territoriali di ascolto (Pta) e circa 2mila volontari.
Tra i 2mila presi in carico, l’età media è di 44 anni. Risiedono nei municipi V e VI e nei quartieri di Ostia e Cassia/Flaminia. Il campione, ha affermato Monica Piras, coordinatrice di Officina delle opportunità, illustrando il profilo dei beneficiari, è diviso quasi equamente tra uomini (52%) e donne (48%) e si caratterizza per una composizione internazionale: il 48% proviene da oltre 50 Paesi diversi, mentre il 52% è italiano. Sul piano anagrafico e familiare, il 36% è celibe o nubile, il 22% coniugato, mentre il 9% rientra tra separati, divorziati o vedovi. Il 24,5% vive da solo, il 10% in nuclei monogenitoriali con figli e il 18% in coppia.
La situazione abitativa resta una delle fragilità più marcate: il 21% vive in ricoveri o campi, il 18% in subaffitti o strutture di ospitalità, e solo l’11% possiede una casa propria. Sul fronte occupazionale, al momento della presa in carico il 65% risulta disoccupato, il 18% ha impieghi precari. Si tratta di «persone che non sono in grado di valorizzare le proprie competenze e abilità», ha detto Piras.
Per il cardinale vicario Baldo Reina Officina delle opportunità non è unicamente «un progetto di inclusione lavorativa, ma un vero laboratorio di carità intelligente e riflessiva, animato dal desiderio di ascoltare, discernere e rinnovare continuamente la nostra azione». Ha riflettuto sull’importanza del ruolo delle 333 parrocchie che hanno «accolto e ascoltato la voce, a volte il grido delle persone». Il percorso, ha detto ancora il cardinale, «affonda le sue radici nella dottrina sociale della Chiesa, che afferma la dignità inviolabile di ogni persona e riconosce il lavoro come bene comune, generatore di speranza e di futuro condiviso. Al di là dei dati – ha aggiunto -, ciò che conta sono le storie di giovani, donne sole, migranti, adulti in difficoltà che hanno ritrovato fiducia e dignità. Perché dare opportunità a una persona significa darle speranza, capacità di guardare in avanti».
Con Officina delle opportunità non si è voluto dar vita a «un’agenzia del lavoro ma a un vero e proprio laboratorio di ricerca e di sperimentazione di possibili soluzioni lavorative per persone che versassero in condizioni di fragilità sociale ed economica – ha affermato il direttore di Caritas Roma Giustino Trincia -. Abbiamo voluto tenere strettamente uniti l’inclusione sociale delle persone e la promozione del lavoro dignitoso». A tal proposito ha spiegato che in questi anni «sono state rifiutate delle opportunità lavorative dove veniva offerta una retribuzione oraria legale ma non proponibile».
Il sindaco Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Francesco Rocca hanno posto l’accento sull’importanza della collaborazione e da entrambi è arrivata la volontà di continuare questo progetto anche nei prossimi anni. Il primo cittadino si è soffermato poi sul nesso che esiste tra precarietà lavorativa, abitativa e relazionale. «Tre precarietà che sono causa ed effetto al tempo stesso – ha affermato -. Questo dimostra come il lavoro può scardinare anche la solitudine. Inoltre ci richiama a una grande responsabilità perché dai dati emerge che il progetto è andato oltre gli obiettivi che si era prefissato». Per Rocca la «collaborazione istituzionale permette di avere un impatto positivo sulle comunità e di individuare le vulnerabilità dei territori. Ora bisogna coinvolgere le imprese perché siamo in una fase espansiva. Manca il matching tra imprese e formazione».
1° ottobre 2025
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