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Giovedì 2 Ottobre 2025 12:10

Roma, smascherato sistema illegale di sfruttamento del lavoro: nei guai 3 persone

Questa mattina agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, unitamente al personale dell’Arma dei Carabinieri, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza […]

#cronaca #roma
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Questa mattina agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, unitamente al personale dell’Arma dei Carabinieri, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure personali, emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, all’esito di un’articolata attività di indagine sullo sfruttamento del lavoro condotta dai caschi bianchi, con la collaborazione del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) dei Carabinieri.

Sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il Giudice ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di tre soggetti, per il reato di sfruttamento del lavoro ai danni dei dipendenti impiegati in un laboratorio di sartoria, con sede nella zona est della Capitale, zona Pigneto.

Il provvedimento cautelare scaturisce al termine di complesse e continuative attività investigative, su iniziativa degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale in forza al Comando Generale, avviate già sul finire del 2023 in collaborazione con il V Gruppo Prenestino, alla luce degli esiti di un precedente filone di indagine nel medesimo settore artigianale nel vicino quartiere di Tor Pignattara e che si era concluso poco prima con l’esecuzione di altre 4 misure personali con traduzione in carcere dei responsabili.

Durante la prima fase di controlli ispettivi all’interno dell’attività, eseguiti dai caschi bianchi unitamente al personale del NIL e finalizzati ad appurare le reali condizioni dell’opificio, ma realizzati in modo tale da non destare sospetti nei titolari, erano emerse una serie di irregolarità amministrative, oltreché carenze igienico-sanitarie e l’inosservanza di alcune norme di sicurezza, che avevano portato ad elevare sanzioni per un importo complessivo pari a circa 18.000 euro.

A seguito di quanto accertato in sede di ispezione, ha preso avvio una più incisiva fase investigativa, con accertamenti mirati, che sono proseguiti sotto l’impulso della Procura della Repubblica di Roma e avvenuti anche con il ricorso a mirate tecniche di videosorveglianza e paralleli servizi di appostamento, osservazione e controllo, a carico degli attuali indagati.

Le attività d’indagine così espletate, hanno consentito di corroborare significativamente le iniziali ipotesi investigative, evidenziando con chiarezza i tempi di impiego lavorativo dei dipendenti presso la sartoria e permettendo di individuare le responsabilità nelle due titolari dell’attività ed in un terzo soggetto, con il ruolo di “caposquadra”. Nel corso delle indagini gli agenti hanno anche appurato che 4 dei 9 dipendenti non erano censiti presso la Banca dati INPS, oltre a non essere forniti di dispositivi di protezione individuale, né formati in ordine ai rischi specifici relativi alle mansioni svolte. Dai controlli esperiti è inoltre emerso una forte disparità di trattamento tra gli operai, alcuni dei quali costretti a subire forme di vessazione.

A seguito dell’attività di osservazione tramite sistemi di videosorveglianza è stato possibile accertare un costante trasferimento dei dipendenti e materiali tra la sede ed un altro locale, sito a pochi metri di distanza, utilizzato come deposito/magazzino. L’azione investigativa ha così permesso di evidenziare l’esistenza di un sistema criminale volto ad un’attività dedita allo sfruttamento del lavoro, di entità tale da determinare una mercificazione delle persone, il tutto facendo leva anche sul loro stato di bisogno economico. Ad esito dell’esecuzione delle misure cautelari personali richieste dall’Autorità Giudiziaria è scattato anche il sequestro della sartoria e del deposito.

Per completezza si precisa che le evidenze investigative attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna. 

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